Costruzione dal basso: a cosa serve e perché utilizzarla

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Ormai il mondo social pullula di discussioni che vertono sulla costruzione dal basso. Tifosi di ogni squadra si interrogano sulla sua efficacia, sul suo utilizzo e sul suo reale funzionamento. Andiamo a scoprire come funziona e perché nel calcio moderno quasi tutte le squadre la utilizzano.

Costruzione dal basso: perché utilizzarla?

Nonostante il dibattito sia più in fermento che mai, specifichiamo che la costruzione dal basso fa parte di una metodologia utilizzata da molti anni. Non dobbiamo pensare che in Italia sia arrivata pochi mesi fa, semplicemente abbiamo iniziato a parlarne più tardi. Chiaro, in altri campionati ha fatto scuola diventando punto focale ben prima che da noi, ma anche in Serie A abbiamo avuto i nostri interpreti, ed ora sembra sia diventata irrinunciabile.

Ognuno può avere la sua opinione a riguardo, è però un dato di fatto che il vantaggio che dovrebbe portare la costruzione dal basso sta nell’allungare le linee avversarie, disunendole e permettendo a chi è in possesso di palla di superarle. Per farlo c’è bisogno di un’organizzazione adeguata, di movimenti specifici e di intelligenza.

Avrete notato sicuramente che non abbiamo parlato di tecnica. Questo perché ci si aspetta che nei campionati top essa sia presente e viva. Teniamo a precisare che l’utilizzo della costruzione dal basso porta benefici anche nei dilettanti e nelle giovanili. Riteniamo sia necessario insegnare ai ragazzi ad avere il coraggio di giocare il pallone, anche in zona difensiva. Se non hanno la personalità per domare il pallone in mezzo al traffico e sotto pressione difficilmente diventeranno giocatori maturi e importanti.

Inoltre bisogna tener conto del fatto che il calcio è in continua evoluzione, e che le componenti sono tante e si intersecano tra loro come in un puzzle.

A cosa porta la costruzione dal basso?

Costruire dal basso significa mantenere il possesso, essere padroni del gioco senza lanciare la palla e senza andare a caccia di una riconquista obbligata. Non è storicamente nello stile italiano, ma da quando è diventato il metodo numero uno utilizzato per cominciare l’azione, si è dimostrato il più efficace.

Ora, alla luce di quanto detto, precisiamo che non c’è una verità assoluta e che se ci fosse non starebbe a noi conoscerla. Quello però che è certo è la confusione che imperversa tra costruzione dal basso ed errore tecnico.

Costruzione dal basso: a cosa serve e perché utilizzarla

Costruzione dal basso o errore tecnico?

Quante volte un giocatore ha sbagliato un passaggio in apertura di azione e abbiamo sentito che esso fosse un difetto della costruzione basso? Ma è veramente così? Quante volte un giocatore sbaglia un cross e pensiamo sia colpa del gioco sulle fasce? Probabilmente mai.

Colpevolizzare un sistema a causa di un errore individuale è un errore spesso giornalistico, da cui dobbiamo diffidare. Un errore in costruzione dal basso può avvenire se il movimento senza palla e l’intento di chi è in possesso è sbagliato. Se però un giocatore effettua un passaggio sbagliato è semplicemente un errore tecnico, ciò non toglie la validità di una metodologia che può funzionare.

Ci sono diversi fattori in gioco che determinano la riuscita di una buona costruzione, e altrettanti che possono minarla. Non bisogna mai definire “moda” un sistema di gioco all’avanguardia, come non bisogna mai intestardirsi a far funzionare una metodologia se non l’abbiamo interiorizzata.

È sempre giusto iniziare dal basso?

La risposta crediamo sia scontata. Non è sempre giusto costruire dal basso, semplicemente perché questo varia molto da come si muovono senza palla gli avversari e dagli interpreti di cui disponiamo. Poniamo il caso di trovarci di fronte una squadra che aggredisce direttamente dentro la nostra area di rigore, se questi fossero anche organizzati sarebbe molto complicato partire dal basso. In questo caso potremmo ricercare l’ampiezza con un laterale che si apre, saltando direttamente la prima linea avversaria.

Al contrario, se il pressing avversario fosse alto ma non organizzato come si deve, potremmo trovare ancora maggior giovamento dal costruire dal basso. Disgregando passaggio dopo passaggio la linea nemica.

L’utilizzo esasperato di un sistema non è mai proficuo se non è funzionale alla partita che si sta svolgendo. Non è mai funzionale nemmeno fossilizzarsi in sistemi di gioco che non producono vantaggi da molti anni.

Gli errori più comuni

Gli errori più comuni sono quelli di confondere la costruzione con il possesso palla sterile o con passaggi orizzontali. Costruire dal basso significa cercare di giocare la palla in una zona di campo per arrivare a un’altra, il come è soggettivo, l’obiettivo è il medesimo. 

Ricercare l’ampiezza, rompere le linee e trovare il terzo uomo hanno la finalità di uscire compatti creando superiorità numerica in zone di campo più vantaggiose per chi è in possesso. Senza tener conto che, perdendo palla dopo un buon possesso, è più facile riconquistarla dato il buon numero di giocatori coinvolti nella specifica zona di campo.

Si può dunque costruire e cercare la verticalità?. Si può costruire con una fitta rete di passaggi? Sì. C’è un metodo universale per partire dal basso? No.

Costruzione dal basso: a cosa serve e perché utilizzarla

Esempi pratici

Esistono alcuni esempi di costruzione dal basso molto diversi tra loro, volti a dimostrare che nonostante il fine sia lo stesso, e che si parta sempre dal basso, il modo è diverso.

  • Nelle ultime uscite ad esempio, la Juventus di Pirlo ha utilizzato un laterale basso che, muovendosi dentro al campo, andava a ricevere il pallone per costruire. Questo per sopperire alla mancanza di Bonucci in primis, e come secondo motivo, anche per creare spazio nella fascia che in teoria qualcun altro avrebbe dovuto occupare. Altre volte il primo possesso comporta un 1vs1 da parte di un laterale, come nel caso di Cuadrado. Lo scopo, anche in questo caso, è di superare la prima linea avversaria e di liberare spazio.
  • Interessante anche capire l’utilizzo nel Milan di Donnarumma. Un portiere cresciuto molto tecnicamente con i piedi e utilizzato per costruire. Non solo riceve palla con coraggio, ma si sposta dalla porta a destra e a sinistra facendo traslare il centrale e dando spazio ai laterali per cercare profondità e ampiezza. Questo cosa crea? Sicuramente una soluzione in più. Se Donnarumma viene pressato di conseguenza un giocatore di movimento del Milan sarebbe libero. Nel caso in cui venisse lasciato tranquillo nella giocata avrebbe tutto il tempo di pensare. 
  • Infine vi portiamo un esempio dall’estero, il Liverpool di Klopp. Spesso accade che la squadra inglese cerchi partire dal basso, e ora vi spieghiamo come. I difensori centrali si abbassano in area di rigore, i laterali si alzano quasi in linea con i centrocampisti. Due centrocampisti aiutano la prima linea creando un sistema di 6 giocatori più il portiere che, essendo Allisson, è come un regista difensivo. Il vertice alto si abbassa tra le linee, l’ampiezza è data dai laterali bassi e da quelli alti. Se la ricerca dei laterali diventa difficoltosa a causa della chiusura delle linee di passaggio da parte degli avversari, il Liverpool torna da centrali che hanno il compito di girare palla velocemente o di andare in verticale.

Conclusioni finali

Diversi metodi, diverse ideologie, un solo calcio. Qualunque sia il pensiero calcistico di ognuno di noi ciò che conta veramente è la conoscenza di ciò di cui stiamo parlando, e sulla costruzione dal basso se ne sentono di ogni tipo.

Un termine abusato, spesso strumentalizzato a scopi d’audience che, però, andrebbe approfondito per la natura esponenziale che in esso è contenuta. L’invito è dunque quello di non fermarsi all’apparenza e di andare oltre, così da poter conoscere in profondità un sistema che nel calcio sta diventando predominante.

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