Coppa Italia, le pagelle di Inter-Empoli (3-2 d.t.s.)

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L’Inter strappa a fatica il biglietto per i quarti di finale di Coppa Italia: non basta una splendida prestazione degli uomini di Andreazzoli per evitare all’Empoli l’eliminazione per 3-2 dalla competizione. Gara folle al Meazza”: alla rete nel primo tempo di Sánchez hanno risposto il gol di Bajrami e l’autorete sfortunata di Radu nella ripresa dopo il colpo di testa di Cutrone sulla traversa. A salvare la situazione ci ha pensato al 90+1′ Capitan Ranocchia, che con una girata spettacolare ha mandato in visibilio i (pochi) tifosi. Nei tempi supplementari l’Inter ha vinto l’Empoli per stanchezza, grazie ad un gol del partente Sensi. Analizziamo ora le pagelle di Inter-Empoli.

Le pagelle di Inter-Empoli

Prima di passare alle pagelle di giocatori e allenatori di Inter-Empoli, proponiamo quelle del giudice di gara e dei suoi assistenti.

Arbitro: Sacchi 4,5 – Comincia male non fischiando alcuni falli lapalissiani in avvio di gara. Prosegue peggio nel secondo tempo, quando si inventa un rigore per l’Empoli per un presunto fallo di mano di Dumfries: il VAR lo salva. In generale non trasmette con le sue scelte tranquillità agli animi in campo, che però, per sua fortuna, non si scaldano mai (Bottegoni/Margani 6).

Pagelle Inter

I. Radu 6 – Il romeno classe ’97 fornisce una prova senza lode ne infamia: incolpevole nel primo gol dell’Empoli, molto sfortunato nel secondo. La palla infatti, dopo aver colpito la traversa, gli carambola sul tacco sinistro terminando in rete. Per il resto, amministra con relativa tranquillità, dando prova anche di avere un discreto piede nei lanci. Forse c’è qualche problema nella comunicazione con i compagni di difesa.

Dimarco 5 – Partita decisamente negativa per Federico, che è colpevole in entrambi le azioni da gol azzurre. Prima non riesce a contenere l’inserimento di Bajrami e gli permette di tirare quasi indisturbato dal centro dell’area, poi si perde Cutrone che lo punisce di testa. stasera gli vanno male pure nei lanci e cross, la sua specialità, anche perché si spinge poco in avanti ed è confusionario.

Ranocchia 7 – L’eurogol a tempo scaduto del Capitano salva i nerazzurri dalla clamorosa debacle casalinga con annessa eliminazione. La sua girata al volo è splendida, da cineteca, e riscatta una serata che – fra incertezze difensive e un gol sbagliato a porta vuota – era stata fino a quel momento non all’altezza. 

D’Ambrosio 5,5 – Di poco sotto alla sufficienza la prova dell’ex Torino, che come i compagni di reparto va in difficoltà ad inizio secondo tempo. Quando la difesa non riesce a palleggiare bene, l’Inter abbassa infatti il proprio baricentro e rimane schiacciata dall’esuberanza dell’Empoli. Commette alcuni errori che non sono da lui, e come Ranocchia, si mangia un gol.

Darmian 5,5 – Schierato titolare a sinistra, non si muove particolarmente bene nei minuti in cui rimane in campo. Nelle chiusure difensive è troppo frettoloso e poco preciso, anche quando avrebbe tutto il tempo per intervenire in modo più pulito. Non spinge quasi mai contro il (pur modesto) Fiamozzi (65′ Perišić 6 – Il croato entra male, sembra svogliato e non trova il passo giusto inizialmente. Poi, con il passare dei minuti, acquisisce confidenza e riprende le misure: nel finale dei supplementari controlla Stojanović con facilità).

Vecino 5 – In fase di interdizione non funziona più di tanto, e la sua prova da regista è decisamente rivedibile. Inoltre, la posizione arretrata gli impedisce di mettere in mostra la sua qualità migliore, gli inserimenti senza palla. Perde davanti alla difesa il pallone sanguinoso che permette all’Empoli di pareggiare. In questo momento, è lui il vero pesce fuor d’acqua negli schemi di Inzaghi (65′ Çalhanoğlu 5,5 – Il turco subentra al compagno senza dare la svolta voluta da Inzaghi, che infatti lo striglia. Nonostante alzi il ritmo delle giocate e metta tanta buona volontà nel fare gli straordinari in fase difensiva, non riesce mai a dare qualità alle proprie giocate).

Gagliardini 6 – Nel primo tempo lotta e recupera diversi palloni in fase difensiva, senza sbagliare quando poi si tratta di costruire. Per poco non beffa Furlan quando il portiere perde il pallone dopo un calcio d’angolo. Il limite è che il suo gioco risulta sempre piuttosto elementare e prevedibile: per questo Inzaghi lo toglie nel momento di massima spinta offensiva dell’Inter (77′ Dzeko 6,5 – L’ingresso del bosniaco è decisivo per l’Inter, che grazie al Cigno di Sarajevo ritrova peso e consistenza in attacco. Edin agisce da regista avanzato, smista palloni a destra e sinistra e soprattutto fa la sponda a Ranocchia per il pari in extremis. Peccato per i 43′ giocati, avrebbe potuto riposare in Coppa).

Vidal 6,5 – Primo tempo da incorniciare per il cileno: sono le sue partite, quelle in cui la sua garra lo porta ad effettuare con successo diversi interventi forzati per recuperare palla. Ottima anche l’imbucata per Dumfries che permette all’olandese di crossare indisturbato per la testa di Sánchez. Sicuramente meno bella la sceneggiata al momento della sostituzione (65′ Barella 6,5 – Così come Çalhanoğlu e Perišić fa fatica ad accendersi nel momento più duro della partita. Bare però non molla, e, in coppia con il turco in mediana, macina chilometri e cresce esponenzialmente sulla distanza. L’impressione è che dia equilibrio all’Inter).

Dumfries 6,5 – Parte bene infilando Marchizza alle spalle e fornendo un assist al bacio per il terzo tempo di Sánchez. Poi, per diversi tratti della partita, sembra scomparire in zona offensiva, salvo riprendersi quando l’Inter ha bisogno dei suoi traversoni. In difesa, invece, non sbanda mai, e dà sempre il proprio contributo. 

L. Martínez 6 – La prova del Toro è difficile da valutare: se si considera la sua concretezza sotto porta, è di certo insufficiente, ma d’altronde è difficile contestare il suo feeling con i compagni d’attacco e alcuni lampi di genio che tira fuori dal cilindro. Esce sfinito, anche per il grande lavoro svolto in copertura (104′ Sensi 7 – Stefano è già un giocatore della Sampdoria di fatto, ma lui entra con la testa giusta e decide la partita con un destro a giro dei suoi: palla che si insacca sotto al 7 e qualificazione ai quarti in ghiaccio. Un bacio d’addio migliore non avrebbe potuto darlo).

Correa s.v. – L’argentino è costretto al cambio dopo soli 5′ a causa di un infortunio di natura muscolare (5′ Sánchez 8 – È tornato il Niño Maravilla dei tempi migliori. Le 34 primavere che si porta sulle spalle non sembrano pesargli più di tanto: dopo aver giocato molto contro Juve e Atalanta corre come un forsennato per altri 120′. Il suo pressing indiavolato porta sl recupero di diversi palloni in zone insidiose. Appena entrato segna il 1º gol dell’Inter con uno stacco di testa magistrale, da prima punta, e nel prosieguo della partita rimane sempre nel vivo del gioco: tanto che serve a Sensi l’assist per il 3-2 finale).

Coppa Italia, le pagelle di Inter-Empoli (3-2 d.t.s.)

Allenatore: S. Inzaghi 5,5 – Il faticoso passaggio del turno non lo salva in una valutazione che – per forza di cose – risulta complessivamente negativa. Forse esagera un po’ con il turnover e questo porta la squadra a perdere i meccanismi rodati che la fanno girare così bene in campionato. Meglio, come in altre occasioni durante questa stagione, i cambi, che arrivano in tempo e cambiano la sorte di una gara che si stava mettendo male.

Pagelle Empoli

Furlan 6 – Partita di luci e ombre per il portiere friulano, che trova in San Siro un palcoscenico a cui non è abituato. Fra gli aspetti positivi almeno 3 parate decisive d’istinto su Lautaro e Sánchez. Fra le note negative rientrano invece la scarsa sicurezza che dà al reparto difensivo con diversi interventi indecisi e scomposti, che in alcuni casi mettono anche in pericolo il risultato.

Marchizza 6 – È vero, si perde Dumfries ad inizio partita, e l’olandese ne approfitta per mettere in mezzo la palla su cui piomba Sánchez. Tuttavia, da quel momento in poi la sua prestazione cambia totalmente: stravince per larghi tratti della gara il duello con l’ex PSV, spingendosi anche in avanti ad inizio secondo tempo (85′ Ismajli 5 – Il suo ingresso dovrebbe fornire forze fisiche e mentali all’Empoli per vincere la gara, ma i toscani con lui in campo subiscono ben 2 reti). 

Viti 5 – La nota stonata nella bella serata dell’Empoli: il giovane centrale azzurro sfigura nel confronto con Sánchez, che pure gli concede non pochi muscoli e centimetri. Beffato in occasione del 1º gol nerazzurro, la stessa scena si ripete in altre occasioni, ma le imprecisioni dei nerazzurri lo salvano.

S. Romagnoli 5,5 – Comincia piuttosto male commettendo diversi falli (non ravvisati da Sacchi). Resiste strenuamente nel primo tempo, per poi migliorare insieme a tutta la squadra nella ripresa. In ogni caso, l’Empoli dietro balla troppo, e ai supplementari i nodi vengono al pettine.

Fiamozzi 5 – Non riesce a intervenire in anticipo su Sánchez in occasione della prima rete. È fortunato che Darmian non sia in serata: infatti lui non dà mai l’impressione di gestire palloni e situazioni con la dovuta tranquillità (71′ Stojanović 6 – Il nazionale sloveno fa bene in un primo momento contenendo Perišić, ma, quando bisogna spingere, non riesce a dare l’apporto necessario alla squadra).

Bandinelli 5,5 – Come il compagno Zurkowski fa fatica a tenere alto il baricentro dell’Empoli nella prima frazione: ci prova con qualche incursione sulla sinistra, ma è decisamente troppo poco (46′ Henderson 6,5 – Restituisce intensità e geometrie al centrocampo empolese nel secondo tempo: i toscani sembrano essere sempre più dipendenti dalle prestazioni dello scozzese).

Štulać 6,5 – Il mediano sloveno si riprende le chiavi del centrocampo azzurro dopo una prima parte di stagione vissuta spesso ai margini. Fatica come tutti nel primo tempo. ma la qualità dei suoi passaggi in uscita è decisiva per la capacità dell’Empoli di rimanere sempre insidioso. Tira di poco alta una punizione da buona posizione.

Asllani 7 – Il gioiellino scuola Roma sta trovando sempre più spazio nelle gerarchie di Andreazzoli, che lo lascia in campo da trequartista per ben 97′. Lui lo ripaga con un assist e una prova da incorniciare, soprattutto nella seconda frazione, quando è supportato da Bajrami. Presto potremmo vederne delle belle (97′ Fazzini 5,5 – Debutto da sogno al “G. Meazza” per il giovane classe 2003. Ma è ancora troppo acerbo per lasciare il segno).

Zurkowski 5 – Il centrocampista in prestito dalla Fiorentina soffre le tante gare ravvicinate: mai propositivo, si schiaccia a ridosso della propria area di rigore, e non aiuta i compagni con la consueta tecnica ad uscire dalla situazione di difficoltà. A fine prime tempo Andreazzoli gli preferisce Bajrami (46′ Bajrami 7,5 – Il nº 10 albanese entra e cambia volto alla partita: dà vivacità all’Empoli sulla trequarti e lega centrocampo e attacco con le sue giocate di qualità. Segna il gol del pareggio con una freddezza da veterano in un momento delicato, e si rende pericoloso in diverse circostanze. Nei tempi supplementari cala inesorabilmente insieme ai compagni).

Coppa Italia, le pagelle di Inter-Empoli (3-2 d.t.s.)

Cutrone 7 – L’aria da derby esalta l’ex Milan, che stasera sembra particolarmente in vena. È fra i più attivi davanti e provoca con una splendida incornata l’autogol fortunoso di Radu con cui l’Empoli per qualche minuto sfiora il sogno di una storica vittoria. Nel finale è l’ultimo a mollare.

Pinamonti 5 – L’ex più atteso della gara tra le file toscane manca l’appuntamento con il gol e fornisce una prestazione al di sotto delle aspettative: nei primi 45′ si isola davanti e gira spesso a vuoto (46′ Ricci 6 – Contribuisce insieme ai compagni subentrati alla rimonta nel secondo tempo, anche se sbaglia più passaggi del solito).

Allenatore: Andreazzoli 6,5 – Non era facile per l’Empoli provare a giocarsi a viso aperto il passaggio del turno a San Siro contro un’Inter che vince e convince da quasi un anno. L’allenatore toscano decide di non snaturare il proprio assetto di gioco, e la scelta lo premia. Anche la gestione dei giovani in una gara così complicata è encomiabile. Restano alcune perplessità riguardo alla tenuta difensiva dell’Empoli, che, tanto è pericoloso in attacco, tanto soffre quando deve evitare di prendere gol.

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