Diamo i numeri: i 5 della storia del Milan

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Dopo aver trattato la storia dei “7” e degli “11” della Juventus, oggi vi vogliamo presentare la storia dei numeri 5 del Milan. La maglia che, solitamente, viene indossata da uno dei due difensori centrali è passata infatti sulle spalle di grandissimi campioni, dal passato glorioso e dalla carriera stupenda

Come al solito, noi di 11contro11 vorremmo prevalentemente soffermarci sui campioni che hanno vestito questa casacca dal 1995 ad oggi; per la 5 rossonera, invece, almeno stavolta, faremo un’eccezione. Le leggende del calcio che hanno accostato il proprio nome a questo numero, infatti, sono tante e, almeno brevemente, vogliamo citarle tutte

Diamo i numeri: i 5 della storia del Milan

Il primo nome degno di nota è quello di Cesare Maldini, che l’ha indossato già nel 1957; successivamente è stato il turno di Schnellinger, Collovati, Massaro, Paolo Maldini, Tassotti, Stefano Nava e Rijkaard, fino ad arrivare ad Alessandro Costacurta, Mexes e Bonaventura. 

La storia dei numeri 5 del Milan

Indubbiamente i due calciatori più rappresentativi e vincenti che hanno indossato questa maglia sono i due Maldini: Cesare e Paolo. Per i membri di una delle dinastie più vincenti al mondo, oggi analizzeremo la loro storia soltanto in breve, dato che ne abbiamo parlato (qui) in uno speciale dedicato. 

Diamo i numeri: i 5 della storia del Milan

Oltre ad avervi già raccontato le imprese dei due Maldini, in un altro appuntamento della rubrica “Diamo i numeri” vi abbiamo presentato le storie dei numeri 4 del Milan, che hanno indossato anche “la 5”. Tra loro troviamo: Massaro, Rijkaard, Tassotti, Galli e lo stesso Paolo Maldini

Anni ’50 e ’70: Maldini e Schnellinger

Cesare Maldini nasce a Trieste il 5 febbraio del 1932 e, dopo due anni alla Triestina (tra il 1952 e il 1954), dal 1954 al 1966 gioca nel Milan. Durante le stagioni 1957-1958 e ’64-’65/’65-’66 indossa la maglia n°5. In dodici anni rossoneri, il classe ’32 conquista quattro campionati nazionali, una Coppa Latina (1956) e una Coppa dei Campioni (1962-1963). Se volete approfondire la sua storia, la trovate qui.

Con il passaggio di Cesare Maldini al Torino, la casacca protagonista del nostro approfondimento rimane priva di proprietario. Il campione più grande ad averla indossata dopo il futuro allenatore di Milan e Nazionale è il tedesco Karl-Heinz Schnellinger. Il classe ’39 arriva al Milan nel 1954 ma solo nel ’71-’72 e nel ’73-’74 eredita la 5.

Diamo i numeri: i 5 della storia del Milan

Il vice-campione del Mondo del 1966, con i rossoneri, vince innumerevoli trofei: un campionato, tre coppe Italia, due Coppe delle Coppe, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Terzino sinistro, il nativo di Düren era un calciatore duttile, abile ad adattarsi nel ruolo di stopper o di libero, ma anche di mediano. 

Anni ’70 e anni ’80: Collovati e Massaro

Dopo il tedesco, la casacca n°5 torna sulle spalle di un calciatore italiano: Fulvio Collovati. Nel 1976-1977 il friulano gioca per il Milan e vive fedelmente il suo rapporto con i rossoneri, accettando la retrocessione del maggio del 1980 e seguendo il club in Serie B. Con il Diavolo Collovati raggiunge anche delle belle soddisfazioni.

Nel 1977 vince una Coppa Italia, mentre prima del tracollo, nel ’78-’79 vince uno Scudetto. Il 1982, invece, regala al friulano due trofei, ben diversi tra loro: prima solleva al cielo la Mitropa Cup, poi, in luglio, diventa campione del Mondo con la maglia dell’Italia, prima di trasferirsi ai rivali dell’Inter. 

Diamo i numeri: i 5 della storia del Milan

Infine, ancora prima dell’inizio degli anni ’90, l’ultimo nome “di peso” ad aver indossato la maglia n°5 è Daniele Massaro. Nell’86-’87, prima delle sue otto stagioni a Milano, eredita il numero di Maldini e di Schnellinger. Con la squadra del neo-presidente Berlusconi Massaro vince quattro Scudetti, tre Supercoppe italiane, due Champions League, tre Supercoppe UEFA e due Coppe Intercontinentali, entrando di diritto nella storia della società come gran parte dei suoi compagni dell’epoca. 

Il proseguo della dinastia Maldini, Tassotti e Rijkaard

Paolo Maldini è il figlio di Cesare, che come anticipato ha militato nel Milan dal 1984 al 2009, indossando anch’egli la casacca n°5, negli anni ’87-’88, ’89-’90 e ’94-’95, nonostante sia passato alla storia grazie al numero 3. Indubbiamente l’attuale dirigente rossonero è il calciatore più importante della storia del Milan, ed uno dei più forti di sempre.

Come il padre, anche il classe ’68 ha lasciato il segno all’interno delle cronache rossonere. Inserito anche nella top-11 All-Time di France Football, il nazionale azzurro ha ottenuto un’infinità di riconoscimenti e premi, individuali e di squadra. In tutta la sua carriera ha vinto 26 trofei, tra i quali troviamo le 5 Champions League (e con il record delle otto finali disputate). Se volete leggere tutta la sua storia, potete trovarla qui.

Diamo i numeri: i 5 della storia del Milan

Mauro Tassotti eredita la maglia di Paolo Maldini durante le stagioni 1988-1989 e 1989-1990, prima di riconsegnarla al figlio d’arte. Vice-campione del Mondo nel 1994 insieme a Maldini, il classe ’60 è un marcatore puro, nonostante poi con Sacchi riesca anche ad evolversi in fase propositiva. Nel suo infinito palmarès possiamo trovare ben tre Champions League, cinque campionati italiani, tre Supercoppe UEFA e due Coppe Intercontinentali. 

Stefano Nava ha vestito il 5 meneghino durante tre annate. Di ruolo difensore centrale, con la maglia del Diavolo il nativo di Milano ha disputato quattro stagioni, collezionando poche presenze ma vincendo tre campionatiuna Champions League (nel 1993-1994) e anche una Coppa Intercontinentale. Negli ultimi anni è tornato alla ribalta per il ruolo di commentatore tecnico nei videogiochi calcistici FIFA.

Diamo i numeri: i 5 della storia del Milan

Frank Rijkaard, dopo i due Maldini e Alessandro Costacurta, è uno dei numeri 5 più importanti della storia del Milan. In 142 presenze con la maglia rossonera, l’olandese si rivela essere uno degli uomini simbolo della squadra di Arrigo Sacchi. Al fianco dei due connazionali Van Basten e Gullit, vince due Champions League (1988-1989, 1989-1990). La classe delle giocate e il grande talento hanno permesso al classe ’62 di vincere un Guerin d’Oro, di essere nominato per il Dream Team del Pallone d’Oro e di essere inserito nella Hall of Fame milanista. 

I numeri 5 del Milan: Alessandro Billy Costacurta

Dal 1995 al 2007, la maglia n°5 rossonera è appartenuta praticamente ad un solo calciatore: Alessandro Billy Costacurta. Escludendo le parentesi di Filippo Galli (1996-1997) e di Fernando Redondo (2002-2004), la casacca è sempre stata indossata dal nativo di Jerago con Orago, comune della provincia di Varese. Costacurta è un prodotto del vivaio del Milan, che nel 1985 entra a far parte della prima squadra.

Nella stagione successiva compie l’esordio con i grandi, in Coppa Italia. Dopo essersi visto precludere la titolarità a causa della presenza di Filippo Galli, nell’88-’89 il classe ’66 si consacra all’interno dello scacchiere tattico di Arrigo Sacchi, andando a formare uno de quartetti difensivi più forti della storia, insieme a Tassotti, Baresi e Maldini. I cambi di guida tecnica (Capello prima e Ancelotti poi) non causano alcun problema al ragazzo italiano, che fino al 2004-2005 gioca da titolare. Il 19 maggio 2007 disputa la sua ultima gara in rossonero, entrando nella top-3 all-time per presenze nel Milan, alle spalle dei soli Franco Baresi (719) e Paolo Maldini (902). 

Diamo i numeri: i 5 della storia del Milan

In vent’anni di carriera ai massimi livelli del calcio mondiale, il ragazzo che anche con la Nazionale ha collezionato 59 presenze e due gol ha sollevato infiniti premi. Dedicata la sua intera vita calcistica ai meneghini, Costacurta ha vinto: 7 Campionati, 5 Supercoppe Italiane, una Coppa Italia; 5 Champions League, 4 Supercoppe UEFA e 2 Coppe Intercontinentali.

Come anticipato, anche Filippo Galli e Fernando Redondo hanno indossato la 5, anche se per un periodo breve di tempo. Il primo è rimasto al Milan dal 1983 al 1996, contribuendo alla vittoria di 17 titoli rossoneri (tra cui anche le tre Champions League). Nel 2002-2003 e 2003-2004, invece, la casacca passa sulle spalle di Redondo, che già nel 2000 era passato al Milan per 35 miliardi di lire. In realtà però, in rossonero, l’argentino colleziona poche presenze. Nonostante questo, tuttavia, ha nella propria bacheca personale una Champions League (oltre alle due conquistate con il Real Madrid), una Supercoppa UEFA e uno Scudetto.

Dal 2007 ai giorni nostri: la 5 rossonera

Dopo il ritiro dal calcio giocato di Costacurta, la maglia n°5 rossonera passa al neo-acquisto Emerson, che in Italia aveva già giocato con le maglie di Roma e Juventus. Arrivato per 5 milioni di euro, il brasiliano non trova troppo spazio con Ancelotti. In due anni colleziona 40 presenze e 0 gol, disputando e vincendo le finali di Supercoppa UEFA e Mondiale per club a fine estate 2007. Il 21 aprile 2009 il centrocampista rescinde consensualmente il proprio contratto

Successivamente, in Lombardia arriva Oguchi Onyewu, centrale difensivo statunitense. Dopo lo sbarco in Europa, nel campionato belga, il ragazzo classe ’82 si trasferisce a Milano nell’estate del 2009, a parametro zero. In realtà, però, scende in campo solo in un’occasione, in Champions League.

Diamo i numeri: i 5 della storia del Milan

Dal 2011 al 2016, poi, la maglia passa al francese Philippe Mexes. Anche l’ex-Roma si trasferisce in rossonero a zero, diventando una delle colonne della nuova difesa del club. Famoso per il suo carattere esuberante, in carriera Mexes ha anche segnato gol belli ed importanti, come quello in rovesciata contro l’Anderlecht in Champions League, rete che ha permesso al Milan di passare il turno; oppure come la marcatura del 2-1 a Siena, sempre nel 2012-2013, valida per l’accesso ai preliminari di Champions League. Infine, dopo numerosi comportamenti fuori dai limiti dell’accettabilità, il classe ’82 non ha rinnovato il proprio contratto e, a fine 2015-2016, ha deciso di ritirarsi dal calcio.

Il presente dei numeri 5 del Milan

Gli ultimi tre ragazzi che hanno vestito (e stanno vestendo) la casacca n°5 del Milan sono: Giacomo Bonaventura, Diogo Dalot e Fodé Ballo-Touré. Il primo ha scritto anche pagine importanti della storia rossonera. Arrivato a Milanello nell’estate del 2014, ha prima giocato con il numero 28, per poi passare al 5, nel 2016. Al debutto va in gol, dimostrando di avere le carte in regola per giocare nel Milan.

Nel 2015-2016 realizza 7 gol e 8 assist, trascinando la squadra in campionato; verso la fine del 2017 debutta in competizioni internazionali, precisamente in Europa League; nel 2018 subisce un brutto infortunio al ginocchio, ed è costretto a fermarsi per subire l’intervento chirurgico; nel ’19-’20, invece, con il cambio in panchina tra Giampaolo e Pioli, il ragazzo ex-Atalanta vede ridotto il proprio impiego. A fine anno lascia il Milan perché in scadenza di contratto. 

Diamo i numeri: i 5 della storia del Milan

Nel 2020-2021 la maglia passa a Diogo Dalot, che però è soltanto in prestito dal Manchester United. Il terzino ben figura, con la squadra che gioca un calcio gradevole e il portoghese che sa sempre farsi trovare pronto. A fine stagione, però, lo United lo richiama e lo aggrega al gruppo della propria prima squadra. 

Infine, arrivando ai giorni nostri, vediamo come questa casacca sia ora sulle spalle di un ragazzo classe ’97: Fodé Ballo-Touré. La stagione del senegalese naturalizzato francese non è iniziata nel migliore dei modi, eppure Pioli, all’occorrenza lo getta nella mischia

Considerazioni finali sulla casacca n°5

Indubbiamente la maglia n°5 è stata indossata da calciatori fenomenali. Prima della metà degli anni ’90, inoltre, le numerazioni non erano fisse: proprio per questo molti ragazzi si sono ritrovati a dover gestire la pesante eredità di Cesare Maldini e di Karl-Heinz Schnellinger. Paolo Maldini, Alessandro Costacurta e Frank Rijkaard non hanno sicuramente disatteso le aspettative, conquistando una miriade di trofei e portando in alto il nome degli “antenati” di quella maglia. Infine, anche ai giorni nostri, seppur in dimensioni più esigue, Bonaventura ha contribuito ad accrescere il valore simbolico di questo numero. 

La storia del Milan è pazzesca, per numero di titoli vinti e per i calciatori che ne hanno preso parte. Come abbiamo visto, dunque, anche “la 5” ha una narrativa davvero particolare e dal sapore leggendario. 

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