L’anticipo del Sabato sera ha regalato spettacolo, mettendo di fronte due compagini partite a rilento e pronte al riscatto. Genoa-Hellas Verona arrivavano da un periodo delicato, visti i pochi punti accumulati nelle prime gare, appena 4 a testa. Il match a Marassi è stato vivace e piacevole e, forse, pochi si sarebbero aspettati una sfida di questo tipo, fatta di gol, colpi di scena, agonismo e voglia di portare a casa i tre punti. Conclusa sul 3-3, il pareggio ha però accontentato poco entrambe.
Genoa-Hellas Verona: un 3-3 che accontenta in parte
L’anticipo serale del Sabato, in occasione della sesta giornata di Serie A, ha visto così sfidarsi Genoa e Hellas Verona, due compagini che passavano momenti differenti. Entrambe, però, posizionate a 4 punti in classifica e con un gran problema in fase difensiva.
I liguri, appena freschi di cambio di società, arrivavano da una sconfitta (1-2 contro la Fiorentina) e da un pareggio, per 2-2, contro il Bologna. Il grande limite dei ragazzi di Ballardini sembra essere proprio la fase difensiva, dato che la squadra – fino ad ora – ha incassato ben 15 gol, con una media di tre a partita.
Gli scaligeri, dopo i primi tre ko in campionato, è subito corso ai ripari e, al posto di Eusebio Di Francesco, è arrivato Igor Tudor. Forse c’era solo bisogno di qualche giornata in più, visto che con il neo mister l’Hellas è tornato a brillare, vincendo (a sorpresa) 3-2 contro la Roma, per poi pareggiare 2-2 contro la Salernitana. Ottima fase offensiva, meno quella difensiva, con lacune evidenti. Ben 14 gol subiti in cinque gare.
Il riassunto della gara
Ecco perché la sfida tra Genoa e Hellas Verona era un banco di prova sia per le due compagini che per i due mister. La partita si è messa in discesa per gli scaligeri, passati in vantaggio di due gol, prima con Simeone (dopo pochi minuti), poi con Barak su rigore, all’inizio del secondo tempo.
Reazione prepotente dei padroni di casa che, non solo hanno riaperto la partita, ma hanno ribaltato il risultato. Prima Criscito su rigore e poi due volte Destro a mettere “ko psicologicamente” l’Hellas. Nei minuti di recupero ha poi salvato il risultato Kalinic, fissando il match sul 3-3.
Partita spettacolare e vivace, che però mettere ancora una volta in mostra i limiti delle due fasi difensive e la poca concentrazione – e capacità – a mantenere nervi saldi e le redini della sfida.
Per entrambe le compagini c’è tanta strada da fare, ma Ballardini e Tudor sembrano essere i profili giusti per centrare la salvezza.