Diamo i numeri: i 5 della storia dell’Inter

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Prosegue la nuova rubrica “Diamo i numeri” targata 11contro11. Dopo aver rivissuto le gesta dei numeri 10 della storia della Fiorentina, oggi tocca ai numeri 5 di quella dell’Inter. Non è un segreto che il club nerazzurro sia tra i più blasonati in Italia e in Europa, con tanti campioni passati dalla città della moda e della Scala. Tuttavia questo preciso numero di maglia non sempre ha portato fortuna a chi l’ha indossato. Da Francesco Dell’Anno a Roberto Gagliardini, passando per Emre Belozoglu e Dejan Stankovic, analizziamo insieme i trascorsi di tutti questi calciatori, accomunati dall’aver indossato questo numero di maglia.

I numeri 5 dell’Inter prima del 1995

Come risaputo, la numerazione personalizzata nella storia della Serie A ha avuto inizio nella stagione 1995/1996. Prima di allora ciascun numero di maglia ha cambiato padrone più volte nel corso della stessa stagione. Per quanto riguarda il caso specifico dei numeri 5 dell’Inter, è difficile avere dati certi a partire dal 1908, data di fondazione della società nerazzurra. Tra questi spicca senza dubbio Giovanni Invernizzi, giocatore prima e allenatore poi della squadra che condusse alla vittoria del tricolore nella stagione 1970/1971.

Successivamente è toccato ad Aristide Guarneri e Giacinto Facchetti, nonostante quest’ultimo abbia indossato prevalentemente la numero 3. Entrambi, tuttavia, sono stati protagonisti indiscussi della grande Inter che vinse tutto negli anni ’60, con Helenio Herrera in panchina. Graziano Bini, Gianpiero Marini, Andrea Mandorlini e Fulvio Collovati sono altri celebri nomi del calcio italiano passati alla storia anche nelle vesti di numeri 5 della società nerazzurra tra gli anni ’70 e ’80.

Memorabili, nel bene e nel male, anche i trascorsi di uno stopper dal curriculum inattaccabile come Riccardo Ferri. L’ex numero 5 nerazzurro, infatti, può vantare una bacheca che annovera uno Scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e 2 Coppe Uefa. Allo stesso tempo, tuttavia, vanta insieme a Franco Baresi il record di autogol in Serie A, con ben 8 realizzazioni nella propria porta. Prima della deadline del 1995, poi, è toccato a Dino Baggio, Giuseppe Bergomi e Antonio e Massimo Paganin indossare questo numero di maglia.

Da Dell’Anno a Gagliardini, passando per Stankovic

Nel 1995 il primo dei numeri 5 “ufficiali” della storia dell’Inter è stato Francesco Dell’Anno, vincitore della Coppa Uefa nel 1994 nel ruolo di comprimario prima di trasferirsi alla Salernitana. Rispettando il susseguirsi cronologico, successivamente è stata la volta di Salvatore Fresi, altro ex di nerazzurri e granata, e poi Gianluca Festa attuale allenatore dell’Apollon Smyrnis. Il primo successo dell’era Moratti, la Coppa Uefa del 1998, ha visto tra i protagonisti principali il centrocampista Benoît Cauet e il difensore Fabio Galante. Entrambi si sono scambiati, in perfetta alternanza, proprio il numero 5, tra il 1996 e il 1999.

Meno gloriose le esperienze di Pasquale Padalino e Laurent Blanc, numeri 5 di un Inter in grande difficoltà all’inizio del terzo millennio, tra cambi di allenatore e squadra mai competitive al 100% nonostante la presenza di tanti pezzi da novanta. Comprimario, ma non troppo, soprattutto nei primi anni nerazzurri, è stato anche Emre Belözoglu, numero 33 prima e 5 poi della rosa meneghina. Per lui 5 reti e 8 assist complessivi, con la doppietta rifilata alla Lazio nel 2002/2003 rimasta ancora impressa nelle menti dei propri supporters. Le qualità del centrocampista turco sono risultate essenziali anche per il raggiungimento della Coppa Italia 2004/2005, il primo trofeo conquistato da Roberto Mancini sulla panchina nerazzurra.

Dejan Stankovic: il numero 5 più vincente della storia dell’Inter

Tra i protagonisti della vittoria della coppa nazionale del 2005 c’è anche Dejan Stanković, che fino a quell’anno aveva indossato prima il numero 11 e poi il 25. Con l’addio di Emre ai nerazzurri, il centrocampista serbo si è appropriato del numero 5, che gli ha portato molta più fortuna che a qualsiasi altro predecessore o successore. Il palmares nerazzurro dell’ex Lazio è noto a qualsiasi tifoso e addetto ai lavori che abbia seguito le vicende nerazzurre di quel periodo.

La vittoria di 5 Scudetti, 4 Coppe Italia, 5 Supercoppe Italiane, una Champions League, un Mondiale per club portano la firma di un grande leader come lui, dentro e fuori dal campo. Il contributo di 42 gol e 51 assist sembra quasi marginale se messo a confronto su quanto abbia dato per questa maglia. Ai traguardi succitati, poi, si aggiunge il riconoscimento come calciatore serbo dell’anno 2006 e 2010. Un qualcosa di difficilmente eguagliabile per chiunque.

Gli ultimi numeri 5 dell’Inter

Decisamente più avversa la sorte dei numeri 5 a cui Stankovic ha fatto spazio dal 2013 in poi. Infatti Juan Jesus prima e Felipe Melo poi non sono riusciti a lasciare un buon ricordo nella Milano nerazzurra: il primo per evidenti limiti tecnici e discontinuità, il secondo per gli stessi motivi uniti a un’eccessiva foga agonistica in campo. Da gennaio 2017, poi, è stata la volta di Roberto Gagliardini, che continua a essere il detentore del numero di maglia citato a più riprese. Arrivato a Milano con l’etichetta della rivelazione dell’Atalanta di Gian Piero Gasperini, il centrocampista lombardo parte molto bene sotto la guida di Stefano Pioli, per poi arenarsi con tutta la squadra da lì a fine stagione. 

Ciò che ha molto sofferto, con ogni probabilità, è stata proprio la mancanza di mentalità e fiducia in sé stesso, rendendosi più volte protagonista di errori grossolani, anche con Luciano Spalletti e Antonio Conte in panchina. Quest’ultimo, in particolare, ha sempre creduto nelle qualità tecniche di Gagliardini, preferendolo anche a un campione più affermato, ma spaesato, come Christian Eriksen. Dal canto suo l’ex orobico ha garantito sempre una professionalità impeccabile, anche quando ha perso il posto da titolare, contribuendo alla vittoria del tricolore a maggio 2021. E i tifosi nerazzurri sperano che a questo possano aggiungersi presto tanti altri successi.

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