Certe avventure non vanno esattamente come devono andare, lo sa bene Gian Piero Ventura, icona del fallimento recente del calcio italiano. Dopo un lungo girovagare per l’Italia mette le radici in Serie A alla guida del Bari, lanciando giocatori come Bonucci e Ranocchia. La prima stagione va egregiamente, e la squadra pugliese raggiunge la decima posizione. La seconda stagione, però, non va come la prima e viene esonerato e sostituito da Bortolo Mutti. Ventura riparte allora da Torino, lo porta dalla Serie B alla Serie A e raggiunge addirittura l’Europa League, il miglior piazzamento individuale. L’1 settembre 2016 viene nominato nuovo c.t. della nazionale italiana.
Gian Piero Ventura e l’esperienza in nazionale
Il sogno di ogni allenatore è quello di poter rappresentare il proprio paese, e Ventura nel 2016 ha finalmente questa opportunità. L’occasione inoltre è ghiottissima, qualificazione ai Mondiali e successivi Campionati del Mondo. L’Italia in questo ha una tradizione felicissima e, Gian Piero, vuole lasciare la propria impronta ai posteri. Quello che ancora non sa è che sarà l’inizio di un incubo gigantesco, che lo marchierà a vita. Ai gironi per la qualificazione va così-così, si piazza al secondo posto dietro la forte Spagna, ciò significa che si va allo spareggio. Questo non spaventa più di tanto, è dal 1958 che l’Italia si qualifica ai Mondiali, l’avversaria inoltre è ostica, ma decisamente battibile, il suo nome è Svezia. L’Italia perde di misura in trasferta, e al ritorno uno sterile 0-0 sentenzia l’esclusione. Un dramma sportivo, che ha lasciato con l’amaro in bocca milioni di italiani.
La carriera dopo la nazionale
Ventura viene esonerato, anche se non c’erano molti dubbi a riguardo. Anche non volendo scaricare la responsabilità su di lui, purtroppo, si trovava capitano di una nave affondata, e un capitano affonda sempre con la nave. Dopo un anno di stop riparte, di nuovo dalla Serie A, l’occasione gliela dà il Chievo. In 4 partite, però, colleziona solo 1 punto e si dimette. Il 30 giugno 2019 firma in Serie B con la Salernitana, l’obiettivo sono i play-off, non lo raggiunge per soli 2 punti e a fine stagione si dimette. Vedremo se avrà l’energia giusta per rimettersi in gioco, e per scacciare l’etichetta terribile che ormai si porta addosso.