David Silva: il ritiro dell’ultimo maghetto del calcio

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David Silva ritiro

Tramite dichiarazione pubblica in data 27 luglio 2023, David Silva, talentuosissimo giocatore spagnolo, ha ufficialmente annunciato il proprio ritiro dal calcio giocato. Giunto ormai all’età di 37 anni, l’ex fuoriclasse del Manchester City tra tutte e della Nazionale iberica ha preso questa decisione drastica e sofferta in seguito ad un infortunio occorsogli durante la preparazione estiva con la Real Sociedad, sua ultima squadra, al legamento crociato anteriore. Immediate le dimostrazioni d’affetto via social da parte di tutti i suoi supporters e dei club in cui ha militato e per i quali ha sempre profuso il massimo impegno per trainarli verso grandi traguardi. In questo momento di commiato, andiamo a ripercorrere la sua carriera, attraverso le gioie regalate in campo e anche i momenti bui della carriera e della sua vita privata. Prepariamoci ad omaggiare uno dei più grandi artisti del calcio contemporaneo.

David Silva, le esperienze professionali antecedenti al ritiro

In 19 anni di carriera, dagli esordi al ritiro, David Silva ha indossato le maglie di 5 club, a cui si aggiunge quella dell’amata Spagna. Complessivamente, ha giocato 869 partite, mettendo a referto 156 reti e dispensando 226 assist. Numeri eccezionali che però impallidiscono di fronte al suo palmarès personale. Una bacheca che annovera 2 Coppe di Spagna, 4 Premier League, 2 FA Cup, 5 Carabao Cup e 3 Community Shield. Con le Furie Rosse, invece, vince prima un Europeo Under-19 nel 2004 e poi si laurea 2 volte campione d’Europa e (2008 e 2012) sale sul tetto del Mondo nel 2010, divenendo parte di quella Nazionale leggendaria che ha fatto il vuoto intorno nell’arco di un quadriennio.

David Silva: il ritiro dell'ultimo maghetto del calcio

Cresciuto nelle giovanili del Valencia, dove percorre tutta la trafila, debutta con la prima squadra dei bianconeri soltanto nella stagione 2006/2007, dopo 2 anni passati in prestito tra Eibar e Celta Vigo per maturare e iniziare a prendere confidenza col mondo professionistico. Tornato alla casa madre, Silva, seppur giovanissimo, dà subito prova di qualità importanti, divenendo un titolare quasi inamovibile. Alla fine sono 168 i gettoni collezionati nella Comunità Valenciana, impreziositi da 32 gol e 36 assistenze.

David Silva: il ritiro dell'ultimo maghetto del calcio

Quella di garantire più passaggi decisivi per i compagni che marcature personali è una dote che contraddistinguerà sempre la vita calcistica di David Silva. Avviene esattamente così anche al Manchester City, che nell’estate del 2010 sborsa poco meno di 30 milioni di euro per portarlo in Inghilterra. Nonostante la bassa statura e un fisico non imponente, il nativo di Arguineguín riesce ad imporsi nel campionato più bello e competitivo del globo. Incarna per caratteristiche tecniche il trequartista ideale del 4-2-3-1 dei Citizens che stanno costruendo il loro quasi ininterrotto percorso vincente in patria. L’esperienza nella parte nord-occidentale dell’isola britannica è quella più proficua e redditizia per lui. Con 436 presenze, 77 segnature e 140 assist, con tutta la marea di trofei conquistati, Silva entra di diritto nella storia del club. Anzi, è tutt’oggi annoverato come il più forte giocatore spagnolo che abbia mai calpestato il suolo inglese. 

Dopo 10 meravigliosi anni al City, David Silva ritorna in Spagna alla Real Sociedad, l’ultima maglia indossata prima del ritiro. Ormai più che trentenne, il fantasista comincia a scontrarsi con la dura iella degli infortuni. La maggior parte dei quali di natura muscolare. In 3 anni nei Paesi Baschi riesce comunque a disputare 93 match, assicurando 7 reti e 18 assist. Poi, alla fine del mese di luglio 2023, il grave stop al ginocchio che lo costringe a dire addio allo sport al quale ha dedicato tutta la sua vita.

David Silva: il ritiro dell'ultimo maghetto del calcio

Le magie in campo di una stella sempre lucente

Fino al triste momento del ritiro, David Silva è stato sempre ricordato come un mago del pallone. Uno di quei giocatori tutto estro e fantasia che regalano meraviglie agli occhi di tutti gli amanti di questo sport. Dotato di una tecnica individuale di base sopraffina, ha deliziato continuamente con dribbling, giocate di prima e tocchi di classe che solo un talento cristallino può permettersi. Il classico interprete della scuola spagnola che con la sua qualità è riuscito perfino a dominare nel calcio inglese. Un piccoletto armato di un cervello che, calcisticamente, ha viaggiato al doppio della velocità rispetto a tutti gli altri. Avversari e, talvolta, compagni poco importava. 

David Silva: il ritiro dell'ultimo maghetto del calcio

Un genio straordinario che sapeva trovare una perfetta traduzione della sua inventiva superiore in un piede sinistro fatato, educato come un Lord inglese. Un piccoletto, un lillipuziano che giganteggiava e portava a spasso i Gulliver della Premier League più grandi e grossi di lui con la sola forza del talento e della creatività. In una sola parola, un fuoriclasse. Un mancino chirurgico e inebriante, che non lasciava scampo a difensori e portieri.

I momenti di sconforto di David Silva ancor prima del ritiro

La carriera, ma soprattutto la vita di David Silva sono state contrassegnate anche da un episodio difficile anteriore al ritiro. Come apertamente raccontato da lui stesso al “Daily Mail” in un’intervista di qualche anno fa, il giocatore ha vissuto una vicenda familiare particolarmente delicata. Il suo terzogenito, Mateo, infatti, è nato prematuro di diversi mesi e a lungo ha oscillato tra la vita e la morte. Una vicenda che lo ha portato a condurre per un po’ di tempo una vita sregolata e ad allenarsi poco. Insomma, non esattamente l’esistenza esaltante dell’atleta professionista perfetto.

Ancora una volta, però, è stato il calcio a dare animo all’uomo, circondato dall’affetto della società, dello spogliatoio e dei tifosi. Il 25 febbraio del 2018 va a segno nella finale di Carabo Cup vinta dal suo Manchester City contro l’Arsenal. Sigla la rete del definitivo 3-0 che consegna il primo trofeo inglese a Guardiola, inaugurando il viaggio vincente dell’allenatore catalano oltre La Manica. Un gol tutto dedicato al suo pargolo e festeggiato con un’esultanza che è un misto di gioia e dolore, per chiudere una parentesi privata segnatamente toccante.

David Silva: il ritiro dell'ultimo maghetto del calcio

Una sofferenza che tempra l’uomo e lo innalza a campione. Prima nella vita e poi, perché no, anche in un rettangolo verde inseguendo un pallone. Perché la gente non aspetta altro che un gol o una semplice giocata spettacolare per provare un sussulto di emozione.

Grazie David Silva per tutte quelle che hai regalato a noi appassionati, è giunto il momento di goderti il ritiro, seppur dovuto ad un altro crac del corpo.

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