La Lazio esce vittoriosa dalla sfida in casa della Fiorentina con un netto 0-3 e ritorna in pista per la zona Europa League. La squadra di Sarri approfitta del pareggio pomeridiano della Roma e agguanta i cugini giallorossi a quota 39 punti in classifica. Decidono il match nella ripresa i soliti noti Milinkovic-Savic e Immobile, quest’ultimo con una rete e mezza, dato che è decisivo il contributo di Biraghi per il gol che chiude la pratica. Riviviamo quanto propostoci da questo Fiorentina-Lazio attraverso la nostra consueta analisi tattica. Partiamo, come sempre, dalle scelte iniziali dei due allenatori.
La partenza di Vlahovic non snatura il consolidato 4-3-3 della formazione di Italiano. In porta è confermatissimo Terracciano, con Biraghi, Nastasic, Milenkovic e Venuti a comporre la linea arretrata. Torreira è il cuore del centrocampo viola, confortato dalle mezz’ali Bonaventura e Duncan. Davanti spazio al nuovo arrivo Cabral, con Sottil e Callejon sugli esterni.
La Lazio risponde con uno schieramento speculare agli avversari. Tra i pali Strakosha, protetto dalla difesa formata da Lazzari, Luiz Felipe, Patric e Marusic. Milinkovic-Savic e Luis Alberto affiancano Lucas Leiva in mediana. Tridente d’attacco affidato a capitan Immobile con Pedro e Zaccagni ai suoi lati.
Primo tempo: partita bloccata tatticamente
L’analisi tattica della prima frazione di Fiorentina-Lazio è contrassegnata da un’iniziale fase di studio tra le due squadre, con tanto equilibrio. I padroni di casa tengono il baricentro molto alto, pressando uomo su uomo la costruzione dal basso dei biancocelesti. Bonaventura si stacca dalla sua posizione per supportare il tridente offensivo nella prima linea di aggressione. Una strategia che funziona, perché la squadra di Sarri fatica a trovare le sue geometrie, pur non rinunciando a impostare palla a terra da dietro. Immobile viene molto incontro per dare respiro, ma è seguito come un’ombra asfissiante da Nastasic.
Anche la Lazio, però, si compatta bene dietro in fase di non possesso. Ne consegue così una partita molto bloccata in cui le uniche occasioni hanno origine da errori in disimpegno che innescano ripartenze pericolose. Particolarmente coinvolti sono anche i due portieri che, insieme ai difensori, partecipano all’impostazione, dato che i due playmaker si annullano a vicenda. La viola prova a rendersi un po’ più viva grazie all’intraprendenza del tandem Sottil-Biraghi. Dalla catena di sinistra arrivano infatti i palloni più interessanti per l’ariete Cabral. L’azione si avvia generalmente a destra, con Venuti che si alza e Bonaventura che si abbassa a coprirlo e a impostare, per poi cambiare campo verso il lato forte.
Sarri, invece, sprona Luis Alberto, chiedendogli di farsi vedere di più ed entrare nel vivo del gioco, ma i biancocelesti vengono fuori solo negli ultimi 10 minuti. La Lazio è pericolosa quando recupera palla e può andare in ripartenza con la velocità di Pedro e Zaccagni. Gli ospiti devono però fare i conti con Terracciano, decisivo più volte con le sue parate. Il primo tempo si chiude a reti inviolate, ma con la sensazione che la partita sia destinata ad aprirsi e sbloccarsi.
Secondo tempo: emerge la qualità della Lazio e la Fiorentina affonda
Nella ripresa, il copione tattico non cambia. Le squadre continuano ad aggredirsi in avanti e al minimo errore sono pronte a scatenarsi in contropiede. Tuttavia, nella Lazio cominciano a salire di colpi sia Luis Alberto, con la sua qualità, sia Milinkovic-Savic con la sua fisicità. La Fiorentina pressa alta con tanti uomini, concedendo, allo stesso tempo, molto spazio alle spalle. Per tutto il secondo tempo, la squadra di Sarri cerca di attaccare la linea difensiva alta dei viola, palleggiando un po’ meno da dietro e cercando subito la palla lunga per Immobile o Milinkovic.
Analisi tattica Fiorentina-Lazio: la chiave della ripresa
Grazie a questa mossa, i biancocelesti costruiscono le azioni più importanti grazie alle quali trovano facilmente al gol. Il primo, al minuto 52, arriva dopo un bel doppio movimento tra il centravanti della nostra nazionale e il centrocampista serbo. Il primo viene incontro a lavorare il pallone, mentre il secondo si inserisce andando ad occupare l’area di rigore. Il resto lo fa Zaccagni con un bellissimo assist di esterno sinistro. Col vantaggio acquisito, la Lazio si dispone ordinatamente in difesa, aspettando l’occasione giusta per ripartire.
La Fiorentina accusa il colpo e comincia a perdere diversi palloni a centrocampo e ad alzare il livello agonistico della sfida. Al minuto 59, Italiano manda dentro Nico Gonzalez e Castrovilli per Duncan e Callejon. L’assetto tattico non cambia, ma la squadra aggiunge fantasia e qualità alla catena di sinistra, che resta sempre quella più produttiva. Visto il pericolo su quel lato, Sarri sostituisce al minuto 69 Lazzari, già ammonito, con Hysaj. Appena 60 secondi dopo, ecco che i biancocelesti colpiscono di nuovo, ancora con un’azione a palla scoperta. Nastasic buca l’intervento di testa a metà campo e dà la possibilità a Immobile di lanciarsi verso la porta e battere con freddezza Terracciano per il gol del 2-0.
Alla disperata ricerca di soluzioni offensive, l’allenatore siciliano inserisce anche Piatek e Ikoné, in luogo di Cabral e Bonaventura. Sottil e Nico Gonzalez fungono da esterni del 4-3-3, anche se l’argentino viene dentro al campo a sostegno dell’attaccante polacco. Sarri, invece, rinforza il centrocampo con Basic per Luis Alberto e al minuto 81 i biancocelesti, con l’ennesima palla recuperata, si aprono la strada per andare a colpire. Zaccagni trova un’altra giocata illuminante per servire Immobile, che è ancora bravo a battere il portiere viola, stavolta però con l’ausilio di una determinante deviazione di Biraghi, che fa autogol.
Nel finale, gli animi continuano a rimanere caldi e Torreira si fa espellere per eccessive proteste nei confronti dell’arbitro Orsato. Amrabat entra al posto di Sottil per restituire un minimo di equilibrio alla squadra, che si assesta su un 4-2-3, con Ikoné avanzato da ala sinistra e Nico Gonzalez passa sulla fascia opposta. Dalle parti di Strakosha, però, non arrivano pericoli e la Lazio porta a casa i 3 punti.
Analisi tattica Fiorentina-Lazio: le considerazioni finali
La prima Fiorentina del dopo-Vlahovic cade sotto i colpi di una Lazio matura e cinica. La squadra di Italiano disputa un ottimo primo tempo, dove mette in mostra tutte le sue idee di calcio. Cabral si rivela essere sicuramente un giocatore interessante che ha tutte le carte in regola per sostituire il centravanti serbo. Già stasera comunque ha dato segnali incoraggianti, facendo intravedere una buona intesa con quello che è il feeling della squadra viola e col suo modo di interpretare la gara. La zona Europa è ancora tranquillamente alla portata e il prossimo turno al “Picco” contro lo Spezia sarà determinante. Peseranno però le assenze per squalifica di due perni chiave del centrocampo come Torreira e Bonaventura.
Maurizio Sarri esce dal “Franchi”, invece, con tante note positive. Ovviamente, su tutte, i tre punti contro una diretta concorrente, che valgono anche il sesto posto in classifica. Immobile e Milinkovic continuano a vivere un periodo straordinariamente prolifico che anestetizza un po’ le polemiche per il mercato piuttosto contenuto e il mancato acquisto di un centravanti di riserva. I biancocelesti, però, centrano anche la terza partita consecutiva senza subire gol. E questo è un dato molto significativo che evidenzia la crescita di questa squadra. Il prossimo turno casalingo contro il Bologna rappresenta un’occasione ghiotta sia per continuare la cavalcata, che per rivedere un po’ i risultati tra le mura amiche.