Myrto Uzuni fa 6 gol in una sola gara e scrive così un record per la squadra magiara, il Ferencváros. Eguaglia ciò che, nel 1960, era riuscito a fare Albert Florian, seppur con un’avversaria diversa, il Debrecen. Il calciatore albanese ha confezionato così una “sestipletta”, ai danni dell’Hatvan, che ha perso il turno di Magyar Kupa per 0-9. Una punizione sì scontata ma anche fin troppo severa, che non ha lasciato dubbi sulle qualità e la forza della compagine di Budapest, la più forte del proprio paese.
Myrto Uzuni segna 6 gol, è record
Nato a Berat il 31 Maggio 1995, Myrto Uzuni veste la maglia del Ferencváros dalla stagione 2020/2021. Il primo anno si è concluso con ben 15 gol in 36 partite, tre reti in Champions League e 12 in campionato. Vinto anche il campionato ungherese, primo trofeo della sua carriera.
Dall’inizio della stagione 2021/22, ha già messo a segno 11 gol, in 14 apparizioni. Tra campionato (una sola rete), Champions League ed Europa League (tra preliminari e gironi 4 sigilli) e la Magyar Kupa, con ben 6 gol fatti in una sola apparizione.
Nella partita di Coppa ungherese, il Ferencváros ha demolito la piccola squadra dell’Hatvan, vincendo per 0-9 fuori casa, con ben sei sigilli dell’attaccante albanese.
Eguagliato così il record del 1960 di Flórián Albert, il quale segnò sei reti in un match contro il Debrecen.
Uzuni e Cristiano Ronaldo come modello da imitare
Grande estimatore di Cristiano Ronaldo, nella scorsa edizione di Champions League, i magiari hanno sfidato – ai gironi – proprio i bianconeri. All’andata in Ungheria il verdetto ha visto la Juventus vincere per 1-4, al ritorno, a Torino, Uzuni ha trovato la rete del vantaggio.
Davanti al suo modello da imitare, ha emulato proprio l’esultanza del portoghese. Il suo gol, ai fini del risultato, è servito a poco, dato che la Juventus ha poi vinto per 2-1, ma ha evidenziato le potenzialità dell’attaccante albanese classe ’95.
A fine partita Myrto Uzuni e Ronaldo si sono scambiati le rispettive maglie e hanno dialogato e scherzato molto, dimostrando non soltanto una grande professionalità ma anche quel lato umano che, spesso, sembra poter mancare nel mondo del calcio, fatto di soldi, agonismo e interessi.
Un bell’esempio di come, dal basso, si possa arrivare a realizzare un sogno, quello di ritrovarsi a giocare contro il proprio idolo.