Il campionato, le coppe europee e in generale la stagione stanno entrando nella fase calda. Per parlare dell’andamento della stagione calcistica, di allenatori e tanto altro abbiamo contattato un uomo che di calcio se ne intende eccome. Stiamo parlando di Gianni Di Marzio ex allenatore negli settanta/ottanta di Catanzaro, Napoli e Catania fra le altre, direttore sportivo in seguito di Cosenza e Venezia, poi responsabile dell’area estera della Juventus e adesso riveste l’incarico di consulente per alcune squadre straniere.
La figura dell’allenatore e le prestazioni delle difese secondo Gianni Di Marzio
Com’è cambiato il ruolo dell’allenatore in questi anni?
“Sicuramente c’è stato un evidente progresso sulla preparazione atletica dei giocatori potendo contare sulle nuove tecnologie che ormai forniscono tantissimi dati sulla salute dei calciatori.
Gli allenatori hanno ormai staff numerosi fatti anche da dieci persone quindi c’è un confronto costante; non si parla infatti più di semplice allenatore ma di manager mentre prima i tecnici erano figure più centrali e lavoravano tantissimo sul campo non potendo contare sulle analisi video che oggi sono usate da tutti.
A livello tattico la sostanziale novità è la voglia di giocare la palla dal basso già col portiere e i difensori e di conseguenza un pressing molto alto dell’altra squadra. Tutto questo però porta praticamente ad un calcio fatto di ripartenze da una parte o dall’altra quindi non poi così lontano da quello di qualche anno fa.”
Molti ex giocatori hanno dichiarato che i tanti gol fatti sono frutto della poca concentrazione dei difensori causata dall’assenza di pubblico. Concorda?
“Non penso sia un fattore determinante. La verità è che non si dedica il giusto tempo ad allenare i difensori a marcare, si pensa alla fase di possesso chiedendo di impostare la manovra. Ma già dalla scuola calcio non si insegna più a difendere in un certo modo: basti pensare che ormai sui calci piazzati si decide di marcare a zona e non più a uomo. La cosa che sfugge è che marcare a zona non vuol dire disinteressarsi dell’avversario ma è pur sempre una forma di marcatura.”
Il campionato anomalo ai tempi del Covid
L’Inter ha compiuto il sorpasso sul Milan alla vigilia del derby di domenica. È la favorita per scudetto?
“Difficile fare un pronostico. La stagione è anomala perché gli allenatori non sono mai certi di chi avranno a disposizione a causa del virus, c’è anche poco tempo per potersi allenare visto che si gioca quasi sempre e non esiste il fattore campo vista l’assenza di pubblico.
Personalmente non sono un grande ammiratore del gioco dell’Inter ma è una squadra che sta inanellando ottimi risultati in campionato ed è questo quello che serve per vincere un torneo a tappe.
Il Milan è comunque ancora pienamente in corsa anche se non credo che lascerà andare l’Europa League dato che ha il potenziale per poter vincere la coppa.
Poi c’è anche la Juventus che potrà dire la sua sia in campionato che in Champions League ma alla fine, come dico sempre, vanno bene gli schemi e le tattiche ma saranno i grandi giocatori ad incidere quindi Lukaku, Ibrahimovic e Ronaldo.
Il Napoli invece non ritengo sia stato costruito bene come squadra soprattutto a centrocampo dove certi giocatori non hanno il cambio di passo per poter dare più brio alla manovra anche se gli infortuni, specie in attacco di Mertens e Osimhen, hanno influito sul rendimento stagionale.”
Gianni Di Marzio: il City di Guardiola è la squadra favorita
Chi sono le sue favorite per la Champions League e l’Europa League?
“Le italiane potranno dire la loro. La squadra più “europea” è l’Atalanta che però affronterà il Real Madrid ma non è il Real che tutti ricordiamo.
La Juve passerà gli ottavi poi dipenderà dal sorteggio ma la mia favorita è il Manchester City di Guardiola che quest’anno è migliorato molto in difesa e gioca un calcio più verticale rispetto agli anni passati.
In Europa League il Milan e il Napoli (se recupererà gli infortunati) possono vincere la coppa ma occhio al Manchester United.”