Ha parlato alla vigilia della gara contro il Cagliari il tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli, soffermandosi sulle insidie della sfida. I viola che sono reduci da una sconfitta contro la Lazio e proveranno a riscattarsi contro un Cagliari non in grandissima forma.
Le parole di Prandelli alla vigilia di Fiorentina-Cagliari
“In questo momento la squadra ha dimostrato di essere squadra. E’ chiaro che giudichiamo solo il risultato, ma dal punto di vista dell’allenatore devo trovare degli aspetti positivi. A mio parere abbiamo fatto un’ottima gara contro una grande squadra che è rimasta sorpresa dal nostro atteggiamento. Non abbiamo avuto paura di affrontarla e riempire l’area con tanti uomini. Questa è la strada che dobbiamo percorrere, correggendo qualcosa nell’ultimo passaggio“.
Aggiunge sulle insidie della gara di domani:
“Ci aspetta uno scontro diretto contro una squadra in difficoltà dal punto di vista dei risultati come noi. Dobbiamo rispettare ed onorare la maglia che indossiamo, se la Fiorentina lotta per non retrocedere, dobbiamo lottare per quello Ribery? Oggi lo proviamo al 100% quindi non sappiamo ancora se lo avremo a disposizione.
Prandelli sulla grande mancanza del pubblico
“Il discorso del pubblico per noi è un argomento difficile da affrontare. Conosciamo bene la nostra storia e il nostro stadio. La pressione del Franchi sugli avversari è fortissima. Per evitare pensieri negativi, dobbiamo avere poche idee, ma chiare e fatte con intensità”.
Sulle difficoltà di Cristiano Biraghi:
“Non è un problema di concentrazione, sono errori di valutazione. L’errore è che spesso hai un pensiero troppo positivo pensando di recuperare la palla ed anticipare l’avversario. Il pensiero deve essere negativo: non devo prendere gol. E’ un aspetto su cui dobbiamo lavorare molto e i giocatori lo sanno.
Conclude sulla qualità del centrocampo:
“Quando hai un giocatore di qualità in mezzo al campo puoi costruire. Però ci sono tanti modi di avere le qualità e lo puoi fare anche nella metà campo avversaria. Ed è quello che le squadre fanno quando manca un regista“.