Ogni ruolo ha la sua incredibile importanza lo si sa, ma ci sono dei ruoli che sono perennemente al centro del ciclone. Uno di questi è sicuramente il portiere, che per ogni errore che commette viene messo sulla graticola.
Abbiamo tutti sotto agli occhi l’inizio di stagione non molto felice di Szczęsny, le cui prestazioni sono state quantomeno discutibili. Ci siamo dunque chiesti quanto l’errore del portiere influisca nella testa della squadra, e quanto ne determini il risultato.
Per farlo abbiamo preso in esame diversi fattori, dalla mentalità al risultato, dalla responsabilità del ruolo alla difficoltà. È chiaro a tutti che l’errore del portiere è il più visibile in campo, in quanto non c’è possibilità di riparare all’accaduto nell’immediato.
È dunque una cosa imperdonabile? Si possono evitare le papere degli estremi difensori? Andiamo a scoprirlo nei prossimi paragrafi.
L’errore del portiere: l’influenza sulla squadra
Di norma il portiere è sinonimo di sicurezza, è l’ultimo baluardo che difende la porta prima del gol subito. In lui risiedono le speranze di tutta la squadra e dei tifosi quando il resto dei giocatori ormai non può più fare nulla.
A questo punto appare chiaro che, nel momento in cui il portiere commette un errore, a subire il contraccolpo è l’intera squadra. La sicurezza è minata, così come lo è il risultato. È anche vero però che l’infallibilità in questo mondo non esiste, e che dunque a maggior ragione non si dovrebbe dar peso al singolo errore che grava su un giocatore.
Bisogna aggiungere che ogni reparto è composto da più componenti ma, nonostante il portiere si possa considerare nel reparto difensivo, a combattere la sua battaglia è da solo. Per scegliere e svolgere questo ruolo dunque ci vuole personalità, capacità di sopportare le critiche, superare gli errori ed esaltarsi per i miracoli.
Il ruolo del portiere: com’è cambiato nel tempo?
Un’altra componente determinante per capire la natura dell”errore del portiere risiede nella sua funzione. Il ruolo ha subito un grosso cambiamento che ne ha cambiato i compiti in modo radicale.
Il portiere ora come ora non gioca più solo con le mani, ma deve essere in grado di usare i piedi. Ci sono portieri in grado di impostare la manovra come un giocatore di movimento e altri invece che comunque si sono migliorati per farlo.
Già nei settori giovanili si insegna oramai a utilizzare sia le mani che i piedi, e quindi le responsabilità ora come ora sono ancor di più. Un tempo si dava la colpa al portiere se sbagliava una presa o se faceva un errore grossolano tra i pali. Di sovente ora si colpevolizza il portiere anche quando ha un pallone difficile da gestire con i piedi e lo sbaglia.
Ancora più responsabilità dunque che vanno ad aggiungersi al già difficile ruolo che il portiere deve svolgere, aumentandone così anche i rischi.
L’errore del portiere e la squadra
Alla luce di quanto detto appare chiaro che il portiere è diventato a tutti gli effetti un giocatore anche di movimento. Con il pallone costruisce e senza palla è un valore aggiunto alla difesa.
Quindi quando commette un errore e si sfiducia a perdere il senno rischia di essere tutta la squadra, dato che ormai non è più una componente solitaria. Non è più solo un fattore di rapporto di fiducia giocatore di movimento/portiere, ma un errore rischia di compromettere tuto il sistema di gioco.
Il portiere dunque non deve sbagliare mai?
Il portiere può sbagliare, è umano, è semplicemente ciò che ogni giocatore fa. Deve però imparare a convivere con la sua fallibilità, e riuscire a superare presto il disagio psicologico che l’errore crea.
Per farlo può essere stimolato dalla squadra o dall’ambiente, ma deve comunque contare soprattutto sulle proprie forze. Quello del portiere è un ruolo veramente onorevole, che comporta un sacrificio mentale incredibile.
La concentrazione si unisce alle doti tecniche in un modo unico, e la fiducia svolge un ruolo fondamentale nelle prestazioni. Quindi non bisogna mai screditare un portiere, ma sostenerlo e aiutarlo a superare l’errore, che ricordiamo può commetterlo chiunque in ogni posizione.
Continuate a volare portieri, anche se sbagliate, perché siete i supereroi del calcio, gli ultimi su cui vengono riposte le speranze.