Riparte il campionato anche per il Grifone: questa sera al “Ferraris“, calcio d’inizio ore 21.45, arriverà il Parma dopo oltre due mesi dall’ultima gara giocata e vinta a San Siro contro il Milan per 2-1. I liguri hanno un’ottima chance per portare a casa i tre punti e allontanarsi dal terzultimo posto condiviso attualmente con il Lecce. Le dichiarazioni di mister Nicola sulla gara di stasera e sulle dodici finali che il Genoa dovrà affrontare per raggiungere il suo obiettivo.
Nicola: “Voglio un Genoa carpe diem”
Con l’arrivo del nuovo tecnico a fine dicembre e con gli innesti del mercato di gennaio, i rossoblù sembrano aver cambiato marcia soprattutto nelle ultime cinque gare prima dello stop causato dalla pandemia nelle quali avevano collezionato la bellezza di dieci punti sui 25 attuali:“I ragazzi hanno lavorato con dedizione e impegno. Sicuramente dobbiamo essere consapevoli del fatto che abbiamo dodici partite in un periodo estremamente difficile. Servirà un Genoa che abbia ben chiaro il concetto di ‘carpe diem‘, un Genoa che abbia la capacità di cogliere da ogni partita tutto ciò che serve per raggiungere l’obiettivo. E poi immediatamente resettare, recuperare e prepararci nuovamente per la partita successiva perchè ci giocherà ogni tre giorni. Servirà un Genoa ‘carpe diem'”.
L’obiettivo della sua squadra e l’importanza del calcio in questo periodo difficile
Mister Nicola si sofferma sull’obiettivo del Genoa guardando avanti con fiducia ed esprime il suo pensiero sull’importanza che il calcio può avere per la gente dopo i momenti difficili causati dal covid-19: “Dove eravamo rimasti conta poco. Ci concentriamo su dove siamo e dove vogliamo andare. Abbiamo a disposizione dodici partite per raggiungere il nostro obiettivo: questo è ciò che effettivamente ci interessa. Il calcio in un momento come questo, non potendo farci comunque dimenticare chi non c’è più, può fare ciò che ha sempre fatto: divertire e fare divertire. Nel vero senso etimologico della parola di volgere altrove, svagarsi. Credo che, possiamo girarci attorno quanto vogliamo, ma non ci sia un significato più utile rispetto al periodo appena trascorso”.
Marassi deserto: “Mancherà la spinta dei tifosi rossoblù”
Infine il tecnico affronta anche il capitolo porte chiuse: la mancanza dei tifosi in uno stadio come il Ferraris si sentirà parecchio visto che una squadra come il Genoa è capace di contare sempre sulla presenza e sulla spinta dei suoi quasi 20.000 abbonati. “Ci siamo lasciati con un’immagine di un Genoa vittorioso a San Siro e i giocatori salutarono i tifosi virtuali. Ora si ripropone lo stesso scenario in un Marassi deserto. Purtroppo questo vale per tutti. Non avremo la nostra gente vicino. E’ un concetto che va al di là della semplice fisicità. E’ chiaro che preferiremmo tutti avere i nostri tifosi al fianco ma allo stesso tempo sappiamo chi rappresentiamo e che non basta averli”.