Coppa Italia: Juventus-Inter, le parole di Conte alla vigilia

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Conte cerca il ribaltone per centrare la finale: domani va in scena il secondo round del Derby d’Italia tra Juventus e Inter, valido per il ritorno della semifinale di Coppa Italia. Dopo l’1-2 dell’andata, ai nerazzurri serviranno due gol di scarto per passare il turno, oppure una sola rete con una vittoria da 2-3 in su.

Sarà la 33esima sfida fra le due squadre nella competizione: bilancio a favore dei bianconeri con 15 vittorie contro 10, mentre i pareggi sono 7. L’ultimo successo dell’Inter in casa della Juventus risale al novembre 2012 in campionato (1-3 con doppietta di Milito e gol di Palacio). L’ultima sconfitta interna della Juventus in Coppa Italia risale invece al marzo 2015 (1-2 contro la Fiorentina), proprio in una semifinale.

Juventus-Inter, Conte: «I bianconeri non hanno bisogno di certi regali come all’andata»

Le parole del tecnico nerazzurro Antonio Conte ai microfoni di RaiSport in vista della grande sfida di Torino: «Chi indossa questa maglia ha l’obbligo, a prescindere dalla vittoria, di rendere orgogliosi i nostri tifosi. Questa deve essere sempre la nostra missione. Il modo migliore per trasmettere la convinzione ai giocatori di vincere la partita. Provare a passare il turno è il lavoro, preparando la gara nella giusta maniera come abbiamo fatto. Noi dobbiamo andarci a giocare la partita con voglia, determinazione e con quello che abbiamo mostrato nelle due partite precedenti. Dovremo essere ancora più bravi, far tesoro di quello che è successo nell’ultima partita e cercare di essere perfetti. Per battere la Juventus bisogna giocare una partita che sfiori la perfezione».

Conte chiede grande attenzione. La sfida di una settimana fa può essere da lezione. «La Juventus è molto forte, una squadra che non ha bisogno di certi regali come quelli concessi nell’1-2 dell’andata. Dovremo essere più bravi rispetto a quella gara. Ho fatto il professionista, so che certi errori possono capitare: dovremo farne tesoro. Domani mi aspetto di vedere quello che i ragazzi mi hanno sempre dimostrato: la voglia di condurre il gioco e fare la partita, cercando sempre il gol. Nessuno di loro ha mai disatteso le aspettative. D’altronde, se si arriva a questo punto della competizione, significa che alle spalle c’è un percorso importante».

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