Il calcio a misura di ambiente: da alcuni anni è un vero e proprio mantra del Forest Green Rovers, società calcistica che milita nella Football League Two, la quarta divisione del campionato inglese. Ecosostenibile e vegano al 100%, il club neroverde è il primo al mondo “a emissioni zero”. Una certificazione arrivata direttamente dall’ONU nel 2018 riconoscendo il grande impegno della società in favore dell’ambiente. Inoltre, è la prima squadra ad aver ottenuto il titolo di “carbon neutral”. I giocatori, infatti, si allenano in un impianto che sfrutta solo energia proveniente da fonti rinnovabili.
Forest Green Rovers: nel 2011 la svolta “ecologica” con il patron Dale Vince
Dal punto di vista sportivo, il club neroverde non ha molto da vantare. Nel palmarés una vittoria della FA Vase, competizione dilettantistica a livello nazionale, due vittorie della Southern Football League e un successo della Hellenic Football League, due tornei a carattere regionale. Il punto più alto nella storia del club è la promozione dalla National League alla League Two nel 2016/17, dopo aver sconfitto il Tranmere Rovers nella finale playoff a Wembley. La città di Nailsworth è così diventata la più piccola di sempre (poco meno di 8mila abitanti) ad avere una squadra nella quarta divisione inglese. La svolta dal punto di vista dirigenziale, che cambia completamente la mission del club, arriva però nel 2011. La società viene rilevata da Dale Vince, Ceo di Ecotricity che rappresenta un colosso nell’ambito dell’energia pulita.
Da quel momento comincia la svolta “ecologica” del club, a partire dalle abitudini alimentari. Nel 2015, infatti, la società convince i tesserati ad eliminare dal proprio menù carne, pesce e derivati per fare spazio a piatti a base di verdure, legumi, soia e tofu. Via la carne anche durante le partite, ovvero non ci sono più i tipici hamburger venduti dai chioschi intorno allo stadio. Tutto in nome di uno stile di vita ecosostenibile. Persino le divise da gioco dei calciatori seguono questo principio: con l’avvento di Dale Vince, le maglie passano dal tradizionale bianconero all’attuale neroverde. Per un paio di stagioni, inoltre, i giocatori hanno indossato divise di bambù. La novità assoluta arriva lo scorso febbraio, quando il Forest Green scende in campo con maglie ricavate da una combinazione tra fondi di caffè e bottiglie di plastica riciclabili. Un abbigliamento pronto ad essere ufficiale anche per la prossima stagione.
La nuova frontiera ‘green’: uno stadio completamente in legno
Il Forest Green Rovers disputa le gare casalinghe al “New Lawn”, impianto ‘plastic free’ di 5mila posti dotato di pannelli solari che forniscono energia elettrica all’intera struttura. Il manto erboso è costituito da erba organica, senza l’ausilio di concimi chimici, e per l’irrigazione si fa ricorso all’acqua piovana. Il club neroverde guarda però al futuro: nel dicembre 2019 il Comune di Nailsworth ha approvato il progetto per la costruzione del nuovo stadio del Forest Green. Un impianto completamente in legno e progettato dallo studio dell’archistar Zaha Hadid. Si chiamerà “Eco Park”, avrà una capienza di 5mila posti alla conclusione del primo step per poi arrivare a 10mila a struttura ultimata. Sorgerà nella contea del Glouchestershire, nell’Inghilterra occidentale. Il progetto ha avuto il via libera definitivo dalla English Football League all’inizio del 2021 e dovrebbe essere ultimato nel 2024.
Il modello a cui si ispira il nuovo impianto è lo stadio “Allianz Riviera” di Nizza. La struttura, inaugurata nel 2013, è stata realizzata da Jean-Michel Wilmotte ed è ecocompatibile, in quanto basata su tecnologie green e materiali riciclabili. Il nuovo stadio del Forest Green sarà il centro di un grande parco ecologico di oltre 400mila metri quadrati di verde. Ci saranno altri due campi da gioco adiacenti, due aree di parcheggio, uffici, ristoranti e una pista ciclabile. Il progetto prevede anche l’installazione di 500 nuovi alberi e quasi 2km di cespugli e siepi, che andranno a costituire una splendida riserva naturale. Complessivamente, il piano dovrebbe costare circa 100 milioni di sterline. Una spesa in pieno stile ‘ecologico’ secondo il motto della società che recita “Sustainability in Sport, changing the rules of the game”, ovvero “la sostenibilità nello sport, cambiando le regole del gioco”.