Fiorentina-Milan (4-3): analisi tattica e considerazioni

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Nell’anticipo serale della tredicesima giornata, Fiorentina e Milan regalano uno spettacolo di gol ed emozioni. A spuntarla alla fine è la squadra viola con un roboante 4-3, che condanna gli uomini di Pioli alla prima sconfitta in campionato. I protagonisti più attesi non si sono fatti desiderare, con Ibra e Vlahovic su tutti a prendersi il proscenio con una doppietta a testa. Vediamo insieme l’analisi tattica di Fiorentina-Milan, partendo, come sempre, dalle formazioni iniziali.

Viola in campo con il consueto 4-3-3, ma complici le assenze di Milenkovic, Nastasic e Martinez Quarta, Italiano ridisegna la propria difesa. Davanti a Terracciano giocano Igor e Venuti centrali, con Biraghi e Odriozola esterni. A centrocampo Torreira è il perno centrale e ai suoi lati gravitano Duncan e l’ex Bonaventura. In attacco Callejon e Saponara larghi a supportare l’unica punta Vlahovic.

Il Milan risponde col 4-2-3-1 e anche Pioli è costretto a ridisegnare la linea arretrata. Gabbia è l’unico centrale disponibile da poter affiancare a Kjaer, mentre a destra Kalulu sostituisce l’infortunato Calabria. A sinistra confermatissimo Theo, così come la linea mediana composta da Kessié e Tonali. Alle spalle di Ibra agiscono Leao, Brahim Diaz e Saelemaekers.

Primo tempo: la Fiorentina parte a mille e colpisce due volte

Nei primi 15 minuti, la partita è abbastanza bloccata tatticamente, perché le due squadre si studiano, pur non rinunciando ai loro principi di gioco. La Fiorentina, in fase di non possesso, attua un pressing molto alto alzando le due mezz’ali a supportare Vlahovic nella pressione sui primi portatori di palla avversari. Nel frattempo, dietro, la squadra di Italiano si difende compatta, con una linea difensiva molto alta, a 6, perché Callejon e Saponara si abbassano a fare i terzini. Questa organizzazione rimane un po’ la costante dell’analisi tattica di Fiorentina-Milan.

La squadra di Pioli, come di consueto, imposta la manovra da dietro a tre, con i centrali molto aperti e uno dei centrocampisti che va ad abbassarsi sulla loro linea. L’altro uomo in mediana si posiziona in verticale rispetto al compagno di reparto, mentre i trequartisti vengono dentro il campo. In questo modo, si libera spazio sugli esterni per i terzini che si portano sulla linea di Ibrahimovic e Leao. Nonostante il solito schieramento tattico, però, il Milan fatica a trovare fluidità offensiva. La corposa linea difensiva avversaria blocca le corsie esterne e anche centralmente Diaz e Saelemaekers faticano a ricevere palloni giocabili. Ai rossoneri non resta che ricorrere continuamente al lancio lungo per Ibrahimovic o Leao, anche per approfittare della difesa alta e dell’inedita coppia Igor-Venuti.

Fiorentina-Milan (4-3): analisi tattica e considerazioni

Il primo tempo è tutto di marca viola. Complice il grande traffico centralmente e la marcatura a uomo di Diaz su Torreira, anche la Fiorentina si affida al lancio lungo per il suo centravanti. Vlahovic stravince i duelli fisici con Kjaer, viene incontro e gioca di sponda sugli esterni. In questa zona di campo, la squadra di casa ha un netto predominio, perché i terzini salgono e danno manforte agli esterni offensivi. Anche le mezz’ali accompagnano l’azione, disponendosi ai lati dei centrocampisti del Milan, impedendo loro così di poter uscire a raddoppiare sulle fasce. Il piano tattico di Italiano produce i suoi frutti e viene legittimato dal doppio vantaggio firmato Duncan e Saponara con cui si chiude la prima frazione.

Secondo tempo: salgono in cattedra Vlahovic e Ibrahimovic

Anche nella ripresa la Fiorentina continua a rimanere tatticamente ordinata, alternando il pressing alto alla difesa più bassa. Visto il perdurare delle difficoltà, Pioli decide di cambiare modulo, effettuando un triplo cambio al minuto 57 inserendo Florenzi, Giroud e Messias. Il Milan passa così ad un 4-4-2 offensivo per cercare di dilatare la difesa viola e portando maggiore presenza nell’area di rigore. I rossoneri finiscono così per sbilanciarsi ancora di più, lasciando la difesa pericolosamente esposta alle ripartenze dei viola.

E infatti, al minuto 60, la Fiorentina ne approfitta per portarsi sul 3-0 grazie ad una verticalizzazione di Duncan per Vlahovic. L’attaccante serbo è bravo a scappare alle spalle di Gabbia e a dribblare e battere Tatarusanu. Nonostante il pesante passivo, il Milan non rinuncia ad attaccare e in appena 5 minuti riaccorcia le distanze grazie alla doppietta di Ibrahimovic. Il secondo gol, in particolare, premia la scelta dell’allenatore emiliano di puntare sugli esterni, perché l’azione si sviluppa tutta sulla sinistra. Leao trova un corridoio verticale per Theo che va via ad Odriozola e appoggia un comodo assist arretrato all’attaccante svedese.

Fiorentina-Milan (4-3): analisi tattica e considerazioni

Preoccupato dall’andamento della gara, anche Italiano decide di prendere provvedimenti pescando dalla panchina. Visto lo strapotere del Milan sulla sinistra, l’allenatore siciliano decide di inserire Nico Gonzalez e Castrovilli proprio per attaccare quella zona di campo. La mossa si rivela giusta, non solo perché l’argentino fornisce un prezioso contributo in fase difensiva così come aveva fatto Callejon, ma anche perché la sua presenza costringe Theo a rimanere più basso a inizio azione. Ed è proprio da una pressione efficace sul terzino francese che Gonzalez recupera il pallone che Vlahovic trasforma nella rete del 4-2. La partita non regala ulteriori spunti tattici, ma continua a riservare emozioni, perché al minuto 96, il Milan accorcia nuovamente le distanze con l’autorete di Venuti. Il match dell’“Artemio Franchi” si chiude così sul 4-3 per i viola.

Analisi tattica di Fiorentina-Milan: le considerazioni finali

Oltre ai tanti gol e allo spettacolo, Fiorentina-Milan ci lascia diversi spunti su cui focalizzarci. Innanzitutto, i viola si confermano una squadra tosta, capace di mettere in difficoltà anche la capolista (ma, in generale, tutte le grandi, anche se prima di stasera erano arrivate solo sconfitte). Gli uomini di Italiano centrano la terza vittoria consecutiva in casa e si godono il loro gioiello Dusan Vlahovic, arrivato a quota 10 gol in campionato e ben 26 nell’anno solare.

Per il Milan arriva invece la prima sconfitta in serie A di quest’anno. La squadra di Pioli non fa mancare il carattere e la prestazione, ma la difesa, complice sicuramente anche le assenze, fa registrare una prestazione molto negativa. Su 4 gol presi, ben 3 arrivano da errori individuali sicuramente evitabili per giocatori di questo livello. Ora i rossoneri si aspettano un favore dai cugini interisti, chiamati a fermare il Napoli co-capolista.

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