George Best: un campione di genio e sregolatezza

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Ieri, il giorno della tragica morte di Maradona, è stato anche il triste giorno in cui 15 anni fa è morto George Best. Nasce in un quartiere povero di Belfast, in un 22 maggio del 1946, in cui nessuno poteva immaginare che quel bambino sarebbe diventato il giocatore icona dell’Irlanda del Nord. George è molto esile e, nei primi anni in cui gioca a calcio, non è facile riconoscere il suo vero talento. Quando compie 15 anni però le cose cambiano repentinamente. Gioca una partita contro una squadra formata da ragazzi di 3 anni più grandi di lui. Il Manchester United sta facendo un giro di osservazione, tra tutti i talenti spicca lui, sigla una doppietta ed entra di diritto nei radar della squadra inglese.

George Best: un campione di genio e sregolatezza

Un nuovo campione chiamato George Best

George diventa un nuovo giocatore del Manchester United, purtroppo però non è tutto oro quel che luccica. Dopo un solo giorno sente troppa nostalgia di casa, e prende un traghetto per Belfast. Sarà Matt Busby, allenatore e proprietario del club , ad andare a convincerlo a tornare. Best ascolterà il suo tecnico, tornerà in Inghilterra e diventerà il giocatore che tutti noi ancora oggi ricordiamo. Con il Manchester vincerà di tutto, dalla Coppa dei Campioni al Campionato inglese, dalla Coppa d’Inghilterra alla Charity Shield e soprattutto il Pallone d’Oro. Gli verrà dato come soprannome “il quinto Beatle”, per via dei suoi capelli e del suo anticonformismo. Pelè dirà di lui, “George Best è il più grande giocatore del Mondo”. Erano giocatori contemporanei, considerati il più forte d’Europa l’uno e del mondo l’altro. Con questa dichiarazione il brasiliano ha marcato con forza tutta la sua stima.

La parabola discendente

Spesso genio e follia vengono accomunati, in Best questo binomio sembrava più vivo che mai. Dopo la vittoria del pallone d’oro inizia la sua parabola discendente. Le opportunità aumentano proprio come i vizi. George ci casca in pieno e inizia una vita di eccessi che lo porteranno lontano da Manchester. Alcool, donne e auto sono i vizi più conosciuti di lui, addirittura ebbe una storia con una “Miss Universo”. Dopo anni di ricoveri, bevute, donne e addirittura la prigione, ricomincia la sua vita come commentatore sportivo. Forse però è tardi, nel 2002 gli viene effettuato un trapianto di fegato, malridotto a causa dell’eccesso di alcool. Nel 2005, dopo un ricovero di urgenza, morirà lasciando un enorme vuoto in tutto il mondo. Sicuramente avrebbe potuto dare e ricevere di più dal calcio ma Best, però, era fatto così. Un artista a tutto tondo, capace di impressionare tutti quanti con il pallone tra i piedi ma incapace di domare i suoi demoni. Concludo lasciandovi con la sua citazione più celebre. “Ho speso gran parte dei miei soldi per donne, alcol e automobili, Il resto l’ho sperperato.”

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