Dopo una settimana di pausa, torna la rubrica targata 11contro11 relativa alla storia dei numeri di maglia delle diverse squadre di Serie A. Quest’oggi, dopo aver parlato in passato dei “10” del Chievo Verona e dei “7” del Napoli, tratteremo le vicende dei numeri 9 della Fiorentina.
Come per le scorse “puntate”, anche stavolta ci soffermeremo maggiormente sui calciatori che hanno vestito questa speciale casacca dal 1995 ad oggi. Questo, tuttavia, non ci impedisce di raccontare le storie di due calciatori che, tra gli anni ’90 e gli anni duemila, hanno scritto pagine importanti della squadra toscana: Gabriel Omar Batistuta e Stefano Borgonovo.
Il “9” della viola è passato sulle spalle di grandi calciatori, quali i due sopracitati e Gilardino; tuttavia, questa maglia, ha vissuto anche anni bui, soprattutto tra il 2000 e il 2010, quando nessun suo possessore è riuscito ad incidere grandemente sulle sorti del club.
I numeri 9 della Fiorentina: Borgonovo e Batistuta
Stefano Borgonovo
Il primo grande attaccante del quale abbiamo il piacere e l’onore di parlare è Stefano Borgonovo. Il classe 1964 è stato un forte centravanti e, insieme a Roberto Baggio, ha formato la formidabile coppia denominata B2. Sbarcato in Toscana nel 1988, il n°9, in Serie A, ha segnato 14 gol ed insieme al “Divin Codino” ha realizzato 29 delle 44 marcature totali della squadra.
Grazie anche alle sue prestazioni, i Viola, quell’anno, hanno raggiunto la qualificazione alla successiva Coppa UEFA. Dopo un periodo al Milan (durante il quale Borgonovo vince anche una Champions League e Coppa Intercontinentale), il ragazzo di Giussano ha deciso di tornare a giocare per la Fiorentina, rimanendo due anni all’ombra della Fiesole e scendendo in campo in ben 42 occasioni.
Putroppo, nel 2008, Borgonovo ha annunciato di essere affetto dalla sclerosi laterale amiotrofica. Grazie alla sua sensibilita e popolarita, l’ex-calciatore riesce a sensibilizzare anche i colleghi circa questa brutta malattia, fondando una propria Fondazione. Nel 2013, a soli 49 anni, putroppo, Borgonovo si spegne ma lascia un grandissimo ricordo di sè ad ogni persona che lo abbia anche solo incontrato.
Gabriel Omar Batistuta
Gabriel Omar Batistuta e il secondo storico attaccante che è impossibile non citare. Soprannominato Re Leone o Batigol, è stato uno degli attaccanti piu forti del mondo, durante gli anni ’90. Dopo essere cresciuto sia calcisticamente che umanamente in Argentina, nel 1991 si trasferisce a Firenze, dando il via ad una lunga storia d’amore con la societa toscana. Anche dopo la retrocessione in B (1992-1993), il n°9 decide di rimanere in citta e riporta la squadra in massima serie. Nell 1994-1995 si consacra definitivamente, vincendo la classifica dei marcatori della Serie A.
Con la Fiorentina, Batistuta vince una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. In 331 presenze complessive, il Re Leone segna la bellezza di 203 gol e trascina piu volte, da solo, la squadra verso risultati inaspettati. Dopo il ritiro dal calcio, il classe ’69 verra inserito all’interno della Hall of Fame del calcio italiano.
Dopo Batistuta un calo: i due Amaral, Alexandre e Leandro
Il primo ad ereditare la maglia n°9 è Alexandre da Silva Mariano, detto Amaral. Dal 2000 al 2002 veste la casacca fiorentina ma non riesce mai ad andare in gol, e poi cambia anche il numero di maglia, prendendo la 6; successivamente il “9” passa sulle spalle di Leandro Amaral. Nell’annata 2000/2001 il ragazzo gioca in Coppa UEFA, in Coppa Italia e anche in campionato, segnando 9 gol e scendendo in campo in 24 occasioni. Nell’anno successivo, invece, il centravanti gioca 2 partite e non realizza mai una rete.
Numeri 9 Fiorentina: il ritorno di Riganò
Successivamente, nel 2003, la maglia passa sulle spalle di un ragazzo che già aveva fatto le fortune della squadra. Christian Riganò, infatti, torna alla Fiorentina. Il ragazzo aveva già giocato per il club toscano, quando quest’ultimo militava in Serie C2 e si chiamava Fiorentia Viola.
Nel 2003-2004 Riganò trascina i compagni alla promozione in Serie A, realizzando 23 gol in 44 presenze; l’anno dopo, invece, diventa il capitano, gioca 18 gare e realizza 4 marcature. In Coppa Italia, invece, segna 2 gol. Ad inizio dell’anno sportivo 2005-2006, poi, il classe ’74 passa all’Empoli, dopo aver visto ridotte le proprie speranze di minutaggio a causa dell’arrivo di Luca Toni.
Dal 2007 al 2013: sei anni di buio
In seguito alla cessione di Riganò, nel 2007 Pablo Daniel Osvaldo eredita la n°9 fiorentina. In due anni, l’italo-argentino fa registrare 38 apparizioni ma realizza davvero pochi gol: solo 6. Alla fine dell’esperienza in viola, il nativo di Lanùs si trasferisce al Bologna. Nel 2009, Josè Castillo acquisisce la “9”. A metà anno, tuttavia, si trasferisce e, a Firenze, non lascia mai il segno.
L’anno successivo, il 2010-2011, la casacca del centravanti ideale passa ad un ragazzo dalle belle e giovani speranze: Khouma El Babacar. Il classe ’93, infatti, era cresciuto nel vivaio del club e tra il 2010 e il 2012 prova a diventare un punto fisso per la propria compagine. Il primo anno gioca 21 partite e segna 2 gol; il secondo, invece, torna anche in Primavera, a causa dello scarso minutaggio, e scende in campo una sola volta. Dopo alcuni prestiti, il senegalese tornerò a Firenze ma vestirà la n°30.
Nel 2012 Mounir El Hamdaoui decide di vestire la maglia n°9. Dopo 19 presenze e 3 gol, però, nell’Agosto del 2013, si trasferisce al Malaga. Il 28 Agosto successivo, in città sbarca il croato Ante Rebic, che prova a risollevare l’onore della casacca. Purtroppo, però, il futuro giocatore del Milan, gioca 5 gare e segna 2 gol con la “9” indosso; il suo ritorno alla Fiorentina, nel 2015-2016 e poi nel 2017-2018, sarà invece caratterizzato da due diversi numeri: l’11 e il 93.
Alberto Gilardino, Nikola Kalinic e Dusan Vlahovic: tre “9” decisivi
Nel 2014, a Firenze, torna Alberto Gilardino, un attaccante davvero prolifico e che, in carriera, ha segnato più di 230 gol. In Viola, il bomber azzurro aveva già giocato quattro stagioni, dal 2008 al 2012, avendo già realizzato 58 gol. Durante la seconda esperienza fiorentina, l’ex-Parma e Milan fa registrare 4 gol e 14 apparizioni, essendo comunque ormai arrivato alla fine della propria carriera.
Subito dopo Gilardino, la casacca n°9 passa sulle spalle di Nikola Kalinic, la rivelazione dell’Europa League 2014-2015. All’ombra di Palazzo Vecchio, il croato vive davvero due stagioni da grande goleador. Arrivato con qualche aspettativa, il classe ’88 supera anche le critiche degli scettici e, in due anni, realizza 33 gol in 84 presenze, convincendo addirittura il Milan a puntare su di lui.
Dopo i due anni di Kalinic (2015-2016 e 2016-2017), la maglietta vive un periodo travagliato. Prima Giovanni Simeone veste la “9” ma non incide come avrebbe dovuto: in due anni, agendo da titolare, non convince la società. Il figlio del Cholo prende parte a 74 gare ma buca le difese avversarie solo 20 volte. Successivamente, prima Pedro e poi Kouamé, nel 2019-2020, vestono la casacca. In due, tuttavia, segnano 1 gol ed entrambi lasciano il club.
Dal 2019-2020, poi, la maglia passa sulle spalle di Dusan Vlahovic, il bomber che, anche oggi, sta trascinando la compagine di Vincenzo Italiano.
Il presente dei numeri 9 della Fiorentina: Dusan Vlahovic
La storia e la presentazione dei numeri 9 della Fiorentina si conclude con il giovanissimo classe 2000 Dusan Vlahovic. Il ragazzo, arrivato dal Partizan Belgrado, sta diventando uno dei centravanti più forti del mondo.
Dopo un primo periodo di ambientamento (2019-2020), nella stagione successiva, e sotto la guida di Cesare Prandelli, il gioiello di Rocco Commisso esplode. Nel 2020-2021, solo in Serie A, Vlahovic segna 21 gol e fornisce 2 assist in 37 giornate; nell’anno corrente, invece, 2021-2022, il “9” ha già bucato le difese avversarie in ben 8 occasioni, attirando su di sé l’interesse dei top-club mondiali.