Come volevasi dimostrare, Fiorentina e Atalanta regalano un bellissimo spettacolo con una partita avvincente vinta per 3-2 dai viola e che vi racconteremo attraverso la nostra analisi tattica. Nella sfida domenicale delle 18:00 della 4^ giornata di campionato al “Franchi”, le due squadre danno vita a un duello entusiasmante, contrassegnato da un susseguirsi di emozioni con rimonte e controsorpassi. Inaugurano le danze gli ospiti, passati in vantaggio con Koopmeiners al minuto 20. Gli uomini di Italiano migliorano nella seconda metà del tempo e piazzano in 10 minuti una poderosa risalita firmata da Bonaventura e Martínez Quarta. Nella ripresa, parte nuovamente meglio la formazione di Gasperini, che agguanta il pareggio con Lookman. Chiude definitivamente i giochi, regalando il successo ai suoi, Kouamé al 76′.
Riassunto brevemente il match, entriamo nelle pieghe di questo Fiorentina-Atalanta sotto il profilo dell’analisi tattica. Partiamo come sempre dalle scelte dei due allenatori.
Italiano riparte dal suo 4-2-3-1 con qualche modifica. Tra i pali Terracciano, linea difensiva composta dalla coppia centrale con Milenković e Quarta e sugli esterni Parisi e Dodô. In mediana, c’è Mandragora ad affiancare Duncan. Davanti, confermato Nzola al centro dell’attacco, supportato alle spalle dal tridente con Bonaventura e le due ali Brekalo e Nico González.
Gasperini risponde col 3-4-1-2. Porta difesa da Carnesecchi, retroguardia comandata da Scalvini con ai suoi lati i braccetti Toloi e Kolašinac. Sugli esterni Zappacosta e Ruggeri, in mezzo De Roon ed Ederson. Koopmeiners precede la coppia offensiva con De Ketelaere e, contrariamente a quanto ci si potesse attendere, Lookman.
Analisi tattica Fiorentina-Atalanta, il primo tempo: partono meglio i nerazzurri, ma i viola tornano a galla
L’analisi tattica della prima frazione di Fiorentina-Atalanta è scandita dai ritmi imposti dalla squadra ospite. L’approccio degli uomini di Gasperini è quello consueto: grande intensità, aggressività feroce e uscite uomo su uomo. In particolare, le marcature chiave sono quelle di Ederson e Koopmeiners, rispettivamente su Mandragora e Duncan, e quella di Scalvini su Nzola. Le prime sono ovviamente mirate a tagliare fuori dal gioco le due fonti primarie, relegando i compiti di costruzione ai difensori. Il centravanti angolano, invece, esce sconfitto da tutti i duelli fisici col centrale nerazzurro. La formazione di Italiano si ritrova così in grossa difficoltà nell’avviare l’azione e le due ali sono costrette ad abbassarsi per offrire un appoggio sicuro ai compagni, visto che ogni lancio in profondità per il centravanti si tramuta in una palla persa.
Dal canto loro, invece, gli ospiti trovano buone uscite sugli esterni, soprattutto a destra, dove Zappacosta spinge tanto, e tra le linee, dove agisce il sempre pericoloso Koopmeiners. L’olandese funge quasi da vero centravanti, galleggiando nella zona centrale del fronte offensivo, con Lookman leggermente più defilato sulla sinistra. Ad aggiungere sostanza e quantità alle azioni bergamasche c’è poi De Roon, con i suoi inserimenti senza palla, mentre Ederson rimane più basso a protezione della difesa e con compiti interdittivi. La supremazia atletica e l’asfissiante pressione bergamasca mettono alle corde la Fiorentina che non riesce ad affacciarsi davanti e perde costantemente il possesso della palla.
Esattamente come avviene al minuto 20, quando l’ex centrocampista della Salernitana propizia l’ennesimo recupero alto e trova il numero 15 libero di girarsi e alzare lo sguardo. A quel punto, l’assistenza per il connazionale è immediata e precisa e Koopmeiners, con un sinistro di prima leggermente deviato dal limite dell’area, porta in vantaggio la Dea.
La Fiorentina cerca di mostrare una reazione, soprattutto con Parisi a sinistra per rifornire l’area di rigore. Quando i viola si sbilanciano però, si aprono spazi per le ripartenze nerazzurre affidate all’attacco della profondità delle due punte.
Analisi tattica Fiorentina-Atalanta: la svolta viola
Per prendere in mano le proprie sorti, la Fiorentina necessita di trovare delle contromisure all’Atalanta attraverso una serie di mosse predisposte subito dopo il cooling break e che andiamo a riportare a questo punto dell’analisi tattica.
Innanzitutto, i toscani cercano di pareggiare l’intensità e l’agonismo degli avversari. Poi, riequilibrare il centrocampo e alzare il baricentro. I terzini si alzano e spingono molto, costringendo i bergamaschi ad arretrare. Questi sfruttano anche lo spazio liberato loro dal movimento a convergere delle ali, che adesso però non sono più costrette ad abbassare il proprio raggio d’azione e trovano con maggiore continuità palloni giocabili. Uno dei centrali, quasi sempre Quarta, si porta più avanti, da centrocampista aggiunto, mentre la difesa si predispone a 3 a inizio azione.
A partire da questi accorgimenti, la Fiorentina migliora e cresce di minuto in minuto. E, soprattutto, costruisce la rimonta entro il minuto 45. Al 35, González guadagna una punizione grazie ad un’insistita azione interna. Dagli sviluppi della palla inattiva, arriva il bellissimo gol del pareggio di Bonaventura, che nel cuore dell’area sfrutta la sponda di testa dello stesso argentino, controllando il pallone di coscia e mandandolo al volo dove Carnesecchi non può arrivare.
L’Atalanta, ormai schiacciata, non riesce più a ripartire con la qualità e l’efficacia dell’inizio, mentre i viola sono in totale controllo. E al 45′ Quarta, inseritosi perfettamente in area e rimasto indisturbato, trova anche la rete del vantaggio con un bel colpo di testa su assist dalla sinistra di Duncan.
Analisi tattica Fiorentina-Atalanta, il secondo tempo: ancora emozioni entusiasmanti
Nella ripresa, il copione dell’analisi tattica di Fiorentina-Atalanta, prosegue per i primi istanti, alla stessa maniera in cui è tramontata la prima frazione. Tuttavia, per i padroni di casa si ripresenta un rebus ancora irrisolto, ovvero sia gli inserimenti senza palla di De Roon, mai assorbiti da alcun centrocampista. Al minuto 53, il movimento dell’olandese in area apre spazio a Lookman, che, ricevuta palla, può concludere in maniera vincente da distanza ravvicinata.
Ristabilita la parità nel punteggio, la partita si stappa definitivamente. Complice anche un po’ di stanchezza per i ritmi sostenuti nel primo tempo, le squadre perdono un filo di lucidità ed organizzazione, con continui capovolgimenti di fronte. Per ristabilire un minimo di ordine, i cambi divengono allora fondamentali. Anzi, decisivi: in positivo per i viola, in negativo per i nerazzurri. Il primo a modificare la propria creatura è Gasperini, che attorno all’ora di gioco effettua una triplice sostituzione. Rinnovata la coppia d’attacco: fuori Lookman e De Ketelaere, dentro Scamacca e Pasalić. A questi si aggiunge anche Zortea per Zappacosta.
Al 63′, Italiano risponde con Kouamé e Arthur per Mandragora e un esausto Nico González. Tra le due, è la Fiorentina a prendere in mano le redini della gara, portando tanti uomini nella metà campo avversaria e costringendo l’Atalanta a schiacciarsi nella propria trequarti, con anche Ederson e De Roon ad abbassarsi sulla linea difensiva. Di converso, i bergamaschi non riescono a ripartire, con Scamacca molto isolato e stretto nella morsa dei due centrali con Arthur a dare ulteriore manforte.
Una decina di minuti dopo, nuova girandola di cambi. Biraghi (che va a posizionarsi insolitamente a destra per tenere Parisi sulla fascia mancina) e Beltrán per Dodô e Nzola da una parte, Adopo per Koopmeiners dall’altra. Il classe 2000 atalantino si mette immediatamente in evidenza, ma nella maniera sbagliata. Al minuto 76, prima perde palla sulla trequarti avversaria, lanciando la ripartenza viola. Poi, sugli sviluppi della stessa, devia malamente un cross di Beltrán, spedendo la palla verso il centro dell’area. Il primo ad avventarsi su di essa è Kouamé, che brucia tutti e supera nuovamente Carnesecchi per il definitivo 3-2.
Gasperini si gioca il tutto per tutto. Al minuto 80, dentro Miranchuk per Ruggeri, con Zortea che passa a sinistra e il russo a destra, anche se non proprio larghissimo. Italiano vuole gestire il vantaggio, per cui manda dentro Barak per Duncan, con arretramento di Bonaventura in mediana. L’ultima mossa disperata dell’ex tecnico del Genoa è l’avanzamento di Scalvini da punta aggiunta nei minuti di recupero con Ederson centrale della difesa a 3 e ultimo uomo.
Fiorentina-Atalanta, le considerazioni finali
Concludiamo questa nostra analisi tattica di Fiorentina-Atalanta con qualche breve considerazione. I viola riscattano pienamente la brutta prestazione di San Siro conclusa con un pesante passivo. L’approccio dei viola è stato particolarmente complicato sotto tutti i punti di vista, soprattutto tattico e fisico. Poi sono bastati piccoli accorgimenti per ritrovare sé stessi, le energie e le idee per ribaltare due volte il risultato e raggiungere una vittoria importante tanto per la classifica quanto per il morale in vista dell’impegno in Conference League.
Discorso diametralmente opposto per la squadra di Gasperini, che invece ha avuto un avvio straordinario e un dominio totale per tutta la prima metà del primo tempo. Poi, però, i bergamaschi hanno perso inerzia e punti di riferimento. In particolare nel secondo tempo, quando nel momento di massimo bisogno, i neoentrati non sono riusciti ad apportare quell’energia e quella qualità necessarie per risollevare una squadra stanca. Una prestazione che contribuisce a rendere sempre più altalenante il rendimento di questo inizio di stagione che non depone a favore dei nerazzurri.