L’ex allenatore del Sassuolo, Roberto De Zerbi, ha concluso la prima parte della sua prima stagione alla guida dello Shakhtar Donetsk. In questo momento, nonostante le normali problematiche del primo anno, l’allenatore italiano sta svolgendo un grande lavoro in Ucraina.
In campionato la squadra di Donetsk è prima in classifica. Per ora sono quattordici le vittorie, due i pareggi e una sola sconfitta ad Agosto (immeritata) contro l’Oleksandria. In Europa le cose non sono andate per niente bene a livello di risultati, gli arancioneri hanno ottenuto un solo punto nella sfida casalinga contro l’Inter di Simone Inzaghi.
De Zerbi, i pregi del suo Shakhtar Donetsk
L’idea di gioco del tecnico italiano si sposa perfettamente con le caratteristiche della rosa ucraina. Tanti giocatori di qualità, rapidi, tecnici e predisposti a giocare a pochi tocchi. A dimostrazione di questo basti pensare che in Champions League lo Shakhtar è la nona squadra per possesso palla medio, la sesta per possesso palla medio in trasferta davanti a giganti del calibro di Manchester City, Paris Saint Germain e Bayern Monaco.
Uno dei punti forti dello Shakhtar, a differenza del Sassuolo, è la difesa. La squadra è molto equilibrata e la distanza tra i reparti rasenta la perfezione; fondamentale la presenza di Marlon per la riuscita dei movimenti della linea difensiva. La squadra di De Zerbi per assurdo subisce molti più goal in casa, più del triplo rispetto alle partita in trasferta: 7 goal concessi in casa e solamente 2 in trasferta ( zero goal fuori casa contro la Dynamo). La differenza reti è ovviamente molto positiva, in 16 partite parliamo di una differenza reti di +38 goal.
Il pregio maggiore, dopo il possesso palla, è la capacità di creare tante occasioni. La squadra di De Zerbi, nonostante sprechi molto, è il miglior attacco della Premier League ucraina con 47 goal segnati in 17 partite.
I giocatori più interessanti dello Shakhtar Donetsk
Oltre ad ottenere risultati importanti, De Zerbi sta valorizzando tanti giovani giocatori di questa rosa.
In porta ha trovato spazio Trubin: il portiere classe 2001 è il titolare degli arancioneri, scalzando lo storico Pyatov. Estremo difensore dotato di una grande freddezza e lucidità, questo gli permette di giocare sempre palla a terra e contribuendo in modo fondamentale alla costruzione del gioco.
Il brasiliano Dodô ha fatto definitivamente il salto di qualità. Il terzino abbina una corsa pressoché infinita a un piede da centrocampista, probabilmente già dalla prossima stagione lo vedremo in una top squadra europea.
Tra i giocatori offensivi più talentuosi abbiamo senza ombra di dubbio un tridente di nomi di assoluto valore: Tetê, Dentinho e Solomon. Il primo è probabilmente il giocatore più pronto, ha tutto per fare bene: corsa, tiro, dribbling e tanta tecnica. Dentinho è un giocatore acerbo ma incredibilmente talentuoso; ha ancora bisogno di una o due stagioni sotto la guida di un allenatore come De Zerbi, tra due anni può davvero fare il boom definitivo. Solomon è un giocatore particolare, a inizio stagione era dominante e decideva quasi da solo le partite. Ha avuto un calo ma rimane comunque un giocatore importante per questo Shakhtar, gli mancano almeno 4 o 5 goal in questa prima parte di stagione.