Notte europea regale per il Napoli che si aggiudica l’andata degli ottavi di finale di Champions League vincendo per 2-0 in casa dell’Eintracht Francoforte. Al “Deutsche Bank Park”, la squadra di Spalletti viene a capo di una partita non semplice, ma che fa sua grazie alla pazienza e, soprattutto, alla straordinaria qualità dei suoi giocatori. Il successo in terra tedesca porta la firma del solito Osimhen al 40° e del capitano Di Lorenzo al 65°. Una sfida ricchissima di episodi, dal rigore sbagliato di Kvaratskhelia sullo 0-0 all’espulsione di Kolo Muani poco prima del raddoppio dei partenopei, e che regala diversi importanti spunti. Andiamo allora ad approfondire quali sono i fattori che hanno portato al trionfo degli azzurri attraverso la nostra analisi tattica di Eintracht-Napoli. Partiamo, però, come sempre, dalla presentazione delle formazioni delle due squadre.
I padroni di casa scendono in campo col consueto 3-4-3. Tra i pali c’è Trapp, protetto dal terzetto difensivo composto da Tuta, Jakić e N’Dicka. Max e Buta vengono scelti come esterni a tutta fascia, mentre in mezzo agiscono Sow e Kamada. Davanti, il riferimento centrale è Kolo Muani, supportato dal talento di Lindstrøm e Götze.
Spalletti, invece, si affida ai migliori 11 a disposizione per disegnare il suo 4-3-3. In porta Meret, coppia centrale con Kim e Rrahmani e Di Lorenzo e Olivera terzini. Linea mediana con gli inamovibili Zieliński e Anguissa ad affiancare il regista Lobotka. In attacco, spazio alla devastante esuberanza atletica e tecnica di Kvara, Lozano e, ovviamente, del bomber Osimhen.
Primo tempo: il Napoli fa la partita e trova il pertugio giusto
Il copione dell’analisi tattica di Eintracht-Napoli è chiarissimo fin dal principio ed è esattamente quello che ci si aspetta, viste le caratteristiche delle due squadre. E cioè gli ospiti che fanno la partita e i padroni di casa organizzatisi in attesa e ripartenza. In particolare, gli uomini di Glasner approcciano con grande attenzione e dedizione, svolgendo un lavoro certosino in fase di non possesso per inibire la prima costruzione partenopea.
I tedeschi si dispongono con un 5-4-1, tengono la linea difensiva molto alta e tagliano fuori Lobotka dall’impostazione schermandolo con Kolo Muani, lasciando il palleggio a Kim e Rrahmani. I due centrocampisti centrali, Sow e Kamada, si occupano delle due mezz’ali di Spalletti, mentre i due esterni alti sono chiamati ad un dispendioso lavoro di copertura. Sia Götze che Lindstrøm hanno il doppio compito di pressare sul giro-palla da dietro dei due difensori napoletani e di chiudere sui terzini quando l’azione si sposta sulle fasce.
Questa organizzazione si rivela efficace, perché manda fuori giri gli ospiti, costretti ad inusuali errori tecnici, che producono palle perse che innescano le ripartenze dei padroni di casa. La velocità e la tecnica dello stesso giocatore danese, ma anche la fisicità di Muani mettono in difficoltà la retroguardia azzurra (che comunque regge), mentre in mezzo al campo Kamada fa valere tutta la sua qualità nel gestire palla e ritmo. Insomma, i tedeschi riescono a incanalare la partita sui propri binari, tenendo anche conto che Max, da una parte, e Buta, dall’altra, riescono ad arrangiarsi su Kvara e Lozano, limitando i pericoli per Trapp.
Tuttavia, il momento favorevole per gli uomini di Glasner dura a mala pena 20 minuti, dopo i quali la squadra rinuncia totalmente ad affacciarsi in avanti. In questo modo, permette al Napoli di crescere e finisce per portarsi il nemico in casa.
Analisi tattica Eintracht-Napoli: la pazienza dei partenopei viene premiata
A Napoli, un antico detto popolare recita: “Disse il verme alla noce: dammi tempo che ti perforo“. È esattamente così che si potrebbe sintetizzare l’analisi tattica del primo tempo del Napoli in casa dell’Eintracht. Una prima parte di gara particolarmente difficile per la squadra di Spalletti, che fatica a macinare gioco con la consueta fluidità alla quale ci ha abituato. Come mostrato poc’anzi, l’attenzione difensiva dei tedeschi è pressoché perfetta e priva gli azzurri della loro principale fonte di gioco.
Dopo la sfuriata iniziale dei padroni di casa, però, gli ospiti hanno pazienza e riescono a trovare gradualmente il modo per trapassare il nido delle aquile. Con Lobotka schermato, le due mezz’ali a turno si abbassano per dare una mano ai centrali difensivi i fase di costruzione. Per sorprendere la retroguardia del Francoforte, però, i partenopei sfruttano la maggiore velocità dei propri uomini offensivi rispetto agli avversari. E così, meno giro-palla e più verticalizzazioni a premiare i movimenti in profondità dello stesso Osimhen, ma anche di Kvara e Lozano. Il messicano, soprattutto, è incontenibile lanciato nella corsa. Contro di lui non possono nulla né Max, come in occasione dell’azione che porta al rigore, né N’Dicka.
Al minuto 40, un errore banale dell’Eintracht apre le porte al vantaggio napoletano. Lobotka recupera la sfera e avvia il contropiede, servendo Lozano. Il numero 11 vola in area e accomoda l’assist per un facile appoggio al nigeriano.
Secondo tempo: il Napoli viaggia comodo in superiorità numerica
Nella ripresa, il canovaccio dell’analisi tattica di Eintracht-Napoli non varia di una virgola. Nonostante la situazione di svantaggio, il Francoforte continua a lasciare l’iniziativa ai partenopei, preoccupandosi di rimanere ordinato con le proprie linee. L’unica novità riguarda l’inversione della fascia di competenza per Götze e Lindstrøm.
L’atteggiamento remissivo dei tedeschi non fa che il gioco degli ospiti, che possono ora muovere il pallone senza alcuna fretta. Il centrocampo azzurro, soprattutto con Lobotka e Anguissa sale decisamente di colpi, in entrambe le fasi. Lo slovacco si fa vedere, manovra e recupera. Il camerunese, invece, alza il livello tecnico della propria prestazione e agisce da tuttocampista, andando a sostegno ovunque ci sia bisogno. I tedeschi, nel frattempo, sfiduciati, cominciano a perdere le distanze, lasciando sempre più soli i propri giocatori offensivi.
Una scelta che costa un caro prezzo, dato che Kolo Muani, al 58°, si fa espellere, preso da un eccesso di generosità e solitudine. Con l’inferiorità numerica cala definitivamente il sipario sui padroni di casa, che si sistemano provvisoriamente con un 5-3-1, in cui Götze viene portato sulla linea dei centrocampisti, mentre Lindstrøm funge da unica punta.
Questo nuovo assetto consente al Napoli di trovare molto più spazio sull’esterno. Tale situazione viene ben sfruttata dai partenopei, che coi tandem terzino-ala creano dei doppi corridoi che avvolgono la difesa dei padroni di casa. A sinistra, Kvara viene dentro al campo per lasciare la corsia ad Olivera. A destra, invece, è Lozano a garantire l’ampiezza, con Di Lorenzo più interno. Proprio sull’asse tra il georgiano e il capitano arriva la rete del raddoppio al minuto 65. Taglio profondissimo in area del 77, geniale e splendido colpo di tacco che si trasforma in un assist per il piazzato mancino del 22.
Analisi tattica Eintracht-Napoli: i cambi non ribaltano le sorti della partita
Poco dopo aver subito la seconda rete, l’allenatore austriaco effettua la sua prima sostituzione. Entrano Knauff e Borré per Buta e Lindstrøm. Anche in questo caso non c’è alcuna variazione dal punto di vista tattico. Come avviene allo stesso modo per Spalletti quando, 10 minuti dopo, rileva Lozano e Anguissa con Elmas e Ndombelé. A 6 minuti dal termine, Glasner si gioca l’ultima carta disperata, aggiungendo un altro attaccante, Alidou (al posto di Götze). L’ingresso del classe 2001 comporta lo spostamento del colombiano nell’insolita posizione di intermedio di centrocampo.
Con le nuove forze fresche, il Francoforte prova un mini-assalto finale, sbilanciandosi a costo di concedere delle praterie alle ripartenze partenopee. A parte qualche effimera visita dalle parti di Meret, però, i padroni di casa non producono alcunché di pericoloso. Al minuto 84, il tecnico toscano concede un po’ di riposo a Kvara e Osimhen, sostituiti da Politano (che si colloca sulla destra, con slittamento di Elmas a sinistra) e Simeone. La partita è però ormai già da tempo non ha più nulla da dire e si avvia verso il più lieto epilogo per la capolista del nostro campionato.
Analisi tattica Eintracht-Napoli: le considerazioni finali
Il Francoforte dimostra di essere un’ottima squadra, che merita di stanziare ai piani alti della Bundesliga. In campo internazionale, invece, la musica è un po’ diversa e contro questo Napoli occorre decisamente qualcosa di più di una buona ventina di minuti. La sconfitta odierna sa già di eliminazione, che consentirebbe comunque alle aquile di dedicarsi esclusivamente al campionato per provare a ritagliarsi un altro spazio per una nuova avventura nell’Europa che conta nella prossima stagione.
Per quanto concerne il Napoli, invece, non può esserci altra considerazione che un’ode alla bellezza, alla forza e alla solidità di questa squadra. Ennesima prestazione di livello dal punto di vista tecnico e tattico, ma ancor di più della personalità e del carattere. Una partita difficile, in uno stadio e in un ambiente molto caldi, contro una squadra che prova a toglierti delle certezze: gli azzurri però reagiscono a tutto ciò. Superato il piccolo disorientamento iniziale, gli uomini di Spalletti si rimboccano le maniche, rimangono focalizzati sul match e con pazienza e perseveranza portano a casa un successo fondamentale. E anche, cosa più importante, la quasi certezza della qualificazione.