Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match del Mapei Stadium contro il Sassuolo, il tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini ha presentato la sfida che attende i suoi. Un incontro che arriva dopo la delusione in Coppa Italia, in virtù dell’eliminazione ai quarti di finale, per mano dell’Inter. Ma archiviata questa pratica, la Dea vuole rituffarsi sul campionato, per continuare a lottare per il quarto posto. In una bagarre che vede coinvolte ben 5 squadre, racchiuse in soli 3 punti.
Sassuolo-Atalanta, Gasperini: “Dionisi può fare più di me”
Nel suo intervento in sala stampa in risposta alle domande dei cronisti, il tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini ha parlato, ovviamente, anche della sfida con il Sassuolo, che ha presentato così: “Noi li conosciamo, e loro conoscono noi. Hanno cambiato qualcosa, ma l’impianto della rosa resta sempre quello, sarà una partita da Serie A. Le forze? Discorso che non capisco. Si può giocare ogni tre giorni, figuratevi se si gioca con la Lazio tra una settimana”.
Su Dionisi: “È un allenatore giovane, deve pensare a fare molto più di ciò che ho fatto io. Il Sassuolo è il club giusto per potergli dare una spinta”.
Gasperini: “Hojlund venuto fuori all’ultimo momento”
Nel corso della conferenza di Gian Piero Gasperini c’è anche spazio per qualche riflessione sui singoli. A partire dai due innesti in attacco della scorsa estate, ovvero Lookman e Hojlund: “Su Lookman c’era certezza, soprattutto da parte di Congerton. Hojlund è venuto fuori all’ultimo, la società ha fatto un investimento, è stata una cosa veloce. Anche a gennaio c’erano dei profili buoni, ma dipende da quelli che sono realizzabili”.
Su Zapata e Muriel: “Devo recuperare al meglio Zapata e Muriel, è la cosa più importante. Zapata ha recuperato, Muriel sa cosa deve fare per star bene, e lo sta facendo. Senza la loro miglior versione non possiamo andare da nessuna parte. Oggi, però, nel calcio tutto è dinamico, non c’è niente di statico; domani magari segnano e cambia tutto. In attacco, dovunque, le presenze e i minuti sono uguali. Non possiamo sopportare sempre il tridente, si tende a cercare qualcosa di statico, ma il calcio non lo è”.