Torna “Giovani promesse”, la rubrica di 11contro11 che analizza i prospetti emergenti del calcio mondiale: nell’appuntamento odierno esploreremo la figura di Pedro González López, noto come “Pedri”, centrocampista spagnolo di proprietà del Barcellona.
La storia di Pedri
Nato a Tegueste (Tenerife), nelle Isole Canarie, il 25 novembre 2002, Pedri impara a giocare a calcio nella squadra della sua cittadina, il CDAFB Tegueste. All’età di 12 anni viene selezionato dalle giovanili della squadra più importante della zona, la Juventud Laguna.
Tre anni più tardi entra a far parte del settore giovanile del club che lo lancerà definitivamente nel “calcio dei grandi”, l’U.D. Las Palmas di Gran Canaria. All’inizio della stagione 2019/20, il tecnico del Las Palmas sceglie di farlo esordire titolare, ancora sedicenne, nel match di Segunda División perso contro l’Huesca, tenendolo in campo per ben 83 minuti.
Il talento di Pedri viene notato ben presto dagli osservatori del Barcellona, che, dopo sole 3 partite giocate con il Las Palmas, decidono di investire 20 milioni di euro su di lui per portarlo in blaugrana. Pedri termina comunque la stagione in prestito ai gialloblù, riuscendo così ad acquisire esperienza in un ambiente con meno pressioni di Barcellona. Il 19 settembre 2019 segna contro lo Sporting Gijón il suo 1º gol tra i professionisti, diventando così il più giovane marcatore della storia del Las Palmas.
Titolare fisso della squadra allenata da Pepe Mel, Pedri a fine stagione colleziona 36 presenze fra Segunda División e Copa del Rey, con 4 gol e 7 assist all’attivo. I numeri incoraggianti lo portano ben presto alla corte di Ronald Koeman, che, dopo, il ritiro estivo, lo integra in prima squadra. Il 27 settembre 2020, a 17 anni e 10 mesi, fa il proprio esordio nella Liga al 70′ della sfida vinta 4-0 contro il Villarreal.
Se il 1º gol ufficiale in blaugrana arriva il 20 ottobre contro gli ungheresi del Ferencváros, al debutto assoluto in una competizione europea, per la 1ª rete in campionato bisognerà attendere il 7 novembre, quando partecipa alla goleada inflitta al Real Betis (5-2). Complici gli infortuni di alcuni compagni di squadra, Pedri scala velocemente le gerarchie della squadra di Koeman. Ben presto si guadagna la titolarità, che riuscirà a mantenere per tutto il resto della stagione.
In aprile alza il suo primo trofeo con il Barcellona, la Copa del Rey conquistata grazie alla finale giocata e vinta contro l’Athletic Bilbao. Nonostante la deludente stagione del Barça (3º in campionato, fuori agli ottavi di UCL contro il PSG), la scorsa annata di Pedri con i catalani si è conclusa con 52 partite giocate, 4 gol e 6 assist nelle varie competizioni.
Durante l’estate 2021 Pedri ha disputato da titolare tutte le 6 partite ad Euro 2020 della propria nazionale maggiore, in cui aveva esordito a marzo contro la Grecia. Dopo l’eliminazione in semifinale contro gli azzurri di Mancini, viene aggregato alla Nazionale Under-21 in partenza per le Olimpiadi di Tokyo. In tale manifestazione conquista la medaglia d’argento, giocando altre 6 gare dal 1′.
Le caratteristiche di Pedri
Nel 2020/21 Pedri ha eguagliato il record di presenze in una stagione di Bruno Fernandes, arrivando a quota 72 partite giocate fra Barcellona e Spagna. Tanto basta per evidenziare una delle caratteristiche principali finora mostrate dallo stacanovista Pedri, la sua resistenza fisica.
In campo, pur nascendo come mezzala destra o sinistra, ama svariare su tutto il fronte offensivo, agendo anche da trequartista e da esterno alto. Dopo averne saggiato i punti di forza e di debolezza, Koeman ha scelto di schierarlo principalmente da interno (ruolo ricoperto anche in Nazionale) o dietro le punte.
Le sue doti migliori sono certamente il controllo palla e la tecnica sopraffina nel dribbling, con cui riesce spesso a nascondere la palla al proprio avversario diretto. La sua estrema duttilità gli consente di avere anche un’ottima visione di gioco complessiva. Non è raro infatti vederlo agire da regista, dettando i tempi della manovra.
È abile nel trovare l’ultimo passaggio per mandare in porta i compagni, ma sa anche inserirsi in area con i tempi giusti per concludere l’azione. In fase difensiva si è dimostrato spesso in grado di leggere in anticipo le intenzioni degli avversari, intercettando palloni velenosi. Si tratta, insomma, di un centrocampista veramente completo, motivo per cui Pedri è stato inserito nella nostra rubrica dedicata alle giovani promesse.
Il futuro di Pedri
Al termine della scorsa stagione, Pedri è stato premiato con diversi riconoscimenti individuali destinati alle migliori giovani promesse del calcio mondiale. Nominato nella lista dei 30 candidati al Pallone d’oro 2021, ha vinto il premio istituito da France Football per premiare il miglior Under-21 dell’anno, il Trofeo Kopa. Inoltre si è aggiudicato anche l’European Golden Boy 2021 e il riconoscimento di miglior giovane ad Euro 2020, entrando nella formazione ideale della competizione.
Il prossimo futuro di Pedri sembra indissolubilmente legato alla maglia del Barça: recentemente ha infatti prolungato sino al 2026 il proprio contratto in blaugrana, con la dirigenza catalana che lo vede pilastro fondamentale per ricostruire una squadra attualmente allo sbando.
Secondo transfermarkt.it, il suo valore attuale oscilla intorno agli 80 milioni di euro, ma il Barcellona ha inserito nel suo contratto un’inarrivabile clausola rescissoria di 1 miliardo, oltre ad un’opzione di due anni alla scadenza dello stesso. Al momento, il giovane, dopo aver disputato le prime 4 partite in Liga e Champions, si trova infortunato, ma non dubitiamo che, al rientro, darà tutto se stesso per risollevare le sorti del suo club.