Si è concluso, dopo un anno e mezzo, il viaggio di Antonio Conte al Tottenham. Un viaggio burrascoso che doveva terminare per il bene di tutti: “un rapporto tossico”, quello tra l’ex allenatore di Juventus e Inter e la compagine londinese, come definito da alcuni giocatori. Fatale l’eliminazione degli Spurs dalla Champions League e il pareggio per 3 a 3 contro il Southampton, che allontana il club di Londra dalla zona dell’Europa che conta.
Il tecnico leccese era arrivato a novembre del 2021, con la speranza di conferire la giusta “garra” ai giocatori, portandoli alla conquista di un trofeo che manca da ben 15 anni. Nella prima stagione Conte era riuscito a portare il Tottenham in Champions, con un’incredibile rimonta, dando alla squadra lucidità e costanza. Ma qualcosa, dalla scorsa sessione di mercato estiva, è cambiato.
Tottenham, Conte come capro espiatorio
Nell’ultimo sfogo di Conte come allenatore del Tottenham, aveva definito i suoi giocatori “egoisti”. Da entrambe le parti sembrava esserci un muro invalicabile e una grande difficoltà di comprensione. Nonostante l’attuale quarto posto in classifica – da tener conto che il Newcastle è quinto ma con due partite in meno – erano troppe le difficoltà per continuare questo matrimonio: a partire dalla scontentezza di Conte per quanto riguardava il mercato estivo fino alla vera e propria rivolta dei giocatori, compiuta nei confronti del tecnico.
Sicuramente non si possono imputare le colpe solamente all’ex ct della Nazionale. Questo è riscontrabile sia in alcuni buoni risultati ottenuti dal Tottenham con l’allenatore italiano in panchina (su 56 partite sono 32 le vittorie, 9 pareggi e 15 sconfitte) ma soprattutto analizzando il dato dei punti conquistati. Il sito di statistiche Opta ha mostrato come Conte abbia conquistato una media di 1.88 punti a partita nella sua esperienza londinese.
Dato non eclatante ma comunque positivo, se messo in relazione agli altri allenatori degli Spurs. Infatti con questa media punti Conte è al secondo posto in questa speciale classifica che comprende tutti i tecnici passati a Londra, per almeno 38 partite. Davanti al tecnico leccese solamente Mauricio Pochettino con 1.89 punti conquistati per partita.
Poi sempre peggio. Andrè Villa-Boas, nel suo mandato durato 531 giorni, ha mantenuto una media di 1.83 punti a partita. In quarta posizione l’attuale allenatore del Birmingham, Henry James Redknapp con un valore di 1.74. L’ultimo posto di questa Top5 è dello Special One, Josè Mourinho con 1.64 punti per match. La domanda lecita, dopo aver letto questi dati è solamente una: era davvero Conte il problema?