È il 27′ di Siviglia-Borussia Dortmund, sfida valida per gli ottavi di finale di Champions League: Erling Braut Haaland scambia nello stretto con Sancho, che gli riconsegna il pallone; il ragazzo norvegese si lancia in scivolata e, da centro area, batte Bono, per il gol del 2-1 ospite. Già così il n°9 dei tedeschi avrebbe stabilito un nuovo record. Il rapporto che però egli ha con le grandi notti europee è speciale: al 43′, infatti, il gigante ex-Salisburgo trafigge ancora la difesa del club spagnolo e regala ai propri tifosi la gioia del temporaneo 1-3.
Con questa rete Erling Braut Haaland entra ancor di più nel Guinness dei primati: mai nessuno aveva fatto registrare, in Champions League, 18 gol in sole 13 partite giocate. Per un qualsiasi ragazzo di soli 20 anni, raggiungere un traguardo di questa portata è impensabile; per il bomber giallonero, invece, questo è solo l’inizio di una carriera che si prospetta vincente e gloriosa.
Gli esordi al Molde ed il passaggio al Borussia Dortmund
Erling Braut Haaland nasce a Leeds, in Inghilterra. Il suo esordio nel calcio europeo, però, avviene in Norvegia, nazione che il ragazzo rappresenta a tutti i livelli del calcio giovanile. Il Bryne è il primo club che crede in lui: in 1.Divisjon colleziona 16 presenze, facendo registrare zero marcature. Dopo la retrocessione della formazione bianco-rossa in 2.Divisjon, Haaland passa al Molde, che disputa l’Eliteserien. Il 1° Febbraio 2017 il club rende noto il tesseramento del centravanti ma il debutto con la nuova maglia arriva solo il 26 Aprile. Il primo vero grande acuto della carriera, però, lo fa registrare il 1° Luglio 2018: Erling Braut Haaland, nella gara contro il Braan, segna ben 4 gol, dal 4° al 21° minuto di gioco. In totale, con la casacca bianco-blù, raccoglie 20 reti e 50 presenze (0,4).
Il Salisburgo prenota il ragazzo: dal 1° Gennaio 2019 il giovane norvegese si trasferisce in Austria. Proprio qui, nella società gestita dal noto marchio Red Bull, Haaland spicca il salto che lo farà entrare nel novero degli attaccanti più decisivi del mondo. In un solo anno (2019), sotto la guida del tecnico Jesse Marsch, il n°30 debutta in Champions League e fa registrare il primo record: in 3 match segna 6 gol (migliore di sempre, battuto anche Didier Drogba). In totale, su 6 apparizioni nella ex-Coppa dei Campioni, Erling Braut Haaland mette a referto ben 8 reti.
Il club austriaco sembra troppo piccolo: a fine 2019, infatti, arriva la chiamata del Borussia Dortmund. Dopo un solo anno di transizione, il ragazzo fa le valigie, sceglie il n°17 e s’accasa all’ombra della “Die Gelbe Wand” (“Il muro giallo”). La sua storia in Germania è ancora aperta ma le sue medie realizzative sono da capogiro: in 43 apparizioni 43 gol e 10 assist. In Champions League 2 gol e 2 match nella stagione 2019/2020; nel 2020/2021 8 reti e 1 assist in 5 presenze. Proprio nella gara contro il Siviglia, Haaland fa registrare l’ennesimo record: è il primo calciatore nella storia del calcio a riuscire nell’impresa di realizzare 18 reti in 13 partite.
Erling Braut Haaland diventa grande: il mondo si accorge di lui
Quando ad Haaland è stato posto il quesito: “Qual è la prima cosa alla quale pensi quando ti nominano la Champions League?” egli ha risposto subito: “Penso alla palla che entra in rete, a dire il vero”.
Certamente il rapporto tra il norvegese e la massima competizione europea è stato fin da subito straordinario. Nella notte del debutto, quando ancora indossava la divisa del Salisburgo, Haaland fece segnare una tripletta incredibile contro il Genk. Gli scettici non credettero subito al boom del baby-fenomeno. Le sfide con Liverpool e Napoli, però, lo consacrarono: prima il gol ad Anfield, poi la doppietta in casa contro i partenopei.
Molte volte ci siamo trovati di fronte a calciatori che sono incappati in una singola stagione idilliaca dal punto di vista realizzativo: la differenza tra Erling Braut Haaland e questi ultimi è la costanza di rendimento. Il Borussia Dortmund ha creduto nel classe 2000 e ha versato la clausola rescissoria da 20 milioni: il centravanti ha ripagato l’investimento sul campo. Al debutto contro l’Augusta, infatti, in soli 23 minuti, egli ha segnato una tripletta. Durante la prima mezza stagione in Germania, Haaland ha giocato 18 gare e ha segnato 16 gol.
Nella stagione corrente, fino ad ora, il norvegese ha preso parte a 25 gare e ha realizzato 27 reti (in tutte le competizioni). L’Europa si è accorta di avere tra le proprie mani un vero gioiello, un bomber completo, un “crack” di livello planetario: un ragazzo capace di mantenere costante il dato di un gol realizzato a partita.
Prospettive future e un rimpianto passato
Incasellare Erling Braut Haaland all’interno dello stereotipo, seppur prestigioso, di essere solamente un attaccante spietato è un grave errore. Per chi lo conosce in modo diretto, le qualità del n°9 sono anche tante altre: essere un goleador è solo una delle molteplici.
Per esempio, queste sono le frasi che la cuoca del Molde ha voluto dedicare per ricordarlo: “Non ho mai visto un altro ragazzo mangiare tanto quanto Erling. Era davvero un orso. Entrava nella nostra cucina e mi chiedeva: “Cosa mi hai preparato oggi? Cosa posso portare a casa?” Lui sperava di trovare sempre le polpette con i fagioli. Mi manca tantissimo Erling“.
Da tale testimonianza possiamo constatare quanto Haaland sia un ragazzo capace di lasciare un bel ricordo di sé a tutti coloro che hanno avuto l’occasione d’incontrarlo. Alle qualità umane, poi, si aggiungono quelle del campo, che mai sono passate inosservate. Addirittura, nel 2017, quando ancora aveva 17 anni, il DS della Juventus, Fabio Paratici, lo aveva portato a Torino insieme ai suoi agenti per mostrar loro le strutture della società. Prima una visita al Centro Sportivo della “Continassa”, poi un giro allo Juventus Stadium. Purtroppo il club bianconero, però, ritenne alto il costo del cartellino (4 i milioni richiesti dal Molde) ed, inoltre, il ragazzo non avrebbe mai accettato il prestito in un’altra squadra italiana.
L’aneddoto interessante, che ne esalta la genuinità e la sportività, risale alla scorsa stagione sportiva. Ottavi di finale di Champions League, gara di ritorno. Il Borussia Dortmund affronta il PSG, dopo la vittoria per 2-1 dell’andata. Neymar e Bernat chiudono la qualificazione con un gol a testa. A fine match, i parigini riuniti al centro del campo imitano la classica esultanza di Haaland (seduto, a gambe in crociate, con le braccia alzate), sbeffeggiandolo. Il bomber norvegese non solo non critica e non risponde in malo modo alle provocazioni ma anzi, fa i complimenti agli avversari.
Al giorno d’oggi è difficile trovare un ragazzo giovane, con così tanto successo, che sappia mantenere saldamente la propria testa sulle spalle. La testimonianza della cuoca del Molde, il voler crescere in modo graduale, il sapersi ben comportare dentro e fuori dal campo; questi potrebbero essere solo tre dei punti di forza di Erling Braut Haaland. Se il ragazzo dovesse riuscire a mantenere saldi questi principi, oltre alle doti calcistiche, il bomber norvegese potrebbe competere per diventare un’icona del football mondiale ed anche uno dei giocatori più forti a livello globale.