Dopo aver parlato in esclusiva con Gianni Di Marzio, abbiamo contattato per un’altra intervista esclusiva Gianluca Di Marzio. Nel corso della chiacchierata abbiamo toccato vari argomenti tra cui ovviamente il calciomercato sul quale, nel mese di ottobre, Gianluca ha pubblicato il suo libro “Grand Hotel Calciomercato“.
Gli inizi fra telecronache e calciomercato di Gianluca Di Marzio
Quando e come ha capito che il calciomercato avrebbe occupato buona parte della sua carriera?
“È avvenuto in modo naturale e spontaneo il mio avvicinamento in questo ambiente in un momento in cui si stava scatenando l’interesse sul format calciomercato che vediamo oggi. Ricordo di essere andato all’Hotel Sheraton di Milano con Martina Maestri per prendere contatti su trattative di mercato. Una volta entrati, tanti addetti ai lavori mi hanno salutato e questo ha sorpreso Martina perché si è accorta che tantissimi già mi conoscevano: conoscenze che avevo grazie ai rapporti instaurati in precedenza avendo frequentato l’ambiente calcistico grazie alle amicizie di mio padre.
Una volta tornati in sede, Martina ha chiesto di defilarsi dal calciomercato perché aveva visto che io potevo cavarmela da solo e abbiamo fatto due carriere diverse: lei adesso è direttrice di Sky Sport e io mi occupo di calciomercato e non solo.
Certo le amicizie di mio padre mi hanno aiutato perché la gente si fidava del nome che porto ma soprattutto hanno visto la mia professionalità.”
Ormai ci sono tanti mezzi d’informazione fra trasmissioni tv e siti che si occupano di mercato. Come mantenere alta la qualità dell’informazione in un settore come questo condizionato dal dover arrivare prima degli altri nel dare una notizia?
“Rimanendo sempre sé stessi senza farsi prendere dalla frenesia di dare una notizia. Noi abbiamo una trasmissione e una credibilità che ci siamo costruiti nel tempo quindi, prima di dire o scrivere qualcosa, abbiamo l’obbligo nei confronti del pubblico di fare tutte le dovute verifiche.
Poi è chiaro che riuscire a dare una notizia prima degli altri è meglio però preferisco essere sicuro al cento per cento prima di comunicare una trattativa.”
Il mercato ai tempi della pandemia e il divario fra grandi e piccole squadre secondo Gianluca Di Marzio
Com’è cambiato il mondo del calciomercato in questo periodo di pandemia con il limitato potere d’acquisto delle società?
“Tantissimo dato che le squadre non hanno entrate certe. Mancano gli introiti degli stadi, ci sono ancora in ballo i diritti televisivi, cambi di proprietà in corso o da poco avvenuti.
Questo mercato di gennaio è stato peggio rispetto a quello estivo: basti pensare che squadre come la Juventus non hanno fatto nemmeno un’operazione. E sono convinto che anche la sessione estiva ne risentirà molto; si effettueranno scambi stile Arthur-Pjanic oltre ai parametri zero. E aggiungo sull’argomento giocatori in scadenza che Messi non credo partirà a zero: le elezioni presidenziali avranno come tema centrale il rinnovo di Messi.
I club, ripeto, non possono programmare colpi in entrata perché non hanno certezze di guadagni quindi non possono stabilire il budget per acquistare. In più, squadre come l’Inter, sono totalmente bloccate per le note vicissitudini societarie aspettando possibili ingressi di fondi di investimento.”
Quindi assisteremo a campionati più livellati?
“Secondo me avranno benefici club che hanno investito molto sul settore giovanile vedi Atalanta. I soldi che ha incassato la società, Percassi li ha reinvestiti nel centro sportivo di Zingonia e cercheranno di valorizzare i giovani.
Certo l’Atalanta ha messo l’asticella molto in alto ma la strada è quella giusta in questo particolare momento storico.
Comunque non penso che il gap tra big e piccole aumenterà.”
Il centrocampo del Napoli e le ambizioni del Milan
Suo padre si è esposto negativamente sull’attuale centrocampo del Napoli. Ritiene che il problema derivi ancora dalla mancata sostituzione di Jorginho?
“Le problematiche principali del Napoli non sono a mio avviso una mera questione di giocatori perché l’arrivo di nuovi allenatori dopo Sarri, ha cambiato l’idea tattica della squadra.
Con l’ingaggio di Ancelotti si è passati ad un modulo che non prevedeva un regista come Jorginho in quanto si giocava con il 4-4-2.
Poi con Gattuso si è ripassati al 4-3-3 e di conseguenza è arrivato Demme titolare con il ruolo di playmaker e Lobotka come riserva. Ma in seguito, in questa stagione, lo stesso Gattuso ha ricambiato idea schierando nuovamente solo due centrocampisti.
In sostanza più una confusione tecnico-tattica che di uomini.”
Il Milan riuscirà a competere fino alla fine per lo scudetto?
“Ritengo di sì. Pioli ha creato un gruppo che gioca con “leggerezza” che ha un punto di riferimento come Ibrahimovic.
Nonostante i rossoneri abbiano inserito molti giocatori a gennaio, bisogna dire che lo hanno fatto sostanzialmente a costo zero, pagando solo gli ingaggi e operando quindi a livello economico e societario in modo egregio.”
Gianluca Di Marzio: questo lavoro è la mia passione
In conclusione c’è stata una trattativa che l’ha coinvolta più delle altre sul piano emotivo?
“Mi succede per tutte le trattative, vivo il mio lavoro con grande passione. Arrivo a pensarci anche la notte.
È vero che c’è tanta pressione come accaduto per le trattative che hanno portato Higuain alla Juventus e le voci su Guardiola come allenatore della Juve. In entrambi i casi ho avuto alla fine ragione ma sono consapevole che se avessi sbagliato ne avrebbe risentito la mia credibilità.
Quando devo dare una notizia parlo con persone di cui mi fido: procuratori, dirigenti e altri anche se poi ci sono persone che fino all’ultimo non confermano la notizia mentendo. Ad esempio Fabio Paratici nega fino alla fine dicendomi bugie: infatti ormai lo so e non mi fido più (ride).”
(articolo realizzato in collaborazione con Salvo Re)