FA CUP, Manchester City-Chelsea (4-0): l’analisi tattica

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Nel primo weekend del nuovo anno, il campionato inglese si ferma per dar spazio alla FA Cup. Il big match valevole per il terzo turno tra Manchester City e Chelsea viene dominato e stravinto dagli uomini di Guardiola, che si impongono con un sonoro 4-0 all'”Etihad”. Mattatore assoluto Mahrez, riscopertosi nemesi dei Blues e autore di 2 reti che sbloccano e chiudono l’incontro. La prima con una pennellata su punizione, leggermente deviata, all’incrocio. La seconda su rigore. Dal dischetto anche il raddoppio firmato alla mezz’ora da Alvarez. Meno di 10 minuti dopo, Foden firma il tris che dà il k.o. tecnico agli ospiti. Andiamo ad approfondire questo successo del City sul Chelsea nella nostra analisi tattica. Prima però, diamo uno sguardo alle scelte di formazione.

Affrontatisi già solo 3 giorni fa in campionato, i due allenatori propongono alcune novità nell’11 iniziale. Guardiola sfrutta la profondità e la qualità della sua rosa per effettuare alcune rotazioni nel suo 4-3-3. In porta c’è Ortega, protetto dalla linea difensiva composta da Gomez e Walker esterni e Laporte insieme ad Akanji in mezzo. Rodri, inamovibile in mediana, viene affiancato da Bernardo Silva e Foden, schierato da mezz’ala sinistra. Tridente offensivo con Alvarez riferimento centrale e Mahrez e Palmer larghi.

Potter, invece, vede ridotti all’osso i propri disponibili. Koulibaly deve guidare una retroguardia di giovanissimi davanti a Kepa. Ad affiancare l’ex Napoli c’è l’esordiente Humphreys, mentre sulle fasce agiscono Chalobah e il classe 2004 Hall. Jorginho in cabina di regia con Gallagher e Kovacic a completare il terzetto di centrocampo del 4-3-3. Ziyech e Mount (recuperato in extremis) supportano l’unica punta Havertz.

Primo tempo: alla mezz’ora non c’è già più partita

Iniziamo questa analisi tattica di Manchester City-Chelsea presentando subito il tema dominante della partita. E cioè l’atteggiamento estremamente propositivo dei padroni di casa, che partono con l’idea di comandare il gioco e di stritolare l’avversario. Sul piano pratico, questa volontà si esplica attraverso il consueto dominio nel possesso palla e un pressing feroce uomo su uomo, portiere incluso. 

Il baricentro della squadra di Guardiola è altissimo, con i terzini che si alzano a prendere gli omologhi del Chelsea e con Foden, Silva e Mahrez che compongono una linea per schermare i due registi bassi londinesi Jorginho e Kovacic. Questa pressione asfissiante mette ovviamente in grandissima difficoltà gli uomini di Potter, che non riescono a manovrare dal basso e a costruire con facilità.

Il City, invece, in fase di impostazione ripropone la soluzione adottata nell’ultima periodo. L’azione, infatti, ha inizio con un 3-2, uno schema in cui Walker stringe la propria posizione, con Laporte che si apre leggermente, e infine Akanji da perno della difesa a 3. Davanti a loro, doppio playmaker: uno è il solito Rodri, affiancato dall’esterno basso opposto Gomez. Questo assetto dura però appena 10 minuti, il tempo di adattarsi alla compattezza dei Blues, molto attenti sulle linee di passaggio e preoccupati di non concedere spazi centralmente. La contromossa di Guardiola va a premiare il gioco sulle fasce per dilatare poi le maglie del Chelsea e sfruttare Foden tra le linee. I terzini rimangono larghi, mentre il ruolo di secondo centrocampista di costruzione è assunto da Bernardo Silva.

FA CUP, Manchester City-Chelsea (4-0): l'analisi tattica

Sui binari laterali, la supremazia del Manchester City rispetto al Chelsea è totale ed è anche una delle chiavi di questa analisi tattica. A destra, Hall manca di esperienza per contenere Mahrez. A sinistra, invece, gli uomini di Guardiola costruiscono la superiorità numerica con Palmer e Gomez aperti, Foden in sovrapposizione interna e Laporte che sale ad impostare.

Manchester City: 2 gol che legittimano il dominio 

Gli ospiti faticano a stare dietro al movimento di palla e uomini di Guardiola, vedendosi attaccati con estrema pericolosità da tutti i lati. Il City approfitta di questa fragilità degli avversari e colpisce su palla inattiva. Al minuto 23, con una magnifica punizione di Mahrez. Poi, 7 minuti dopo, col rigore trasformato da Alvarez.

FA CUP, Manchester City-Chelsea (4-0): l'analisi tattica

Analisi tattica City-Chelsea: la non-reazione dei Blues

Il Chelsea arriva a giocarsi questa sfida col Manchester City con una marea di difficoltà che non fanno che acuirsi col procedere dell’analisi tattica. Potter sa che il pallone sarà quasi sempre tra i piedi dei padroni di casa, così organizza una squadra che possa rimanere ordinata e possa pungere in contropiede. Per tale ragione, Mount e Ziyech non agiscono sugli esterni, ma più internamente, in verticale con Havertz. In fase di non possesso, poi, si sacrificano andando a prendere Rodri e Bernardo Silva.

Il pressing del City impedisce, però, anche di imbastire ripartenze con lanci lunghi a scavalcare il centrocampo. A mancare è soprattutto la lucidità e la qualità dei giocatori più dotati tecnicamente. Contribuisce a queste problematiche il grande dispendio di energia di Kovacic e Gallagher, impegnati in rincorse continue tra chiusure sulle incursioni tra le linee delle mezz’ali avversarie e gli scivolamenti sull’esterno per dar manforte ai terzini. Le forze fisiche, ma soprattutto quelle mentali calano progressivamente, e così il doppio schiaffo inflitto dalla squadra di Guardiola finisce per impaurire ancora di più i londinesi.

Nessun cenno di reazione. Anzi, l’atteggiamento in campo diviene ancora più prudente. Gli uomini di Potter si concentrano nel fare densità in mezzo al campo, tenendo i reparti molto stretti. Ciò apre spazi al City sulle fasce, in particolare quella destra, dove gli inserimenti di Silva e le discese di Walker prendono di sorpresa il povero Hall. Ed è proprio il numero 2, al minuto 38, a rifinire l’ennesima spettacolare azione finalizzata da Foden, bravissimo a seguire e ad occupare l’area di rigore.

FA CUP, Manchester City-Chelsea (4-0): l'analisi tattica
L’azione del 3-0 del City: Hall stringe troppo la posizione e lascia tanto spazio a Mahrez. Walker fa poi il resto portando una sovrapposizione interna e creando superiorità numerica.

Secondo tempo: il City gioca sul velluto

Sostanzialmente, nella ripresa lo spartito dell’analisi tattica di City-Chelsea non varia. Potter prova a dare una scossa ai suoi con un doppio cambio immediato e una variazione del sistema di gioco. Dentro Zakaria e Fofana ai posti di Havertz e Kovacic e passaggio al 3-5-2 con Gallagher a fare il quinto a destra. I padroni di casa continuano comunque a fare la partita mettendo in scena una continua fluidità organizzativa

FA CUP, Manchester City-Chelsea (4-0): l'analisi tattica
David Datro Fofana al debutto assoluto con la maglia del Chelsea.

La novità presentata dagli uomini di Guardiola riguarda i terzini, sistematicamente altissimi e aperti, chiamati a sfruttare lo spazio lasciato libero dalle ali, che invece vengono a portare superiorità numerica in mezzo al campo. Mahrez s’inverte di posizione con Foden, aggiungendo ancor più qualità nella zona nevralgica del campo. Mount e Ziyech sono così chiamati all’ennesimo sacrificio in copertura abbassandosi sulla linea dei centrocampisti e componendo così un 5-4-1 in fase di non possesso

In pieno controllo delle operazioni, Guardiola può concedersi delle sostituzioni per far rifiatare i suoi titolarissimi. Prima dell’ora di gioco c’è spazio per Cancelo e Phillips in luogo di Rodri e Gomez. Anche Potter cerca di gestire le energie dei suoi e inserisce forze fresche con Azpilicueta e Hutchinson per Jorginho e Ziyech. Altro cambiamento per il Chelsea in questa analisi tattica della sfida col City: lo spagnolo si prende la fascia destra, mentre Gallagher torna a fare la mezz’ala, ma a sinistra. Il classe 2003 va invece a supportare in avanti Fofana. I Blues riescono almeno ad affacciarsi dalle parti di Ortega, sfruttando un Manchester meno forsennato, ma finiscono comunque per sbilanciarsi e scoprirsi.

Gli uomini di Pep ne approfittano per affondare in contropiede senza pietà. Al minuto 84, una di queste ripartenze fulminee porta Foden a procurarsi il secondo penalty della serata. Sul dischetto stavolta va Mahrez, che con estrema freddezza spiazza Kepa e firma la doppietta personale e il definitivo 4-0 che chiude il match.

FA CUP, Manchester City-Chelsea (4-0): l'analisi tattica

Analisi tattica City-Chelsea: le considerazioni finali

Il poker che il Manchester City rifila al Chelsea è un manifesto di superiorità, nonché l’ennesimo capolavoro della squadra di Guardiola dal punto di vista tecnico, tattico e della mentalità. Un’altra prestazione superba che legittima il nobile posizionamento nel ranking UEFA dell’ultimo quinquennio. I Citizens sono attualmente in corsa per tutte le competizioni e hanno un livello di fiducia e consapevolezza altissimo. Il tecnico spagnolo può permettersi rotazioni continue senza andare ad intaccare meccanismi e qualità. Inoltre, ha un mix perfetto di giocatori d’esperienza ancora al top della forma psico-fisica e giovani interessantissimi già perfettamente integrati negli ingranaggi tattici. E con un Mahrez finalmente sbloccatosi dal punto di vista realizzativo questo può essere davvero l’anno giusto per sognare in grande.

Discorso diametralmente opposto, invece, per Potter. Dal dolore iniziale per Gianluca Vialli alla mazzata tremenda presa sul campo. Un mix di emozioni e sensazioni negative che affossano sempre di più l’entusiasmo di un gruppo che continua a non vedere la luce in fondo al tunnel. Una rosa importante, ma falcidiata dagli infortuni e con il morale praticamente a terra, come dimostra il fatto che non vi sia stata alcuna reazione degna di nota dopo i gol subiti. Anzi, l’atteggiamento rimane rinunciatario, la squadra corre a vuoto mentre guarda gli avversari prenderla a schiaffi. Il mercato, per quanto oneroso, non è ancora riuscito ad apportare benefici, mentre si fatica ad individuare dei leader in campo che possano in qualche modo trascinare positivamente tutti gli altri. Fuori dalle due Coppe nazionali e confinato al decimo posto in classifica, il Chelsea permane in uno dei momenti più critici della sua storia recente.

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