Con la Coppa Italia giunta a un momento cruciale della competizione, i quarti di finale, SPAL e Spezia si candidano ad essere delle autentiche mine vaganti. In mezzo a tanti club blasonati come Juventus, Milan, Inter, Napoli, Lazio e Atalanta, queste due piccole compagini sono riuscite a proseguire il proprio cammino nella coppa nazionale. Di certo, tra tutte queste “Golia”, gli emiliani e i liguri daranno il massimo per non onorare semplicemente l’impegno ma provare a essere i “Davide” della situazione. E la loro storia in questa competizione, in particolare quella recente, dimostra che niente è mai davvero scontato.
Il cammino di SPAL e Spezia in Coppa Italia
Di seguito l’analisi del percorso di SPAL e Spezia in Coppa Italia.
La SPAL di Marino non delude i propri tifosi
In questa stagione la SPAL, dopo la retrocessione in cadetteria, ha attrezzato una squadra con un mix di certezze dell’anno scorso e giocatori pronti per provare subito il ritorno in Serie A. E i ragazzi allenati da Pasquale Marino non stanno tradendo i pronostici, essendo in piena lotta per i primi posti. Anzi, è proprio il cammino oltre le aspettative in Coppa Italia che conferma la bontà del progetto biancoazzuro. Dopo aver superato il secondo e terzo turno solo ai calci di rigore, rispettivamente contro il Bari e il Crotone, la SPAL ha successivamente sconfitto il Monza con le reti di Paloschi e Brignola. Un risultato, il 2-0, che si è ripetuto, a domicilio, negli ottavi di finale, sul campo del più accreditato Sassuolo, tra le rivelazioni dell’attuale Serie A, grazie a Missiroli e Dickmann.
Un risultato certamente sorprendente, quindi, quello degli spallini, che però non sono nuovi a traguardi del genere nella loro storia. Infatti, nella lontana stagione 1961/62, la SPAL raggiunse, addirittura, l’ineguagliato risultato della finale di Coppa Italia, dopo aver eliminato, l’una di seguito all’altra, il Verona, Vicenza, Novara e, manco a farlo a posta, la Juventus, in cui giocava un certo Omar Sivori. Resta memorabile, in particolare, proprio la semifinale contro i bianconeri, nella quale gli emiliani si imposero con l’incredibile risultato di 4-1, in virtù delle reti di Micheli, Cervato, la doppietta di Dell’Omodarme e l’autorete “della bandiera” di Muccini. Un precedente certamente suggestivo, in vista dell’impegno tra le due squadre previsto per domani sera. Tuttavia, il sogno svanì nella finale di Roma, in cui il Napoli ebbe la meglio per 2-1. La SPAL, inoltre, conta nella propria bacheca una Coppa Italia di Serie C, vinta nella doppia finale contro il Gualdo, nel 1998/99, sotto la guida di Gianni De Biasi.
I ragazzi di Vincenzo Italiano
Anche lo Spezia sta vivendo una stagione assolutamente sorprendente, sotto la guida del tecnico artefice della prima storica promozione in massima serie, Vincenzo Italiano. Con una squadra che annovera alcuni pilastri dello scorso campionato e un mix di giovani ed esperti, i liguri stanno portando avanti un ottimo cammino sia in Serie A che in Coppa Italia. Sono 18 i punti nel girone d’andata per i bianconeri, +4 sulle terzultime e soprattutto un gioco sempre generoso e convincente, anche contro grandi squadre. E la prova più recente è data dal doppio scontro in campionato e coppa contro la Roma, sconfitta con un pirotecnico 2-4 (poi 0-3 a tavolino per il caso dei sei cambi effettuati dai giallorossi) in quest’ultima competizione. Niente male per una neopromossa, che precedentemente aveva avuto la meglio contro Cittadella e Bologna. Uno scenario simile si è ripetuto pochi giorni dopo, nell’anticipo della 19^ giornata, con i capitolini vittoriosi per 4-3 solo in pieno recupero.
Dal canto suo, il Napoli, prossima avversaria degli spezzini proprio nei quarti di Coppa Italia, sono reduci dalla deludente sconfitta contro l’Hellas Verona, in rimonta. Così come, sempre in rimonta, si era verificata la debacle, sempre in campionato, contro Nzola e compagni, allo stadio Diego Armando Maradona, venti giorni fa. Dati che certamente non devono spaventare, ma allo stesso tempo creano un minimo di apprensione in casa partenopea. A questi si aggiungono i precedenti dello Spezia nella competizione. Il risultato massimo conseguito nella storia bianconera è stato proprio quello del raggiungimento dei quarti di finale, ottenuto, prima di adesso, altre tre volte. Le prime due a cavallo della seconda guerra mondiale: nel 1937, quando fu la Lazio ad avere la meglio, e nel 1941, con l’affermazione da parte dell’Inter, allora nota come Ambrosiana. L’ultima nel dicembre 2015, tanto per cambiare dopo aver fatto fuori la Roma, allora allenata da Rudi Garcia. Successivamente, ai quarti, fu l’Alessandria ad avere la meglio e ad aggiudicarsi un posto in semifinale contro il Milan. Così come per la SPAL, anche lo Spezia conta in bacheca due Coppe Italia di Serie C, vinte nel 2005 e nel 2012.
SPAL e Spezia: due squadre di tutto rispetto
Insomma, SPAL e Spezia sembrano essere molto più di semplici outsiders, e se Juventus e Napoli voglio andare fino in fondo nella coppa nazionale non potranno assolutamente abbassare la guardia. Un eventuale passaggio da mina vagante a vera e propria spina nel fianco può essere fatale per la stagione delle due compagini.