La famiglia nel pallone: i van Persie, padre e figlio

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Per la rubrica “famiglia nel pallone” è pronto un altro appuntamento che riguarda un cognome importante, ovvero la famiglia van Persie, con padre e figlio. Robin – ormai ex calciatore – e suo figlio 15enne Shaqueel, nato a Londra ma giocatore del Feyenoord U17. I due condividono non soltanto la passione per il calcio, ma anche la stessa squadra, dato che il classe ’83, ormai ritiratosi, svolge il ruolo di collaboratore tecnico del club olandese, sia per la prima squadra che per le giovanili. Per il figlio invece si tratta di un’importante gavetta. Andiamo così a scoprire le gesta del padre e il presente – e futuro – del figlio.

Famiglia van Persie: Robin

Dopo aver raccontato la storia dei fratelli Milito, si passa ad una famiglia diversa, quella appunto dei van Persie, partendo dal padre Robin.

Nato il 6 Agosto 1983 a Rotterdam, Robin van Persie ha cominciato a vivere di calcio fin da subito, prima con le giovanili di Excelsior e Feyenoord e poi giocando – come attaccante – con la maglia del Feyenoord già nel 2001, rimanendovi fino al 2004. Se nella prima annata – a causa del poco utilizzo e dell’inesperienza – non mette a segno nemmeno un gol in 17 gettoni, nel secondo riesce a rifarsi, siglando addirittura 15 reti in 28 partite. La terza stagione invece lo vede terminare con appena 6 sigilli in circa 33 apparizioni. Chiude – solo in maniera momentanea – la sua avventura con il club olandese, alzando al cielo anche la Coppa UEFA (attuale Europa League).

Il 17 Maggio 2004 è pronto per un’avventura in Premier League, giocandosi così le proprie carte in uno dei maggiori campionati europei. La destinazione è l’Arsenal, compagine con cui disputerà ben otto stagioni, dimostrando tutto il suo valore e mettendo in mostra un potenziale sempre più evidente. Partito con poche reti, riesce piano piano a realizzarsi, segnando persino – nella sua ultima annata con i Gunners – 37 gol in 48 partite. Nonostante le sue grandi imprese, con l’Arsenal riesce a vincere “appena” due trofei, ovvero una Community Shield e una FA Cup, arricchendo dunque il suo palmarès. A livello personale, si segnala un contributo non indifferente: 278 gare e 132 gol dal 2004 al 2012, per uno dei calciatori più forti della sua generazione, inserito – di diritto – anche nella nostra rubrica dedicata alle Vecchie Glorie.

La famiglia nel pallone: i van Persie, padre e figlio

Archiviata la storia con l’Arsenal, per lui non è ancora tempo di lasciare l’Inghilterra, dato che si accasa al Manchester United per circa tre stagioni, dal 2012/2013 al 2014/2015. Un impatto – in termini di gol – impressionante, con la prima stagione che segna ben 30 reti in 48 presenze, ben 26 in campionato (suo record personale). Il primo anno con lo United conquista anche lo scudetto, tassello che gli mancava fino a quel momento. A questo si aggiunge un’altra Community Shield. Chiude la sua esperienza giocando meno ma dando sempre il suo contributo: in totale 58 sigilli in 105 partite.

Parentesi turca e ritorno in patria

Una volta conclusa anche l’esperienza con il Manchester, si sposta in Turchia per giocare con il Fenerbahce che ottiene le sue prestazioni per circa 5,5 milioni di euro. Da segnalare un brutto infortunio durante uno scontro di gioco il 6 Novembre 2016 contro l’Akhisar Belediyespor. La botta all’occhio sinistro è tanto grave da ipotizzare un eventuale danno permanente, che per fortuna non si concretizza. Tolto lo spavento, chiude la sua esperienza turca senza “brillare” particolarmente, trovando altri 36 gol in 87 apparizioni.

Prima di appendere gli scarpini al chiodo fa però il suo rientro in patria, richiamato dal Feyenoord con il quale disputa una stagione e mezza, da Gennaio 2018 a Giugno 2019. Nonostante l’età non perde l’istinto del gol, segnando 25 reti in 45 partite e chiudendo – complessivamente – con 46 gol in 123 gare, impreziosite dalla conquista della Coppa dei Paesi Bassi e la Supercoppa dei Paesi Bassi.

La famiglia nel pallone: i van Persie, padre e figlio

Le imprese con l’Olanda

Oltre alla carriera con i vari club, Robin van Persie sposa anche la causa Olanda. Un rapporto d’amore cominciato nel 2005, all’età di 22 anni, e conclusosi soltanto nel 2017. Con gli Orange il talento classe ’83 non riesce ad ottenere nessuna coppa, ma scrive una pagina di storia della nazionale. Grazie alle sue 50 reti in 102 gare disputate, è infatti il miglior marcatore dell’Olanda. Un riconoscimento importantissimo che mette ulteriormente in evidenza il suo valore.

Famiglia van Persie: il percorso del giovane Shaqueel

Non c’è dubbio che sul giovanissimo Shaqueel ci sia meno da dire, soprattutto dopo aver analizzato la carriera del padre, ex calciatore di grande livello che ha lasciato il segno in ogni squadra con cui ha giocato, senza contare la nazionale olandese.

Nato a Londra il 6 Novembre 2006, il “van Persie junior” ha cominciato la sua avventura con le giovanili del Manchester City, nel 2015/2016, per poi passare al Fenerbahce giovanile, rimanendovi fino al 2017. Dopodiché, a 11 anni, si è spostato nelle giovanili del Feyenoord e soltanto nel 2022/23, all’età di quasi 16 anni, si ritrova a vestire la maglia della compagine olandese nella categoria degli under 17.

La famiglia nel pallone: i van Persie, padre e figlio

Nell’attuale stagione, la giovane ala sinistra ha già segnato due gol in tre partite disputate, segno dell’ottima propensione in fase offensiva, caratteristica che ha eredito dal padre, vero e proprio cecchino del gol.

Un talento ancora da scoprire e da formare ma che ha, davanti a sé, una carriera brillante e di rilievo, a patto che sia in grado di crescere gradualmente.

Il loro presente

Ritiratosi, Robin van Persie ha continuato a vivere di calcio e con il calcio. Attualmente, infatti, ricopre la figura di collaboratore tecnico del Feyenoord, sia per quanto riguarda la prima squadra che le giovanili.

Il figlio, ancora giovanissimo, può così approfittare della gavetta e dei consigli del padre, nella speranza che possa nascere un altro talento.

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