Il 29 maggio si avvicina sempre più. La partita più importante della stagione calcistica europea è alle porte. Da una parte il Manchester City, guidato da Pep Guardiola, e dall’altra il Chelsea, fresco vincitore sul Real Madrid. Le due compagini inglesi sono pronte a darsi battaglia sul rettangolo di gioco, con l’obiettivo di alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie. È tutto pronto, tutto allestito nel migliore dei modi possibili. Ma ecco che, proprio il terreno dove si scontreranno i due top club, è al momento un’incognita. Di fatti, la sede prescelta per ospitare l’evento è Istanbul, in particolare l’impianto olimpico Ataturk. Eppure, sembra che l’intenzione sia quella di dirottare il grande appuntamento altrove. E la proposta, che sta sempre più prendendo piede, è quella di disputare la finale di Champions League in Inghilterra. Un’ipotesi che presenterebbe numerosi vantaggi e che permetterebbe di coniugare molti aspetti, ad ora inconciliabili.
Una finale di Champions League con il tifo
La questione primaria, che rappresenta il vero cavallo di battaglia dei sostenitori di quest’idea, riguarda il tifo. Infatti il governo inglese ha da poco inserito la Turchia nella lista rossa, imponendo la quarantena di 14 giorni a tutti coloro che rientrano da questo Paese. Una decisone drastica e sofferta, che rende praticamente impossibile la partecipazione dei tifosi inglesi alla finale di Champions League. Da qui nasce la nuova ipotesi. Disputare la partita nel Regno Unito, permettendo a qualche migliaia di tifosi di prendere parte all’evento. Di fatti l’Inghilterra è stata una delle prime nazioni a riaprire gli stadi, in particolare in occasione della finale di Coppa di Lega tra Manchester City e Tottenham. In tutto si contavano 8000 spettatori, che dopo mesi tornavano finalmente a ripopolare Wembley. Un esperimento che sembra essere andato a buon fine, tanto da poter essere considerato un antipasto della possibile finale della Coppa dei Campioni.
La finale tutta inglese in Inghilterra
A sostenere il movimento, animato dai sostenitori delle due finaliste, ci ha pensato anche il governo inglese. Lo stesso Boris Johnson è sceso in campo in prima persona e si è espresso in questi termini: “Con due squadre inglesi a contendersi la finale, sarebbe una grande peccato se i tifosi sarebbero impossibilitati a partecipare. Sarebbe intelligente ospitare la finale, se potessimo“. Un’ipotesi che nasce dal buon senso, dalla possibilità concreta di vedere uno stadio brulicante di tifosi in festa. Scene straordinarie, che mancano ormai da più di un anno, e di cui l’intero sistema calcio ha bisogno. Tra i vari impianti proposti come sede ospitante, spicca quello dell’Aston Villa, che però non rispetterebbe determinati parametri. E allora la scelta ricadrebbe inevitabilmente sul tempio del calcio, Wembley. Stadio che farebbe sì che la finale di Champions League tutta inglese fosse disputata proprio in Inghilterra, con buona pace della Uefa e di Istanbul.
