La nostra rubrica “Donne nel pallone” che vi porta alla scoperta delle protagoniste del calcio femminile internazionale, si sofferma oggi su una giocatrice che fa del cuore, della grinta e della generosità i suoi cavalli di battaglia in mezzo al campo. Dopo Gama e Gunnarsdottir, in questo episodio andiamo a focalizzarci su un altro pilastro delle Juventus Women, la centrocampista Martina Rosucci. Come sempre, approfondiamo la sua carriera, dagli inizi del percorso fino alla realizzazione del sogno più grande. Quello di essere una pedina fondamentale della squadra per la quale ha sempre fatto il tifo e della quale difende i colori con immenso spirito partita dopo partita. Ecco a voi, dunque, la storia di Martina Rosucci.
Le esperienze passate di Martina Rosucci
Guardandola lottare in mezzo al campo, si nota immediatamente che Martina Rosucci ha un cuore che fa provincia. Anzi, capoluogo, come Torino, la città che le ha dato i natali nel maggio del 1992 e l’ha cresciuta, anche calcisticamente. L’amore per il pallone sboccia in tenere età, quando decide di seguire l’inseparabile fratello gemello Matteo agli allenamenti, dopo un’avventura non esattamente esaltante con la danza classica. La passione mista al talento la portano ad essere ingaggiata, a soli 14 anni, dall’U. S. D. Carrara 90, in Serie D, dove segna vagonate di gol.
Il Torino Women mette così gli occhi su di lei e, dopo aver proseguito la trafila delle giovanili, nell’ottobre del 2008 fa il suo esordio in Serie A. Nonostante le stagioni non esaltanti delle granata, che militano stabilmente nella parte centrale della classifica, Martina Rosucci riesce comunque a mantenere le aspettative di giovane promessa del calcio italiano. Diventa presenza fissa nelle selezioni giovanili della Nazionale azzurra, ma soprattutto, nel 2011 arriva la prima vera grande occasione di svolta per la sua carriera.
Alla sua porta bussa, infatti, il Brescia, squadra con poca esperienza, ma tanta ambizione. Nei 6 anni in Lombardia, si afferma prima come giocatrice di punta del centrocampo, poi scopre la gioia della vittoria e l’emozione di disputare la Champions League.
Un sogno che si avvera: l’approdo alle Juventus Women
All’età di 25 anni, nel pieno della propria maturità calcistica, Martina Rosucci si appresta a compiere un ulteriore salto di qualità per la propria carriera. Nel 2017, nasce ufficialmente la squadra femminile della Juventus, che per costruire un progetto vincente decide di puntare su di lei. Un orgoglio indescrivibile per una bianconera purosangue, che incarna perfettamente i valori e la mentalità della Vecchia Signora, in campo e fuori. E cioè disputare ogni partita con un solo obiettivo: vincere, dando sempre il meglio di sé.
A Torino, Rosucci continua ad arricchire il proprio personale palmarès, realizzando un altro grande sogno. Nell’ottobre del 2021, con grande orgoglio, è titolare nella prima partita ufficiale delle Juventus Women all'”Allianz Stadium”. Nonostante la sconfitta contro il Chelsea in quella sfida, aggiunge un tassello indelebile nella sua esperienza. Dai giardinetti in cui giocava da piccola a battagliare per i propri colori nel suo stadio, che l’aveva già vista tante volte presente, ma sempre e solo nei panni della tifosa.
Caratteristiche, numeri e statistiche di Martina Rosucci
Martina Rosucci è una giocatrice che fa della grinta, della corsa e dell’impegno le sue caratteristiche principali, condite con una buona tecnica individuale. È una centrocampista particolarmente abile nella fase interdittiva e di copertura, sapendo ricoprire sia la posizione di regista basso davanti alla difesa, sia quello di mezz’ala in un centrocampo a 3. La sua duttilità le consente tuttavia di poter interpretare anche altri ruoli. Ad esempio quello di difensore centrale, come accaduto sovente in questa prima parte di stagione a causa delle tante assenze nel reparto bianconero. Anche in questo caso, comunque, la sua diligenza e la concentrazione che la contraddistinguono le permettono di disputare prestazioni eccellenti.
Sempre accompagnata, tanto con le squadre di club quanto con la Nazionale, dall’inseparabile numero 8, Rosucci rappresenta una vera e propria istituzione del calcio italiano femminile. Vanta, infatti, più di 200 partite in Serie A, con 47 reti segnate con i club. In maglia azzurra, con la quale è costante protagonista dal 2013, invece, registra 77 gettoni e 4 gol. Sono 47, invece, le partite giocate con le varie selezioni giovanili italiane, con cui ha vinto anche il suo primo trofeo: l’Europeo U19 nel 2008.
Rispetto agli inizi, la collocazione tattica che richiede maggiormente un lavoro di quantità l’ha portata a vedere ridimensionato il proprio score. Tuttavia, le sue realizzazioni lasciano sempre il segno. Come quella realizzata contro la Roma nell’ottobre 2021, che le è valso il premio di “Miglior gol” della stagione 2021/2022 al Gran Galà del calcio AIC. Questo, però, non è il suo unico riconoscimento individuale. Nel 2014, infatti, è stata insignita del primo “Pallone Azzurro” dalla FIGC come miglior calciatrice.
I tanti trofei conquistati in Italia
La bacheca si arricchisce notevolmente, invece, se andiamo a guardare i titoli vinti con i club. Con Brescia e Juventus annovera complessivamente 7 scudetti, 5 Coppe Italia e 6 Supercoppe. Tutti questi trofei la vedono quasi sempre protagonista imprescindibile, in particolar modo nell’ultimo lustro con le bianconere. Quest’anno ha finora disputato 17 partite, tenendo conto di tutte le competizioni. La maggior parte di queste l’ha vista partire titolare dal primo minuto, soprattutto in campionato. Ancora a secco, invece, dal punto di vista realizzativo.
Martina Rosucci tra presente e futuro
Il presente e l’imminente futuro di Martina Rosucci sono ancora a tinte bianconere. Almeno fino al 2024, anno in cui scadrà il suo contratto. La giocatrice piemontese punta sicuramente a continuare a vincere con la Juventus, a maggior ragione dopo la cocente eliminazione dalla fase a gironi della Champions League. Sul piano personale, invece, deve continuare a lavorare sodo per potersi ritagliare uno spazio importante in una rosa molto profonda e di grandissima qualità. Accumulare minuti sarà fondamentale per potersi accaparrare un posto in Nazionale per prendere parte al Mondiale di quest’anno. Un’occasione per riscattare la non esaltante esperienza dell’ultimo Europeo. A 30 anni ormai, Rosucci conosce bene la ricetta vincente per perseguire i suoi obiettivi: sudore, fatica e sacrificio. Perché, come ripete sempre, “It’s all about confidence and heart”. È tutta una questione di fiducia (in sé stessi) e di cuore.