Eccoci tornati ad una nuova puntata della rubrica “Giovani promesse” firmata 11contro11. Dopo aver parlato nelle scorse settimane di Daniel Maldini, l’appuntamento di oggi si tinge nuovamente di azzurro. Vi portiamo, infatti, un approfondimento su Samuele Ricci, centrocampista classe 2001 del Torino. Si tratta di un grande talento prodotto dai nostri settori giovanili, che sempre più ha colpito per le sue qualità sia tecniche che umane e che pian piano si è guadagnato il proprio spazio a livelli importanti. Oltre all’attenzione di grandi club, sia italiani che stranieri. Mettetevi comodi e venite con noi alla scoperta di questo giovane promettente.
La storia di Samuele Ricci
Samuele Ricci nasce a Pontedera il 21 agosto 2001. Qui muove anche i suoi primi passi da calciatore, finché, nel 2017, entra nelle giovanili dell’Empoli. Già dagli inizi, il giovane impressiona per le sue doti, tanto che gli viene affibbiata l’etichetta di predestinato. Quel fardello che grava sulle spalle e che ti pone sempre sotto l’attenzione di tutti, generando una pressione notevole da sopportare. Tuttavia, affronta le nuove sfide sempre con la voglia di crescere, riuscendo in questo modo a non patire troppo la scalata.
Nella stagione 2019-2020, fa il suo esordio tra i pro in Serie B con la maglia dei toscani. Fin da subito scala le gerarchie, imponendosi come perno fondamentale del centrocampo empolese. Viene anche insignito del premio di miglior giovane della stagione seguente del campionato cadetto al Gran Gala del Calcio organizzato dall’AIC.
E così, dopo 2 anni, arriva il primo grande salto di qualità: la Serie A. Senza alcun indugio, si afferma come titolare anche nella massima categoria e continua a colpire per la sua maturità nonostante abbia solo 20 anni. A credere più di tutti nelle sue potenzialità è il Torino, che a stagione in corso, nel gennaio 2022, decide di fare un importante investimento su di lui. Sborsati circa 11 milioni di euro, la società granata riesce a portarlo alla corte di Juric.
Esperienze in Nazionale e statistiche complessive
Le qualità del giovane lo proiettano, ovviamente, anche nel giro della Nazionale. In maglia azzurra colleziona gettoni in tutte le selezioni giovanili, divenendo una colonna portante e capitano dell’Under-21, con la quale vanta 13 presenze e 1 gol. La soddisfazione più grande arriva però nel giugno scorso, quando Mancini lo fa esordire con la Nazionale maggiore in Nations League.
Complessivamente, quando siamo solo all’alba della sua carriera, il giocatore granata ha totalizzato già 105 gare ufficiali. Di queste, 36 in Serie A: 21 con l’Empoli e le restanti 15, ovviamente, col Toro. Soltanto 3 sono invece le reti realizzate. Tutte con la squadra toscana.
Le caratteristiche tecniche di Samuele Ricci
Samuele Ricci è un centrocampista, o meglio, un tuttocampista, come lo suole definire Salvatore Sullo, ex calciatore molto legato all’ambiente granata. Tale definizione, sprezzata dai puristi della lingua, sintetizza perfettamente quella che è l’indole tattica del giovane. Molto strutturato fisicamente e dotato di un’ottima tecnica di base, il nativo di Pontedera nasce come metodista e regista basso davanti alla difesa. Questo è il ruolo che ha ricoperto maggiormente in carriera, ma nella sua esperienza a Empoli, sia in B che in A, è stato spesso utilizzato anche come mezz’ala all’occorrenza.
Una delle caratteristiche che lo contraddistinguono e che lo rendono un giocatore moderno è la capacità di adattarsi velocemente ed efficacemente ai vari contesti tattici in cui è inserito. Nella prima metà di stagione nella massima categoria, Samuele Ricci era il vertice basso del centrocampo a 3 disegnato da Andreazzoli. Vestiva ovviamente i panni del playmaker che detta i tempi e dirige la manovra, innescando i movimenti in verticale delle punte o delle mezz’ali grazie alla sua eccellente visione di gioco.
L’approdo al Torino, invece, lo porta a rivedere il proprio comportamento in mezzo al campo. I primi mesi in granata sono difficili e raramente parte titolare. Quest’anno, complice anche il caso Lukic, si ritrova partente dal primo minuto e investito di nuovi importanti compiti.
Le differenze rispetto all’esperienza in Toscana sono evidenti. Ricci è uno dei due centrocampisti centrali della mediana a 4 di Juric, ma il calcio molto intenso del tecnico croato gli impongono diversi compiti tattici. In primis, in fase di non possesso, meno protezione della posizione e copertura sulle linee di passaggio, ma maggiore applicazione nella marcatura individuale a tutto campo sul centrocampista avversario.
Anche in granata comunque, l’avvio dell’azione passa sempre dai suoi piedi. Mette in mostra anche una grande personalità in mezzo al campo. Offre sempre un’opzione di passaggio ai compagni, anche quando marcato e gestisce ogni pallone con calma e lucidità, senza sprecarlo mai. Un fulcro fondamentale per il calcio palla a terra di Juric. In più, la sua importante struttura fisica gli consente di reggere i duelli anche contro avversari molto strutturati.
Il futuro di Samuele Ricci
Con delle qualità importanti già ampiamente dimostrate e complice la giovane età, l’avvenire del promettente Samuele Ricci non può che essere radioso. Gli obiettivi nell’immediato sono sicuramente quello di confermarsi sempre più come titolare nei granata ed entrare stabilmente nelle gerarchie del c. t. Roberto Mancini. Come lui stesso ammette, tuttavia, può e deve ancora migliorare su alcuni aspetti. Ad esempio, riuscire ad essere più incisivo negli ultimi metri, realizzando qualche gol e assist in più. Oppure crescere sul piano della mentalità, assumendosi sempre più responsabilità per diventare un centrocampista completo. Anzi, il tuttocampista totale. Siamo però certi che la sua umiltà e la serietà e la maturità che tutti gli hanno sempre riconosciuto lo guideranno verso traguardi sempre più importanti.