Dopo la pausa estiva ricomincia la rubrica targata 11contro11 “Diamo i numeri”, andando a ripercorrere le gesta degli estremi difensori con indosso la 1 dell’Inter. Il passato contraddistinto da Livio Puccioni a A Walter Zenga, passando per Giuliano Sarti, Ivano Bordon e Lido Vieri. Gli anni più recenti che hanno visto altri campioni come Gianluca Pagliuca, Francesco Toldo, Julio Cesar e Samir Handanovic. Senza dimenticare anche qualche rimpianto come Angelo Peruzzi e Sebastian Frey. Ecco una rassegna approfondita dei numeri 1 della storia dell’Inter.
I numeri 1 dell’Inter prima del 1995
Come sottolineato in altre occasioni, prima del 1995 i numeri 1 dell’Inter, e non solo, non avevano ancora la numerazione personalizzata. Tendenzialmente, tuttavia, i portieri nerazzurri del passato hanno sempre giocato con una certa continuità, e il primo ad aver indossato questo numero, negli anni ’50, è stato Livio Puccioni, che in due anni ha totalizzato 23 presenze. In seguito è toccato a Giorgio Ghezzi, protagonista della vittoria di 2 Scudetti tra il 1953 e il 1954, prima di trasferirsi e vincere anche sull’altra sponda dei Navigli. Percorso inverso, invece, per Lorenzo Buffon, cugino del nonno del portiere della Juventus: dopo aver vinto tanto al Milan, riesce a contribuire anche al tricolore nerazzurro del 1963.
Protagonista assoluto degli anni ’60 è invece stato Giuliano Sarti, componente della leggendaria Inter di Helenio Herrera. Un contributo che ha portato in bacheca 2 Scudetti, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali. Allo stesso tempo un suo celeberrimo errore, nella trasferta di Mantova, è costato un altro campionato, in favore della Juventus, allenata dal fratello del tecnico meneghino. Piccolo rimpianto che, tuttavia, non può cancellare una carriera gloriosa, alla quale si aggiungono i successi con la Fiorentina. Dopo di lui un altro numero 1 importante è stato Lido Vieri, campione d’Europa e vicecampione del mondo con l’Italia e vincitore di uno Scudetto con i nerazzurri.
Da Bordon a Zenga: i protagonisti dagli anni ’70 ai ’90
Dopo Vieri nella prima parte degli anni ’70 il successore dei numeri 1 dell’Inter è stato Ivano Bordon. Non un semplice portiere ma una vera e propria bandiera nerazzurra, il campione del mondo a Spagna 1982 è cresciuto nel settore giovanile per poi risultare decisivo a suon di parate per diversi trofei. In particolare l’estremo difensore di Marghera è stato protagonista della vittoria del Torneo di Viareggio e uno Scudetto nel 1971, ripetendo il successo tricolore nel 1980, nonché 2 Coppe Italia nel 1978 e nel 1982. Il tutto prima di ricoprire, anche se con fortune decisamente diverse, il ruolo di preparatore dei portieri nerazzurri, alla fine degli anni ’90.
Un’eredità importante raccolta, anche se in minima parte, da Angelo Recchi e Astutillo Malgioglio, gregari di un altro enfant prodige delle giovanili come Walter Zenga. Dopo una lunga gavetta in giro per piccole realtà di provincia, alla fine il portiere lombardo ha fatto ritorno all’Inter, diventandone nuovo simbolo e capitano. Recordman di presenze fino al 2021, il portiere milanese ha condotto i nerazzurri alla vittoria del tricolore dei record e della Supercoppa Italiana del 1989, nonché di 2 Coppe Uefa nel 1991 e del 1994. E il suo successore non poteva che essere un altro grande della storia del calcio italiano: Gianluca Pagliuca.
I numeri 1 dell’Inter dopo il 1995
Tra i numeri 1 della storia dell’Inter, il portiere bolognese è stato l’ultimo a indossare questa maglia prima dell’introduzione della numerazione personalizzata nonché il primo a vedere anche il proprio nome sulle spalle. Vicecampione del mondo a USA 1994, Pagliuca è entrato di diritto, a suon di parate, nella storia nerazzurra dell’era Massimo Moratti, pur vincendo la sola Coppa Uefa del 1998. Un trionfo non banale, tuttavia, ottenuto giocando al fianco di campioni quali Javier Zanetti, Ivan Zamorano e Ronaldo e culminato nella finale vinta 3-0 contro la Lazio a Parigi, alzando al cielo il trofeo con la fascia di capitano al braccio, vista l’indisponibilità di Giuseppe Bergomi.
Con l’arrivo in panchina di Marcello Lippi cambiano le gerarchie tra i pali, con Pagliuca che lascia Milano e Angelo Peruzzi che prende il suo posto, col chiaro obiettivo di bissare i successi ottenuti alla Juventus. Sogni di gloria infranti sul nascere, in quanto con loro l’Inter va anche peggio delle annate precedenti, nonostante l’estremo difensore laziale si confermi a buoni livelli. Tuttavia l’anno successivo l’Inter decide di puntare tutto su Sebastien Frey, mandato a maturare precedentemente con l’Hellas Verona, mentre Peruzzi passa alla Lazio. Con i meneghini il francese si conferma un prospetto interessante, ma purtroppo la squadra non è ancora all’altezza, e lui passa alla storia come il portiere che incassa il tennistico 6-0 nel derby contro il Milan.
Un nuovo ciclo di vittorie: da Toldo a Julio Cesar
Dopo l’ennesima annata fallimentare arriva un’altra rivoluzione in casa Inter, anche per quanto riguarda i numeri 1. Frey infatti passa a titolo definitivo al Parma, e il nuovo titolare diventa Francesco Toldo, reduce da ottime annate alla Fiorentina e dalle grandi prestazioni di Euro 2000. Il portiere padovano, protagonista con Christian Vieri anche dell’episodio sulla paternità del gol realizzato alla Juventus nell’ottobre 2002, dimostra sin da subito di essere un portiere imponente dal punto di vista fisico e di grande affidamento. Tuttavia anche per lui i primi anni sono difficili, con le delusioni dello Scudetto perso il 5 maggio 2002 e della doppia semifinale di Champions League con eliminazione per opera del Milan dopo un doppio pareggio a contraddistinguerle. Ma tutto ciò avrebbe fatto solo da apripista a tantissime soddisfazioni.
Con l’avvento in panchina di Roberto Mancini, dopo aver vinto la Coppa Italia del 2005 Toldo scala nelle gerarchie per fare posto allo sconosciuto Julio Cesar, che si prende la numero 12. Nonostante alcune difficoltà iniziali, il brasiliano mostra sin da subito grande personalità ed esplosività tra i pali, guadagnandosi sul campo il ruolo da titolare, e dopo aver contribuito alla vittoria in Supercoppa Italiana e di un’altra Coppa Italia diventa il muro invalicabile dell’Inter schiacciasassi del post-Calciopoli. Nella bacheca nerazzurra, grazie anche ai suoi interventi decisivi, si arricchisce di 5 Scudetti, altre 2 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane, e soprattutto l’esaltante Champions League del 2010, culmine del Triplete e che ha aperto le porte alla conquista del Mondiale per Club. E gli ultimi trionfi, con l’addio di Toldo, sono arrivati con la numero 1 sulle spalle.
I numeri 1 dell’Inter del presente: il decennio di Samir Handanovic
Per una pesante eredità come quella lasciata da Julio Cesar l’Inter decide di investire su uno dei migliori numeri 1 in circolazione in Serie A nel 2012: Samir Handanovic. Proveniente dall’Udinese con la fama del para-rigori, lo sloveno non sempre riesce a convincere, complici anche le rose non all’altezza e non più abituate a vincere in cui si ritrova. In casa nerazzurra si vive un lungo periodo di transizione, che porta a due cambi di proprietà nel giro di tre anni. In questo frattempo Handanovic, nonostante qualche sbavatura di troppo, è una delle certezze dell’Inter, al punto che nel 2019, quando scoppia il caso Icardi, diventa ufficialmente il nuovo capitano della squadra.
In coincidenza con questo evento, Antonio Conte giunge alla guida della compagine meneghina, esaltando anche le capacità del suo estremo difensore. Dopo la grande delusione della finale di Europa League persa contro il Siviglia, Handanovic mette il lucchetto alla porta e contribuisce in maniera importante al ritorno dell’Inter sul tetto d’Italia per la 19^ volta nella sua storia. Un trionfo che dà il via alla storia recente nerazzurra con altri due successi, in Coppa Italia e in Supercoppa Italiana. Nell’estate del 2022, con l’arrivo a Milano del camerunense André Onana, si crea un nuovo dualismo tra i pali, nella speranza dei tifosi meneghini che entrambi possano contribuire a nuove e importanti vittorie. Il tutto in attesa di un nuovo e definitivo passaggio di consegne tra numeri 1.