Europei femminili: tutto pronto per il via il 6 luglio

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Manca ormai davvero poco a mercoledì 6 luglio, data d’inizio degli Europei femminili. La manifestazione, giunta alla sua 13° edizione, quest’anno ha luogo in Inghilterra, con 9 città allestite per ospitare le diverse partite. Alla competizione partecipano complessivamente 16 Nazionali, suddivise in 4 gruppi. Accedono alla fase finale le prime due classificate di ogni raggruppamento. Le padrone di casa aprono le danze nel match delle 19.00 (CET) contro l’Austria nella magica cornice di “Old Trafford”. Dal 20 al 23 luglio, il torneo entra nella momento caldo con i quarti di finale. Seguono poi le semifinali nei giorni 26 e 27, per culminare poi con la finale di domenica 31 a Wembley. Come di consuetudine, vi è una predominanza di squadre provenienti dalla parte settentrionale del continente. Chi riuscirà però a spodestare l’Olanda, trionfatrice nel 2017? Scopriamo insieme tutte le partecipanti.

Europei femminili: tutto pronto per il via il 6 luglio

Europei femminili, i gironi

GRUPPO A: nel primo raggruppamento troviamo ovviamente l’Inghilterra, Paese ospitante. Le Lionesses sono tra le Nazionali di maggior esperienza del torneo. Vantano infatti diverse apparizioni in semifinale e anche due finali. Purtroppo per loro, però, non sono mai riuscite a sollevare il trofeo. Per riuscirci davanti al proprio pubblico si affidano all’esperienza in panchina di Sarina Wiegman, già vincitrice della scorsa edizione con l’Olanda.

Europei femminili: tutto pronto per il via il 6 luglio

Insieme alle padrone di casa, incontriamo anche la prima formazione scandinava, la Norvegia. La squadra guidata dalla bomber Ada Hegerberg è a caccia di riscatto dopo l’amarissima eliminazione alla fase ai gironi con 3 sconfitte nel 2017. Un’onta troppo pesante per una Nazionale laureatasi due volte campione d’Europa nel 1987 e nel 1993.

Completano il girone due formazioni interessanti, ma giovani dal punto di vista dell’esperienza internazionale. Da un lato l’Austria, sorprendente semifinalista della passata edizione. Dall’altro l’esordiente assoluta Irlanda del Nord, pronta ad accendere il derby del Regno Unito con le cugine britanniche.

GRUPPO B: girone di ferro per antonomasia che raggruppa le migliori Nazionali del continente. Partiamo con la Germania, campione d’Europa per 8 volte e assoluta dominatrice dell’albo d’oro della competizione. La formazione teutonica si ritrova contro la sempre temibile Spagna del Pallone d’oro Alexia Putellas. Le iberiche sono a caccia del loro primo importante successo a livello di Nazionale dopo la costante crescita dei club e di molte delle giocatrici che fanno parte del roster.

Ultimi posti occupati da altre due formazioni scandinave. La Finlandia, al ritorno nella competizione dopo la mancata qualificazione nel 2017. La squadra cerca finalmente il definitivo salto di qualità dopo un periodo di transizione e una storia calcistica femminile importante. Senza però successi e con pochi acumi. La Danimarca, Paese più longevo in termini di movimento calcistico femminile, onnipresente in tutte le manifestazioni europee e vice-campione uscente.

Gruppo C: un altro girone difficile ed equilibrato

Nel terzo raggruppamento facciamo la conoscenza dell’Olanda, detentrice del titolo, e della Svezia, vincitrice, invece, dell’Algarve Cup. Le Oranje arrivano al torneo da favorite, avendo superato il proprio gruppo di qualificazione con 10 vittorie in altrettante partite e con appena 3 gol subiti. Le scandinave, invece, fresche anche della medaglia d’argento olimpica, hanno il compito di interrompere un digiuno che dura da ormai 38 anni. L’ultima (e finora unica) gioia europea risale infatti al 1984, anno della prima edizione degli Europei femminili.

Europei femminili: tutto pronto per il via il 6 luglio

Da tenere d’occhio anche il Portogallo, qualificato d’ufficio al posto della Russia, in seguito all’esclusione da ogni manifestazione sportiva. Destinata al ruolo di Cenerentola, invece, la Svizzera, che solo dal 2015 ha iniziato ad affacciarsi sulla mappa del calcio che conta.

Europei femminili, il girone delle nostre azzurre

Ed eccoci giunto al quarto ed ultimo raggruppamento, quello D. Un girone ricco di incognite e di possibili sorprese. Tra queste configura anche l’Italia. Le azzurre non partono di certo favorite per la vittoria finale. Tuttavia, in virtù della crescita sempre più importante del movimento nostrano, le ragazze di Milena Bertolini si candidano tranquillamente come possibili outsider. Abbiamo tutte le carte in regola per dare fastidio alle formazioni più quotate e, perché no, toglierci qualche soddisfazione. Del resto abbiamo già sfiorato l’impresa nel 1993 e nel 1997. Importante sarà comunque riscattare l’eliminazione alla fase a gironi del 2017.

Europei femminili: tutto pronto per il via il 6 luglio

Nella prima fase di questi Europei femminili, l’Italia deve fronteggiare la Francia, imbattuta nel proprio girone di qualificazione. Tuttavia, le transalpine, nella loro storia, non sono mai andate oltre i quarti di finale. Inoltre, non hanno mai alzato un trofeo, sebbene vengano considerate tra le più forti Nazionali in circolazione. Bisogna poi prestare attenzione anche ad un’altra delle nostre avversarie: l’Islanda. Si tratta di una squadra talentuosa e giovane, ma che comunque vanta già una robusta esperienza. Arriva infatti da quattro qualificazioni consecutive alla manifestazione. Ultima contendente delle azzurre è il Belgio, alla sua seconda partecipazione dopo l’esordio assoluto nella scorsa edizione. Debutto però piuttosto amaro, vista l’eliminazione ai gironi. Delusione comunque mitigata dalla sorprendente (unica) vittoria ai danni della Norvegia.

Europei femminili, una ghiotta occasione per tutto il movimento

Questi Europei si apprestano a diventare uno dei più grandi eventi sportivi femminili della storia. A parlar chiaro sono infatti alcuni indicatori, riportati nel Rapporto sull’impatto della manifestazione redatto da UEFA ed FA. Innanzitutto, le 9 città ospitanti beneficeranno di un flusso di denaro superiore alle 50 milioni di sterline di attività economica. In esse, infatti, si attendono quasi un centinaio di migliaio di visitatori e supporter provenienti da vari angoli del continente. Nelle previsioni del massimo organo calcistico europeo, una maggiore partecipazione al gioco e il coinvolgimento della comunità possono offrire un’opportunità a più di 500.000 donne e ragazze di partecipare e impegnarsi nel calcio. L’obiettivo è dunque duplice: fornire un torneo da record e lasciare un’eredità tangibile per far crescere il calcio femminile.

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