Fiorentina-Juventus (0-1): analisi tattica e considerazioni

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In un “Franchi” infuocato come un girone infernale dantesco, va in scena l’andata della seconda semifinale di Coppa Italia tra Fiorentina e Juventus. Una partita ricca di emozioni ed agonismo, dove tutti gli occhi sono puntanti sul ritorno nel tempio viola dell’ex figliol prodigo Dusan Vlahovic. Il serbo viene ripetutamente bersagliato dai fischi e dagli scherni dei suoi vecchi tifosi, arrestati soltanto al minuto 91. In quel preciso istante infatti, la sfortunata autorete di Venuti consegna ai bianconeri un fondamentale successo in vista della sfida di ritorno del 21 aprile. Approfondiamo insieme quanto ci ha regalato questo avvincente Fiorentina-Juventus attraverso la nostra analisi tattica. Iniziamo come sempre dalle formazioni iniziali.

Fiorentina-Juventus (0-1): analisi tattica e considerazioni

Italiano parte sul sicuro col suo consolidato 4-3-3. Terracciano in porta, linea difensiva con Odriozola e Biraghi larghi e Milenkovic e Igor coppia centrale. Torreira in cabina di regia, affiancato da Castrovilli e Bonaventura. In attacco, l’uomo on fire dei viola Piatek, supportato dalle ali Saponara e Ikoné.

Allegri fa fronte alle numerose assenze affidandosi al 3-5-2. Tra i pali c’è Perin, protetto dalla retroguardia con Danilo, De Ligt e De Sciglio. Sugli esterni Pellegrini e il giovane Aké, con Locatelli, Arthur e Rabiot in mezzo al campo. Davanti, confermata la coppia titolare di Empoli Vlahovic-Kean.

Primo tempo: intensità ed equilibrio fanno da padroni

Gli schieramenti di Fiorentina e Juventus introducono come chiave dell’analisi tattica i tanti duelli in campo. In particolare, quelli tra le punte e i difensori centrali: da una parte, De Ligt contro Piatek. Dall’altra, Milenkovic con Kean e Igor su Vlahovic. Per tutti i 90 minuti, i contendenti non si risparmiano e regalano tanto agonismo e intensità, ma sempre nei limiti della correttezza. Ad avere la meglio sono sempre le difese. Non a caso, lo 0-0 perdura fin quasi l’ultimo istante di gioco, non senza però occasioni anche nitide per le due squadre. In questo senso, tuttavia, quella di Italiano fa sicuramente di più rispetto ai bianconeri che, soprattutto nella prima frazione, fanno fatica ad imbastire azioni pericolose.

Altri importanti duelli si hanno poi in mezzo al campo, con le due compagini a lottare in parità numerica, tre contro tre. A soffrire di più del traffico in mediana è la Juventus, costretta a ricercare le punte passando direttamente per il lancio lungo da dietro. Come detto poc’anzi, non è esattamente una serata facile per gli attaccanti, perché i due centrali della viola applicano una marcatura decisamente stretta. Kean e Vlahovic sono chiamati sempre a giocare spalle alla porta con l’uomo attaccato addosso. Il serbo riesce al massimo a lavorare qualche pallone per i giocatori esterni, ma in generale la Juventus accompagna con pochi uomini e non riesce a supportare il proprio centravanti.

Anche nel gioco delle coppie a centrocampo c’è una prevalenza della squadra di casa. Arthur e Torreira si inseguono ovunque, l’uno francobollandosi all’altro quando è in possesso di palla. Il brasiliano è costretto a schiacciarsi tra i difensori per manovrare, andando a costituire una linea praticamente a 4, con Danilo e De Sciglio che si allargano sugli esterni. Le vie centrali e le giocate in verticale sono totalmente precluse. Nemmeno qualche timido allungo di Rabiot o la posizione di Aké più alta rispetto a quella di Pellegrini garantiscono pulizia nelle giocate degli ospiti.

Fiorentina-Juventus (0-1): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Fiorentina-Juventus: le corsie esterne dei viola

Dopo i primi 10 minuti di studio, la squadra di Italiano prende il comando delle operazioni. Ad una pressione molto forte, grazie alla quale scaturiscono azioni interessanti, i viola abbinano una pregevole qualità in uscita. Ciò grazie al lavoro di Piatek, con i suoi movimenti incontro e le sue sponde ad innescare i giocatori esterni o gli inserimenti dei centrocampisti. Proprio sulle corsie esterne, la Fiorentina trova i maggiori spazi per far male, grazie alla presenza di 3 giocatori in quelle zone di campo.

Inizialmente, la manovra si sviluppa bene sulla sinistra, sull’asse Biraghi-Bonaventura-Saponara. Quest’ultimo è particolarmente ispirato, anche perché Aké lo soffre difensivamente. L’ex Milan si rende pericoloso anche con i suoi tagli dentro al campo, grazie a cui riesce a trovare diverse volte la conclusione da fuori. Dopo alcuni minuti, anche la Juventus alza la pressione, ma i viola rispondono cambiando il lato forte e sfruttando maggiormente la fascia destra. Qui agisce un incontenibile Ikoné, che crea continui grattacapi con la sua velocità e la sua tecnica a De Sciglio, conto il quale viene isolato dalle sovrapposizioni di Odriozola e dai movimenti ad accentrarsi di Castrovilli. L’esterno francese è anche protagonista della più nitida palla gol costruita dai viola nel primo tempo. Ma il suo diagonale di destro esce di un soffio.

Fiorentina-Juventus (0-1): analisi tattica e considerazioni

I bianconeri, incapaci di costruire gioco, neppure tenendo Locatelli più basso e in sostegno ad Arthur, devono far fronte all’emorragia sulla propria fascia sinistra. La mossa di Allegri è quella di alzare la pressione e, in particolare, la posizione di Pellegrini, portandolo più a ridosso di Odriozola. Così facendo, il terzino spagnolo non ha più la verticalizzazione facile per il compagno. Inoltre, De Sciglio ha tempo di accorciare e prendere le misure sull’ex Lilla.

La partita regala tanta intensità, soprattutto nei duelli, come sottolineato all’inizio di questa analisi tattica di Fiorentina-Juventus. Il punteggio però non si schioda dallo 0-0.

Secondo tempo: arrivano i cambi e il gol vittoria

La ripresa prende avvio con due cambi immediati, uno per parte. Nella Fiorentina, esce un acciaccato Odriozola per Venuti. Nella Juventus, dentro Cuadrado per Aké. In fase di impostazione, la squadra di Allegri rimane schierata col 3-5-2, ma quando deve difendere, si sistema con un 4-4-2. Danilo si allarga per coprire il colombiano, mentre Pellegrini si abbassa. Rabiot va invece a chiudere l’esterno sulla sinistra.

La sostituzione sortisce poi altri due effetti importanti dal punto di vista dell’analisi tattica di Fiorentina-Juventus. Se da un lato la presenza dell’esterno sudamericano costringa Biraghi a rimanere dietro per timore della sua velocità, dall’altro i bianconeri si ritrovano con un uomo in meno in mezzo al campo in fase di non possesso. Questo è evidente perché, nonostante i bianconeri alzino il pressing, i viola riescono sempre a uscire con facilità, grazie sempre alle sponde di Piatek. Rabiot, infatti, si trova preso in mezzo tra rimanere largo su Venuti o accentrarsi per seguire Castrovilli. Ne consegue che in transizione, superata la prima linea di pressione, c’è sempre un centrocampista libero tra le linee, pronto a ricevere e concludere.

Fiorentina-Juventus (0-1): analisi tattica e considerazioni

La squadra di Italiano gioca bene palleggiando pazientemente da dietro, ma si rende pericolosa in ripartenza. Ancora una volta, l’uomo più pericoloso è Ikoné, che sciupa una clamorosa occasione davanti alla porta di Perin. Al minuto 59, Allegri manda in campo Morata al posto di Kean. Lo spagnolo entra subito bene in partita, perché i suoi movimenti incontro liberano spazio per l’attacco della profondità di Vlahovic, innescato dalle verticalizzazioni di Locatelli, defilato sulla destra. Il serbo, in uno dei suoi spunti, riesce a registrare il primo squillo della partita dei bianconeri, ma il suo pallonetto non riesce a superare Terracciano

Il tempo passa, il punteggio non cambia e le squadre cominciano a essere stanche. I padroni di casa ricercano un po’ di freschezza dalla panchina. Al minuto 65, dentro Cabral e Sottil per Piatek e Saponara. A 6 dal termine, invece, entrano Duncan e Gonzalez al posto di Ikoné e Castrovilli.

Gol all’ultimo respiro

La partita sembra ormai avviata ad un inesorabile epilogo in parità. Tuttavia, nel primo dei 2 minuti di recupero concessi dall’arbitro Guida, succede l’incredibile. La Juventus passa in vantaggio sfruttando la più bella azione costruita nell’arco della gara. Una palla in verticale di Locatelli, ancora da destra, trova Rabiot tra le linee, scarico a Cuadrado e cross teso del colombiano sul secondo palo. Lì è appostato Venuti, che impatta il pallone mandandolo, sfortunatamente per lui e per la Fiorentina, in rete. I bianconeri vincono così 0-1.

Fiorentina-Juventus (0-1): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Fiorentina-Juventus: le considerazioni finali

Con grande rammarico e iella, la squadra di Italiano, dopo aver seminato tanto, raccoglie praticamente il nulla. Una sconfitta arrivata all’ultimo nella maniera più beffarda. Il tecnico siciliano può però essere decisamente soddisfatto per la prestazione importante dei suoi, a cui è mancata un pizzico di determinazione in più per concretizzare le chance create. La testa ora deve tornare al campionato e all’impegno casalingo di domenica contro il Verona. Uno scontro diretto dal sapore di Europa.

La Juventus, invece, esce col miglior risultato possibile dalla terza trasferta consecutiva. Ancora una volta, c’è qualcosa da rivedere sul piano del gioco e, soprattutto, sul coinvolgimento delle punte, Vlahovic in particolare. Il serbo si mette sempre a disposizione della squadra, lottando su ogni pallone e fungendo da riferimento principale per i compagni. Tuttavia, quando incontra difensori molto ostici e fisici ha bisogno di maggiore supporto e anche di rifornimenti diversi dalla solita palla addosso. Magari con qualche traversone in più. In attesa degli imminenti prossimi impegni, la priorità per i bianconeri è cercare di recuperare quanti più giocatori possibili. A cominciare già dalla prossima partita contro lo Spezia.

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