Fiorentina-Sampdoria, le dichiarazioni di Ranieri alla vigilia

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Zero punti in due giornate e sei gol subiti: la Sampdoria di Ranieri non ha cominciato nel migliore dei modi, e domani sera è attesa dal difficile impegno in casa della Fiorentina. Certo contro la Juventus si può perdere, ma l’harakiri interno contro il Benevento è uno scivolone che Quagliarella e compagni non possono più permettersi, se vorranno affrontare questa stagione con più tranquillità rispetto alla scorsa annata.

Fiorentina-Sampdoria, Ranieri: «Dobbiamo muovere la classifica»

Nella conferenza stampa della vigilia, il tecnico blucerchiato Claudio Ranieri suona la carica per conquistare i primi punti in campionato. «Non abbiamo ancora punti in classifica, siamo chiamati a muovere la classifica contro una squadra che ha fatto bene sia alla prima che alla seconda giornata. E’ una squadra che si è rinforzata molto ma noi andremo a giocare col nostro piglio, dimostrando che siamo ben altra squadra con determinazione e voglia di fare bene. La Viola è un avversario difficile, ha vinto la prima gara e contro l’Inter stava vincendo fino all’86’ andando vicinissima più volte al gol vittoria. Ha un immenso potenziale offensivo, è una squadra costruita con grinta. Noi dovremo essere bravi a fare il nostro gioco».

Prosegue il tecnico: «Nel finale dello scorso campionato abbiamo acquisito una grande convinzione e organizzazione di squadra, dobbiamo rientrare in questo aspetto. L’obiettivo della squadra precede quelli del singolo: è una cosa facile da dire ma spesso difficile da capire e mettere in pratica. Il mio lavoro è riportare la squadra al centro del nostro progetto. Gli allenamenti sono della stessa intensità dell’anno scorso, la squadra sta bene. Mi dà fastidio vedere che le partite vanno diversamente, conosco quello che i ragazzi possono esternare».

L’allenatore che domani avrà come avversario, un tempo è stato suo “allievo”: «Iachini è stato un mio giocatore a Firenze. Ho un ricordo stupendo di quell’esperienza, vincemmo il campionato di Serie B con la Fiorentina, retrocessa l’anno prima. Lui era squadra, ha impersonificato quell’energia e quella grinta che erano un motore per i compagni. Oggi da allenatore riesce a trasmettere tutto questo unitamente alle sue idee tattiche».

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