Riprende la rubrica della “famiglia nel pallone” e ci si sofferma sui Di Francesco, padre e figlio, ovvero Eusebio e Federico, allenatore il primo e calciatore il secondo. Il tecnico classe ’69 è in cerca di un club da guidare, mentre il calciatore classe ’94 veste la maglia del Lecce. Due storie completamente diverse, unite dalla stessa passione: quella per il calcio, tramandata di padre in figlio.
La famiglia Di Francesco: Eusebio
Dopo aver parlato dei fratelli Artistico, la famiglia nel pallone presenta un nuovo appuntamento: i Di Francesco, da un lato Eusebio e dall’altro Federico.
Nato a Pescara l’8 Settembre 1969, Eusebio Di Francesco ha mosso i suoi primi passi nel mondo del calcio partendo dalle giovanili dell’Empoli, tra il 1985 e il 1987, e nella squadra maggiore dal 1987 al 1991, esordendo in Serie A all’età di 18 anni. Una sola presenza nella prima stagione “dei grandi”, più spazio invece in Serie B l’anno successivo, in qualità di centrocampista. Circa 34 apparizioni, senza reti messe a segno. Dal 1989 al 1991 disputa due stagioni in Serie C1, totalizzando 67 presenze e 3 gol. Giunge ai saluti con l’Empoli chiudendo con 107 partite e 7 sigilli.
Nel 1991/1992 avviene il passaggio alla Lucchese, dove rimarrà per 4 stagioni, giocando sempre in Serie B. Un trampolino di lancio molto importante che permette ad Eusebio di fare il salto di qualità e di categoria. Un totale di 140 presenze e circa 12 gol confezionati.
Le annate in Serie A
Nel 1995 ritorna in Serie A, grazie alla chiamata del Piacenza che decide di investire sulle sue prestazioni. Soltanto due stagioni, ma molto intense: 70 gare giocate e 5 reti messe a segno. Dal 1997/1998 al 2000/2001 si accasa alla Roma, dove giocherà le migliori stagioni della sua carriera. Nel 1998/1999 vive la sua stagione più prolifica: ben 44 presenze, di cui 7 in Coppa UEFA, con ben otto gol messi a segno. Negli anni successivi continua a giocare diverse partite, trovando però poco spazio nell’ultimo anno: appena sei gettoni, per poi salutare i giallorossi. Chiude il suo percorso con il club capitolino dopo 129 gare, 16 gol e uno scudetto conquistato.
Tra il 2001 e il 2003 rientra a Piacenza, giocando altre 65 partite e sigillando 13 gol. Un totale di 136 presenze e 18 gol, un bottino modesto per un centrocampista duttile e molto versatile.
Gli ultimi anni
Dal 2003 passa all’Ancona, sempre in Serie A. Dopo 11 presenze lascia il capoluogo marchigiano a Gennaio 2004, per trasferirsi al Perugia. Chiude la stagione con 16 presenze e una rete, questo però non basta ad evitare la retrocessione. Nell’annata successiva – nel 2004/2005 – scende in campo in 29 occasioni, mettendo a referto due reti.
Nel 2005, al termine della stagione, Eusebio Di Francesco decide di ritirarsi e appendere gli scarpini al chiodo.
La famiglia Di Francesco, padre Eusebio e il suo percorso da allenatore
Dopo qualche anno lontano dai campi di gioco, dal 29 Luglio 2005 al 31 Luglio 2006 prende l’incarico di team manager della Roma, poi – dal 1 Agosto 2017 – copre il ruolo di direttore sportivo della Val di Sangro, per poi lasciare il posto e dedicarsi alla vita da tecnico. Il 23 Giugno 2008 Eusebio Di Francesco diventa allenatore sedendosi sulla panchina del Lanciano, ma la sua avventura dura pochissimo, fino al 27 Gennaio 2009. In Lega Pro non riesce a farsi largo, incontrando diverse insidie; appena sei vittorie e tre pareggi, al fronte di undici sconfitte.
Da Gennaio 2010 al 2011 passa al Pescara, prima in Lega Pro da subentrato, arrivando secondo e centrando la promozione, e successivamente in Serie B, chiudendo al tredicesimo posto. Ben 62 partite, di cui 24 vittorie, 17 pareggi e 21 sconfitte. Nonostante il buon rendimento, la sua esperienza termina anzitempo e da Agosto a Dicembre 2011 allena il Lecce, in Serie A, deludendo le aspettative: 2 vittorie, 2 pareggi e 9 sconfitte, troppo poco per convincere la società a dargli ulteriore fiducia.
Dal 2012 si siede sulla panchina del Sassuolo, plasmando l’identità del club e dimostrando le sue ottime doti. Ottiene infatti la promozione dalla Serie B alla Serie A, vincendo 25 partite sulle 42 totali. Il primo anno in Serie A risulta però molto difficile, tanto da essere esonerato e richiamato, chiudendo al 17esimo posto. Le successive tre stagioni vedono un Sassuolo più maturo e frizzante, con addirittura il sesto posto raggiunto nel 2016.
Nel 2017 il tecnico abruzzese viene chiamato dalla Roma e fa così il suo grande ritorno nella Capitale. Nella prima annata centra la terza posizione, vincendo 23 gare in 38 giornate. Poi, da Settembre 2018 a Marzo 2019, non riesce a brillare e saluta anzitempo i giallorossi. Da Agosto a Ottobre 2019 è la Sampdoria a puntare su di lui, ma dopo sette partite arriva già ai saluti: un solo successo al fronte di sei ko. Situazione simile con il Cagliari che dal 2020 al Febbraio 2021 trova appena 3 successi in 23 gare, con ben 14 sconfitte e 6 pareggi. Infine si trasferisce all’Hellas Verona, ma anche qui non trova fortuna. Solo 4 panchine, prima di giungere ai saluti. Tre sconfitte e una vittoria.
Le ultime esperienze di Eusebio Di Francesco non lo hanno di certo aiutato, causandogli uno stop prolungato, in attesa di una chiamata.
La famiglia Di Francesco: il figlio Federico
Come per il padre, anche per il figlio non si è trattato di un percorso semplice. Nato a Pisa il 14 Giugno 1994, Federico Di Francesco ha mosso i primi passi nel mondo del calcio con il Pescara, giocando nelle giovanili dal 2010 al 2012, passando poi in prima squadra. Nel 2012/2013 – all’età di 18 anni proprio come il padre – sigla il suo debutto in Serie A, in qualità di ala (e all’occorrenza seconda punta), concludendo la sua prima stagione con sette presenze. L’anno successivo, sceso in Serie B con la compagine abruzzese, dopo una gara di Coppa Italia viene acquistato dal Parma e mandato in prestito a Gubbio, in Lega Pro, trovando il campo in undici circostanze, ma salutando anzitempo il club, visto che a Gennaio fa il suo ritorno al Pescara, chiudendo la stagione in Serie B con un solo gettone.
L’anno successivo continua la giostra dei prestiti, ancora in Lega Pro, stavolta sponda Cremonese. Arrivano anche le prime realizzazioni, con la stagione che si conclude in maniera abbastanza positiva: 29 presenze e 5 gol. Al termine del campionato, il calciatore classe ’94 si ritrova senza squadra per via del fallimento societario del Parma. Da svincolato passa allora al Lanciano, disputando un’ottima stagione in Serie B, mettendo a segno ben otto gol in 38 partite. Nel 2016 arriva la chiamata di una “big” che gli permette il salto di categoria.
Le annate in Serie A
L’estate del 2016 cambia le prospettive del calciatore toscano, dato che il Bologna acquista le sue prestazioni e lo riporta in Serie A, dandogli spazio e fiducia. Il suo percorso con gli emiliani durerà appena due stagioni e se la prima annata non si dimostra all’altezza (con 5 gol in 27 partite), la seconda delude completamente, con appena una rete dopo 25 occasioni. In tutto 52 gare e 6 gol.
Viste le aspettative disattese, il 4 Luglio 2018 viene chiamato dal Sassuolo, giocando per appena un anno, trovando altri due gol in 21 gettoni. Dal 2019 al 2021 cambia ancora una volta meta, rimanendo nella stessa regione: stavolta però è il turno della SPAL. Dopo la prima annata nella massima serie, arriva la retrocessione in Serie B, dimensione che pare più adeguata al giovane esterno d’attacco. Nell’Agosto 2021 lascia poi il club, concludendo in maniera non del tutto positiva: sette gol in 51 partite.
Nel 2021/22 ritorna in Serie A, vestendo la maglia dell’Empoli, con l’obiettivo di confermare le sue qualità, nonostante i numerosi alti e bassi. La stagione lo porta a siglare cinque reti in 27 gare, centrando la salvezza con i toscani. Nell’annata successiva – quella attuale – riceve ancora un pass per la massima serie, trasferendosi però a Lecce, giocando così con il club salentino, appena neopromosso. Fino ad ora conta 15 presenze, un gol e un assist.
La famiglia Di Francesco: il presente di padre e figlio
Il presente di padre e figlio Di Francesco è completamente diverso: Eusebio, all’età di 53 anni, è alla ricerca di una nuova occasione, dopo buone annate da calciatore con la Roma e ottime stagioni da allenatore con il Sassuolo. Le ultime parentesi però lo hanno visto cadere e ha così bisogno di ripartire da zero.
Federico, a sua volta, sta pian piano dimostrando la sua duttilità e il suo spirito di sacrificio e, forse, con il Lecce, può aver trovato la sua dimensione. Servirà la seconda fase di stagione per conoscere il suo destino.