Filippo Inzaghi al Brescia: l’ex-bomber riparte dalla Serie B

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Mercoledì 9 Giugno 2021 per l’ex-Benevento è stato un giorno speciale. Filippo Inzaghi, infatti, sei giorni fa, ha trovato l’accordo con il suo nuovo club: il Brescia. Il tecnico piacentino ha deciso di ripartire dalla Serie B per ritrovare la serenità che, nell’ultimo periodo, aveva perso. Il presidente del club lombardo ha molto insistito con l’ex-n°9, prima di riuscire a farlo sedere sulla panchina biancoblu

Filippo Inzaghi al Brescia: l'ex-bomber riparte dalla Serie B

Massimo Cellino ha scelto di puntare sul coach che nel 2019-2020 ha vinto il campionato cadetto con il Benevento, prima di vivere un’annata deludente sempre alla guida delle Streghe. Filippo Inzaghi, dunque, sarà l’allenatore del Brescia per i prossimi due anni.

Lo strano rapporto tra Cellino e i suoi allenatori

Massimo Cellino è famoso per il legame burrascoso che, sempre, ha intrecciato con gli allenatori delle proprie squadre. Due gli esempi lampanti di questo strano comportamento: il rapporto con Corini e quello con Pep Clotet. Il primo, dopo aver regalato la Serie A al Brescia, è stato esonerato il 4 Novembre 2019, in seguito ad alcuni altalenanti risultati, solo tre mesi dopo il fischio d’inizio del maggior campionato italiano; il secondo, invece, ha trascinato la Leonessa dalla zona play-out a quella play-off poche settimane fa, eppure, per alcune divergenze di mercato, è stato sollevato dall’incarico. 

In occasione della presentazione di Inzaghi al Brescia, il patron ex-Cagliari ha voluto dedicare queste parole al neo-tecnico: “Nascondere che noi vogliamo vincere sarebbe una bugia ma, prima di andare in Serie A, bisogna mantenere la Serie B. Il contratto è un biennale, Inzaghi è un buon allenatore, che è venuto qui per proporre un bel calcio.

Filippo Inzaghi al Brescia: l'ex-bomber riparte dalla Serie B

Queste dichiarazioni del classe ’56 sembrano, in realtà, nascondere altre intenzioni. Cellino sembra che voglia togliere dalle spalle di Filippo Inzaghi il peso di dover vincere fin dai primi mesi della sua nuova esperienza. A discapito dei successi, almeno all’apparenza, il proprietario del club lombardo preferirebbe il “bel gioco”, che dovrebbe trovare fondamento sulle qualità dei calciatori già presenti in rosa. 

In realtà le ambizioni di Cellino sono conosciute e si è consci del fatto che potrebbero bastare anche solo due mesi per poter far cambiare idea al vulcanico imprenditore. Indubbiamente i “fari spenti” potrebbero agevolare l’ingresso di Inzaghi all’interno del mondo bresciano, eppure questi potrebbero rivelarsi anche un’arma a doppio taglio. Il gioco spettacolare è sicuramente uno dei traguardi da raggiungere, nonostante il Brescia non possa accontentarsi di stazionare nelle zone anonime della graduatoria, anche solo per la passione che accende gli animi dei tifosi biancoblu. 

L’addio al Benevento e l’arrivo di Inzaghi a Brescia

Le prime parole rilasciate da Inzaghi durante la presentazione sono state: Abbraccio questo progetto con entusiasmo. Per me non è mai una questione di categoria ma di quello che sento. Il presidente Cellino mi ha fatto sentire importante fin da subito”. Queste frasi sono la dimostrazione che il campione del mondo azzurro è motivato e ha grande voglia di sentirsi apprezzato, in una piazza che, storicamente, ha un certo blasone ed una certa importanza. 

Dalle passate avventure, Filippo Inzaghi ha acquisito esperienza e grande “cattiveria” agonistica: Con me porto sempre la fame, che deriva dalla grande passione che ho per il calcio. C’è chi si sente bene a casa; io mi sento bene solo sul campo e ad allenare”. Indubbiamente, la voglia e la passione, all’ex-Milan non mancano e questa non può che essere la base dalla quale il progetto del Brescia proverà a ripartire. Per SuperPippo non è una questione di categoria, bensì di propositi (buoni).

Filippo Inzaghi al Brescia: l'ex-bomber riparte dalla Serie B

Il contratto stipulato tra le due parti prevede la durata minima di due anni, con il possibile rinnovo automatico in caso di raggiungimento della promozione in Serie A. Inzaghi ha sposato il disegno sportivo del Brescia e, ora, dovrà dimostrare di meritare la fiducia di una piazza così ambiziosa e dalla gloriosa storia. Certamente il passato da allenatore non potrà che aiutare l’ex-Benevento a trovare i giusti accorgimenti per riuscire a risollevare i ragazzi lombardi.

Il passato potrà aiutare Filippo Inzaghi

Filippo Inzaghi ha iniziato la sua carriera da allenatore nelle giovanili del Milan, il 24 Luglio 2012. Fino al 6 Giugno 2013 è rimasto tra le fila delle squadre junior dei rossoneri e il 7 Giugno successivo ha trovato l’accordo per guidare la prima squadra del Diavolo. In 6 presenze il classe ’73 non ha potuto dimostrato il proprio valore, ma, declassato all’Under-19 del club, Inzaghi in 33 apparizioni ha mantenuto la media di due punti a partita. 

Filippo Inzaghi al Brescia: l'ex-bomber riparte dalla Serie B

Tornato al Milan in Serie A, il piacentino, in 40 gare, ha fatto registrare una media di 1,38 punti per match. Il 1° Luglio 2016, poi, chiuso il capitolo rossonero, è passato al Venezia, in Serie B. Inzaghi ha guidato la formazione veneta in addirittura 95 occasioni, mantenendo gli 1,83 punti di media, la più alta della propria carriera, finora.

Infine, dopo soli sei mesi a Bologna (1 Luglio 2018 – 28 Gennaio 2019), il Benevento ha deciso di puntare sulla classe dell’ex-bomber azzurro, che ha ripagato la fiducia e ha condotto i campani alla promozione in Serie A. Tuttavia, la stagione 2020-2021, pur essendo partita con alcune vittorie, si è conclusa con una frattura netta tra il tecnico e la società del patron Vigorito.

Inzaghi può convincere Brescia con la propria personalità

La tenacia, la determinazione e la consapevolezza, in Inzaghi, non mancano, così come non manca la volontà di far valere le proprie ragioni. Queste le sue dichiarazioni al termine dell’ultima partita del Benevento in “A”: “Nelle vittorie c’eravamo tutti; nelle sconfitte mi sono ritrovato da solo. Hanno fatto un comunicato in cui mi accusavano di non aver visto gli ultimi cinque della gara con il Crotone. Non accetto le menzogne: sono molto amareggiato. Io e il mio staff abbiamo lavorato dieci ore al giorno. Vado via. Così l’ex-bomber rossonero ha motivato l’addio ai giallorossi, dopo aver subìto delle gravi mancanze di rispetto.

Filippo Inzaghi al Brescia: l'ex-bomber riparte dalla Serie B

La speranza, in conclusione, è che Cellino conceda al tecnico italiano il giusto tempo. Il presidente, talvolta si è sentito quasi sopraffatto dalle prestazioni dei propri allenatori, tanto da decidere di esonerarli per invertire la rotta. Inzaghi ha dimostrato di avere una buona personalità ed innovative idee di gioco, che però dovranno poi essere supportate dai risultati. In definitiva, il neo-mister biancoblu dovrà dimostrare che la gavetta e i risultati conseguiti in passato non sono solo una casualità ma una concreta dimostrazione del proprio vero valore

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