Prosegue l’appuntamento settimanale della rubrica Giovani Promesse, targata 11contro11: stavolta ci soffermiamo sul talento del Liverpool Harvey Elliott. Agli ordini di Jurgen Klopp, il classe 2003 ha spesso saputo imporsi come titolare nell’undici di partenza. Esterno con classe e personalità.
Giovani promesse: la storia di Harvey Elliott
Harvey Elliott nasce a Chertsey, una cittadina di circa 15 000 abitanti sita a 29 km da Londra, il 4 aprile 2003. Cresce calcisticamente tra le fila del Fulham, con cui stabilisce un record molto prematuro. Il 4 maggio 2019, infatti, a soli 16 anni e 30 giorni è il più giovane deb in Premier League, nella gara giocata contro il Wolverhampton. La stagione, ad ogni modo, termina amaramente, tenendo conto della retrocessione dei Cottages. Il Liverpool, sempre attento ai giovani talenti, decide così di investire su di lui, spendendo un corrispettivo di circa 7 milioni di euro. Una cifra che fa ben capire come i Reds abbiano inteso puntare sulle sue qualità.
La rottura di nuovi primati non termina qui per Elliott: il 25 settembre 2019 fa il suo esordio ad Anfield Road in Carabao Cup, nel successo per 2-0 sul MK Dons. Si tratta del più giovane esordiente dal primo minuto nel Liverpool. Tuttavia, nel 2019/2020, l’annata marcata dalla pandemia da Covid-19, trova poco spazio e ad ottobre 2020 è girato in prestito al Blackburn, in Championship. Le prestazioni sono assai convincenti: accumula 7 centri e 11 assist, affermandosi tra i migliori servitori di passaggi del torneo. Nel 2021 allora Klopp lo conferma in prima squadra e gli concede più chance da titolare. Tuttavia, un grave infortunio in occasione dell’incontro con il Leeds, ne preclude l’impiego. Il contrasto con il difensore Pascal Struijk provoca una lussazione della caviglia: la stagione è preclusa.
Il 2021/2022, tuttavia, si prefigura come l’anno del riscatto. Pur non imponendosi come titolare fisso, gioca da titolare il match di Champions League contro l’Inter, vinto per 0-2, andata degli ottavi di finale. Nella corrente annata ha già siglato una rete in nove gettoni in Premier, considerando le varie defezioni nei titolari di Klopp. Un destino che lo chiama al grande salto.
Giovani promesse: le caratteristiche tecniche di Elliott
Elliott nasce come esterno di attacco, in grado di giocare su entrambe le fasce. Mancino, predilige accentrarsi per poi puntare alla conclusione in porta. Tuttavia, l’abbondanza nel ruolo di Klopp lo ha portato ad essere spesso abbassato come mezzala. Mancino, è infatti dotato di una buona visione di gioco e di una predisposizione al lancio lungo, che gli hanno permesso di affermarsi anche in mediana. In effetti, attualmente è impiegato da Klopp in quella posizione.
I paragoni, come al solito, non sono mancati. Molti addetti ai lavori lo hanno associato a Gareth Bale, per la sua abilità di saltare l’uomo ed arrivare sul fondo. “Lui è arrogante, ma lo dico in senso positivo. Si tratta di un ragazzo con grande personalità, vuole sempre mostrarti che è un ottimo giocatore“. Queste le parole di Slavisa Jokanovic, allenatore che lo ha visto formarsi al Fulham. Chiaramente, sarebbe meglio misurare i confronti che non possono far altro che minare la crescita di un giocatore. Ad ogni modo, sembra avere la giusta personalità per reggere ogni tipo di pressione.
Il futuro di Harvey Elliott
Il nativo del 2003, al momento, sembra confermatissimo nella rosa dei Reds. Questo perché Klopp crede fortemente nelle sue abilità, come dimostra la costanza nel suo impiego. “Ci siamo dimenticati quanto fosse bravo un anno fa, quando era ancora più giovane. Proprio così bravo, speriamo possa crescere e che possa costruire la sua carriera su queste basi“. Queste le affermazioni al miele del tecnico teutonico, che vuole coccolarlo ancora a lungo. Secondo quanto riportato da Transfermarkt, il suo valore di mercato si attesta attorno ai 35 milioni di euro, numeri altissimi per un 19enne. Il contratto, d’altro canto, ha scadenza nel 2027. Il Liverpool scommette sul suo talento, lui vuole ripagare a suon di prestazioni.