La 30^ giornata di campionato si chiude col pareggio per 1-1 tra Fiorentina e Atalanta, in un intenso Monday night al “Franchi”, che sarà oggetto della nostra analisi tattica. La partita viene animata da un gol per tempo, che sancisce anche il momento propizio dell’una a discapito dell’altra. A sbloccare il risultato sono i bergamaschi al minuto 37, grazie ad un’azione di prepotenza tecnica di Mæhle. Nella ripresa, il gol del pareggio viola è firmato da Cabral su rigore, concesso dopo una lunga revisione da parte del VAR prima e dell’arbitro Guida al monitor poi. Tensione, aggressività e fisicità fanno da contorno ad una sfida che ci apprestiamo subito a rivivere nei suoi momenti salienti.
Analisi tattica Fiorentina-Atalanta: le scelte dei due allenatori
Iniziamo la nostra analisi tattica di Fiorentina-Atalanta andando immediatamente a fugare i primi dubbi riguardanti le due formazioni.
Il dubbio atavico che investe i padroni di casa è quello sulla disposizione del centrocampo. A 3 oppure con due mediani davanti alla difesa e un trequartista? Forniamo immediatamente la risposta al quesito chiarendo che Italiano adotta un 4-2-3-1. In esso, Barak funge da uomo alle spalle di Cabral. Castrovilli e Mandragora, invece, agiscono da cerniera a protezione della linea difensiva composta dalla coppia centrale con Milenković e Martínez Quarta e gli esterni bassi Dodô e Terzić. In porta c’è ovviamente Terracciano. In attacco, poi, Cabral è l’unica punta, mentre sugli esterni giocano Nico González e Ikoné.
Anche per gli ospiti è opportuno fare un chiarimento. Sulla natura del modulo non c’è molto da discutere. Si tratta del classico 3-4-1-2 di Gasperini, che vede Sportiello tra i pali, il terzetto difensivo formato da Toloi, Djimsiti e Scalvini e sugli esterni Mæhle e Zappacosta. Davanti, Højlund affianca Zapata. Chi, però, tra Ederson e Koopmeiners affianca De Roon in mezzo al campo? E chi dunque riveste i panni del trequartista? In realtà, entrambi, nel corso della partita, vanno a ricoprire, interscambiandosi, entrambe le posizioni. Anche se è l’olandese ad agire più spesso tra le linee, col brasiliano più arretrato, impegnato in un dispendioso doppio lavoro in copertura.
Analisi tattica Fiorentina-Atalanta, primo tempo: l’Atalanta è più efficace e trova il vantaggio
L’analisi tattica del primo tempo vede una Fiorentina poco fluida, in difficoltà nell’azionare la vivacità delle proprie catene esterne, e un’Atalanta, invece, molto più essenziale.
Le due squadre approcciano in maniera differente. I padroni di casa cercano fin da subito di fare la partita. Gli uomini di Italiano hanno il problema di aggirare la pressione a uomo dei nerazzurri e così si predispone, nella fase di impostazione, con 3 uomini (i due centrali più Terzić) e Mandragora a fungere da primo regista. Eventualmente, anche Dodô si accentra, agendo quasi da mezz’ala aggiunta, consentendo a Castrovilli di alzarsi. Talvolta è addirittura Milenković a posizionarsi più avanti, da playmaker di sostegno.
In questo modo, i viola riescono ad avere superiorità numerica in uscita e a portarsi abbastanza agevolmente fin sulla trequarti avversaria. Da qui in poi, però, sorgono gli ostacoli più duri, perché i bergamaschi serrano le linee e non concedono alcunché, eccezion fatta per delle conclusioni da fuori.
La Fiorentina fatica, infatti, a innescare i propri giocatori esterni. I terzini accompagnano poco, Nico González viene molto dentro al campo a cercare palloni giocabili, mentre Ikoné non sfonda contro Scalvini. Non arrivando sul fondo, i toscani non hanno modo di rifornire l’area di rigore, per cui anche Cabral è costretto a venire fuori.
L’Atalanta risponde invece con un atteggiamento prudente, si difende bassa e compatta e aspetta l’occasione buona per ripartire. La prima idea degli uomini di Gasperini una volta recuperata palla è quella di appoggiarsi su Zapata, sfruttando il lavoro fisico del colombiano. Meno trovato, invece, Højlund in profondità. Le azioni nerazzurre trovano poi sbocco sulla sinistra, dove Zappacosta può sfruttare il campo liberatosi per la posizione stretta di Dodô.
Analisi tattica Fiorentina-Atalanta: una prima svolta nella seconda metà del tempo
Se da un lato la Fiorentina riesce a mantenere il dominio nel possesso palla, dall’altro l’Atalanta vince il gioco delle coppie in mezzo al campo. De Roon segue come un’ombra Barak, annullando tutti suoi inserimenti tra le linee. Castrovilli e Mandragora sono invece tallonati rispettivamente da Ederson e Koopmeiners, che impediscono loro di dare velocità allo sviluppo della manovra.
Per rompere l’equilibrio, i due allenatori provano qualche mossa tattica: nell’Atalanta, come dicevamo all’inizio della nostra analisi, si alternano il brasiliano e l’olandese, mentre nella Fiorentina s’invertono i due esterni alti. La giocata vincente è però quella di Gasperini. Al minuto 37, il numero 13 recupera una palla sulla trequarti a Barak. Sullo sviluppo, Mæhle si avventa sul pallone, vince prima il contrasto con Terzić e si beve poi Dodô. Infine, calciando di punta a tu per tu col portiere, trova la rete del vantaggio per gli ospiti.
Analisi tattica Fiorentina-Atalanta, secondo tempo: la Fiorentina preme e trova il pari
Nella ripresa, il tema dell’analisi tattica di Fiorentina-Atalanta non varia. A cambiare è però il piglio dei viola. Innanzitutto, Italiano manda subito dentro Brekalo al posto di uno spento Ikoné. Il croato va a posizionarsi sulla sinistra, con conseguente spostamento di Gonzalez sulla destra. Sulla corsia mancina, grazie alla posizione aperta del neoentrato e alla spinta molto più decisa di Terzić, i viola premono forte, costringendo i bergamaschi a rintanarsi all’indietro.
La pressione costante dei padroni di casa viene premiata. Al minuto 56, viene assegnato un penalty per fallo di mano di Toloi. Dal dischetto Cabral non fallisce e fa 1-1.
La partita sale di intensità, fisicità e di colpi, con i toscani rianimati dal pareggio e i lombardi che accennano comunque una reazione. Si tratta però di tentativi sporadici, con la solita palla addosso a Zapata, alternata da qualche inserimento in profondità sulla destra da parte di Koopmeiners, il più vivo dei suoi.
Le contromosse dell’ultimo quarto di partita
Italiano cerca di sfruttare l’inerzia a favore della sua squadra e poco dopo l’ora di gioco opta per un doppio cambio. Entrano Bonaventura e Sottil ed escono proprio Brekalo (per problemi alla testa dopo un violento scontro con Toloi) e Barak. L’innesto dell’ex di turno apporta quella qualità e vivacità che fino a quel momento stavano mancando sulla trequarti, mentre il 33 può continuare a garantire imprevedibilità sulla fascia mancina. Quest’ultima viene poi ulteriormente rafforzata con l’ingresso di Biraghi al posto di Terzić.
Gasperini risponde prima con Muriel per Højlund al minuto 70 e poi si copre con Palomino in luogo di Scalvini al 76°. Per mezzo dell’ultimo cambio, la difesa atalantina oscilla tra una disposizione a 3 o 4, con Toloi terzino destro pronto a uscire, coadiuvato dal ripiegamento di Mæhle, sull’esterno dove agiscono i neoentrati viola. Le preoccupazioni per il tecnico di Grugliasco non finiscono, perché la Fiorentina è nettamente dominante. Gli ospiti faticano a uscire e per questo, al minuto 84, arriva anche il momento di Boga per un esausto Zapata.
Nel finale, complice la stanchezza da ambo le parti, le squadre si spaccano, dando vita a una serie di occasioni potenziali per portare a casa la vittoria. L’ultima mossa viene giocata da Italiano, che nel recupero inserisce il giovane Bianco per Castrovilli.
Analisi tattica Fiorentina-Atalanta: le considerazioni finali
Per entrambe le squadre, questa partita rappresentava un’occasione per fare un importante passo in avanti in classifica. E invece, la Fiorentina rimane ancora al nono posto, lontana 7 lunghezze dall’ultimo piazzamento utile per l’Europa, occupato proprio dai bergamaschi. Tuttavia, questi a loro volta sprecano l’opportunità di superare l’Inter. Alla fine il pareggio è un risultato che può andare bene a Gasperini, ma che sta un po’ stretto ad Italiano. Sta di fatto che tutte e due vengono da un piccolo periodo di stallo. I viola sono al secondo pari di fila in Serie A dopo 5 vittorie consecutive. I nerazzurri, invece, hanno comunque il merito di essersi rialzati dopo il tonfo casalingo dell’ultimo turno contro il Bologna.
I toscani hanno ovviamente la testa alla sfida di ritorno di Conference League col Lech Poznan, da affrontare tra le mura amiche e con un comodo vantaggio. Per non sottovalutare l’impegno e ritrovarsi clamorose e spiacevoli sorprese, però, sarà bene ripartire dall’ottimo secondo tempo disputato contro i lombardi.
I nerazzurri sono apparsi a tratti rinunciatari e un po’ stanchi, quasi si siano accontentati del pari. Al netto di una buona prestazione dal punto di vista tattico, Gasperini non può dirsi soddisfatto della propria fase offensiva, piuttosto a rilento nell’ultimo periodo. Senza Lookman e con Højlund in serata no, la squadra non ha a disposizione molte altre cartucce, dato che non può ancora contare né su Zapata né su Muriel, lontani dai fasti di un tempo.