Qualche giorno fa, il 13 maggio, il Borussia Dortmund ha battuto il Lipsia in finale di Deutscher Pokal, la coppa di Germania. Il tabellino segna le doppiette del solito Haaland e di Sancho. Un altro protagonista, a fine gara, è stato Lukasz Piszczek. Il difensore polacco, infatti, ha annunciato l’addio al Borussia Dortmund.
Bandiera oltre il periodo Klopp
Piszczek era in pianta stabile al Borussia Dortmund dal 2010, arrivato dopo l’esperienza all’Herta Berlino. Il terzino classe ’85 da quel momento in poi è stato un fedelissimo dei gialloneri. Per lui sono tante le presenze con il Borussia, ben 380 condite da 19 gol.
Dal 2010 ha contribuito, quindi, alle stagioni del mago Jurgen Klopp vincendo due Bundesliga nel 2010-2011 e nel 2011-2012. Il suo palmarès conta anche 3 Coppe di Germania, oltre a quella della stagione corrente vi sono anche quelle 2011-2012 e 2016-2017. Tre sono anche le Supercoppe, vinte rispettivamente nel 2013, 2014 e 2019.
Il suo è un ritiro speciale in un calcio moderno che certe favole forse le aveva dimenticate. 11 anni al Borussia, sotto il “muro giallo” sono segno di lealtà e dedizione. Questi i valori rimasti nel tempo nonostante gli addii di Lewandowski, Gotze, Hummels e dello stesso Klopp.
Piszczek lascia il Borussia Dortmund per tornare a casa
Il terzino polacco ha pianto delle lacrime sincere il 13 maggio, dopo aver vinto la Coppa di Germania. Il suo è un addio doloroso per chi conosce l’ambiente giallonero. Tanti anni, tante battaglie incredibili, una Champions League sfiorata, campionati pazzi e tanto divertimento.
Il suo destino, però, ora indica la strada di casa. Sì perché Piszczek non lascia il Borussia per una big o per chiudere col calcio. Lo aspettano al Goczalkowice, in Polonia, dove è cresciuto e dove dice di essere diventato l’uomo che è. Il vicepresidente del club è suo padre, Piszczek senior, e Lukasz vuole fare qualcosa per i suoi “amici” e per quel vivaio in crescita.
Si assiste, dunque, all’addio di un signore, di un terzino che non si è mai risparmiato giocando spesso da centrale adattato. I 35 anni incominciavano a farsi sentire in uno dei massimi campionati qual è la Bundelsiga. Ora Piszczek può andarsene da lottatore, da capitano morale nonostante la presenza di un altro fedelissimo come Marco Reus. Piszczek può lasciare il Borussia in buone mani per poter tornare a giocare con gli altri suoi amici, a casa, in Polonia.