Paulo Dybala, arrivato a Roma dopo 7 anni a Torino con la Juventus, tornerà a splendere? Con tale dilemma vogliamo affrontare questo focus: Dybala di doti calcistiche ne ha tante, ma negli ultimi tempi era quasi sofferente in seno alla Juve, forse poco valorizzato. Indimenticabile il suo addio nel maggio 2022 quando, seduto sul campo di calcio, piangeva lacrime di sconforto e, forse, anche di rivalsa. Rivalsa sì, perché forse quel cambio era ciò che serviva alla sua carriera e al suo umore per tornare a luccicare nel rettangolo da gioco. Il passaggio alla Roma è stato esplosivo, dopo un primo abboccamento dell’Inter. La Joya avrà trovato la sua dimensione nella Capitale?
La Roma, tra José Mourinho e l’arrivo di Dybala
Nella parte giallorossa di Roma ne sono accadute di cose strane. Pensiamo a quell’annuncio a sorpresa di Mourinho e poi la conquista della Conference League: una piccola storia felice che ha generato entusiasmo in una squadra che conosce più le delusioni che la gioia. L’entusiasmo contagioso e lo Special One hanno restituito ai tifosi romanisti ambizione e sono tornati a sperare. E poi è arrivato Paulo Dybala.
Con sei milioni compresi i bonus, Dybala guadagnerà meno di quanto ha guadagnato nelle scorse stagioni alla Juve, meno di quello che voleva lui e meno di quello che si diceva avrebbe preso all’Inter. Il tutto contornato da una clausola rescissoria bassa, che potrà liberare Dybala se lo vorrà e se avrà altre offerte.
L’argentino è arrivato a Roma nell’unico modo in cui sarebbe potuto accadere: facendosi sbattere la porta dei bianconeri in faccia e rimanendo deluso dall’Inter che ha preferito il al Lukaku bis. Il tutto avvenuto in un contesto dove all’estero pare ci sia un po’ di diffidenza verso gli attaccanti del nostro campionato, un esempio è lo stesso Vlahovic andato alla Juventus per mancanza di offerte oltre Italia.
Dybala ha svelato un particolare episodio che riguarda Mourinho durante la passata stagione, la sua ultima in bianconero. “A Roma con la Juve stavamo vincendo 4-3 e l’allenatore mi ha sostituito. Mourinho si è avvicinato alla panchina per salutarmi e mi ha detto ‘Sei un fenomeno’. Questo episodio mi è rimasto in testa, ma non potevo sapere poi cosa sarebbe successo con il rinnovo alla Juve. Quando poi mi ha chiamato la prima volta, lui mi ha chiesto se mi ricordavo di quel momento e io ho detto di sì. Poi Mourinho mi ha detto: “Bene, ora devi farlo per me’. Mi ha chiamato anche nei giorni successivi ed è stato facile decidere, con lui parlo di tutto. Di Mourinho mi ha sorpreso la grande umiltà che ha, anche se a volte può dare un’immagine diversa per quello che si vede in campo. Sono molto felice alla Roma, quando uno si trova bene è più facile“.
Dybala-Juventus, l’addio amaro
Paulo Dybala ha detto ai microfoni di ESPN Argentina: “Se a Roma sono tornato a sentirmi importante? Sì, gli ultimi anni alla Juve non sono stati facili, cambiare aria mi ha fatto bene. Mourinho mi ha chiamato e in pochi minuti ho deciso. Lui come anche il ds mi hanno parlato del progetto e della voglia di continuare a vincere come hanno fatto lo scorso anno. Essere protagonista in una squadra così mi aiuta tanto”. Sull’accoglienza del popolo giallorosso ha detto: “È stato insolito. Quando entri allo stadio sei con i compagni, lì ero da solo. Non mi era mai capitato. Il tifoso della Roma è simile a quello argentino per quanto riguarda la passione. Diverso dall’ambiente della Juve, più simile a quello argentino. Hanno una pazzia bella: sento questo affetto, per loro viene prima la Roma che la famiglia. Vivono il calcio come noi”.
La storia tra la Joya e la Vecchia Signora è stata lunga e intensa ma, come tutte le grandi storie d’amore, anche sofferta e tormentata. Gli anni bianconeri di Dybala sono la rappresentazione di un ECG: infiniti alti e bassi, picchi elevati e cadute vorticose. Quasi un eroe epico che più volte ha fornito la speranza di poter abbattere i nemici per portare la sua Vecchia Signora alla gloria, ma che alla fine ha dovuto separarsene per non essere riuscito a farlo fino in fondo. Sicuramente Dybala ha fatto innamorare e gioire i tifosi bianconeri come pochi altri, ma ha sempre dovuto combattere contro la propria fragilità fisica e mentale. Però forse è giusto così: non rappresenta l’infallibilità, ma colui che cade e si rialza e lo ha fatto con una nuova vita in giallorosso.
Dybala-Roma, un appoggio a Pellegrini e Zaniolo
Dybala alla Roma inizialmente era strano solo sentirlo dire: è stato dipinto come un giocatore inaffidabile sia sul piano fisico che mentale, che forse nessuno voleva davvero. È stato anche definito come un giocatore difficile da posizionare in campo e poco spesso un giocatore veramente decisivo. Quando qualcosa non va, non si può dire dove sia la colpa: se della Juve che non ha costruito terreno fertile per Dybala, buttandolo in pasto a Ronaldo; oppure è l’argentino troppo chiuso. Potrebbe essere il calcio attuale che valorizza ben poco i trequartisti leggeri con la Joya: un interprete come lui sente il bisogno di rallentare, toccare la palla più volte per poi liberarsene e riprendersela, correre in verticale fino a stancarsi.
Anche se fosse vero che la scelta della Roma è stata solo dettata da mancanza di alternative, è pur vero che Dybala ha delle grandi qualità che ha sempre messo in campo. Ha spesso fatto la differenza, nonostante una stagione spezzettata da tanti piccoli in una squadra che aveva un bisogno di qualità al centro.
Alla Roma Dybala ha trovato un contesto similare. Difatti, la scorsa stagione la squadra capitolina aveva due modi per passare la trequarti avversaria: appoggiarsi alle capacità di Mikhytarian e Pellegrini di mettere pressione e salire il rettangolo, oppure appoggiarsi a Zaniolo che prende palla e la trascina fin dove può.
È tornata al Joya?
Il termine la Joya, vuol dire gioiello. Questo è Dybala: un giocatore in grado di migliorare i propri compagni e alzarne il livello tecnico, se riuscirà ad avere quel peso specifico che aveva alla Juve nei primi anni del suo percorso. Grandi sono le sue capacità sia come trequartista centrale sia come esterno destro d’attacco, senza farsi mancare il ruolo di falso nove. È abile sui calci piazzati ed è un infallibile rigorista, nonostante i problemi fisici che hanno forse delimitato la vera consacrazione alla Juventus.
Ritorniamo alla domanda principale: è tornata la Joya? Una cosa è certa: Dybala è la Joya di Mourinho e alla Roma ha trovato l’ambiente perfetto per un’incredibile storia d’amore. Se riuscirà a trovare la giusta serenità e continuità che gli serve, potrebbe rivelarsi uno dei crack della stagione.