Il protagonista della puntata di oggi di “Giovani promesse”, la rubrica di 11contro11.it dedicata ai talenti emergenti del calcio italiano ed internazionale, è Simone Pafundi. Il giovane trequartista italiano classe 2006 ha esordito a soli 16 anni, 2 mesi e 8 giorni nella prima squadra dell’Udinese, e soltanto 6 mesi più tardi in Nazionale maggiore. Pafundi è stato il primo giocatore nato nel 2006 a debuttare in Serie A, ed è il più giovane esordiente nella storia della Nazionale italiana da oltre 100 anni.
Giovani promesse: la storia di Pafundi
La (ancora breve) storia di Simone Pafundi trae le sue origini a Monfalcone (GO). Nel comune friulano il giovane nasce il 14 marzo 2006, pochi mesi prima del trionfo dell’Italia al Mondiale tedesco. Figlio di una coppia napoletana trasferitasi in Friuli-Venezia Giulia per motivi lavorativi, e fratello di Andrea, anch’egli promettente attaccante della Primavera dell’Udinese, Simone muove i suoi primi passi da calciatore nel 2011. A soli 5 anni, infatti, entra nelle giovanili del Monfalcone. Nel 2014 viene aggregato (sotto età) alla squadra Under-14 (dove milita il fratello) che prende parte ad un torneo a Rivignano. Destino vuole che vi figuri anche la squadra più forte della regione: l’Udinese. Gli scout bianconeri non ci mettono molto a notare le doti eccezionali del giovane. In tale circostanza, Pafundi si mette infatti in luce fornendo un assist e colpendo una traversa.
L’estate successiva, l’Udinese lo inserisce (insieme al fratello) nella propria scuola calcio. Pafundi continua a giocare nelle squadre più grandi, spesso anche di 2 anni. È così che, compiendo rapidamente la trafila, Simone arriva a debuttare nella stagione 2020/21 (a 14 anni) nel campionato di Primavera 2. Alla sua prima annata, colleziona 9 presenze e 2 assist. Ma è quello successivo l’anno della vera e propria consacrazione di Pafundi. Nel 2021/22, infatti, il friulano mette a segno 6 gol e 7 assist in 17 presenze tra Campionato, Coppa Italia e Supercoppa, trascinando la sua squadra alla promozione in Primavera 1. Nello stesso periodo, Simone firma il suo primo contratto da professionista con l’Udinese.
Queste prestazioni convincono l’allenatore della Prima Squadra, Cioffi, a convocarlo e farlo esordire tra i grandi il 22 maggio 2022 nel corso della partita vinta per 0-4 contro la Salernitana. In tale occasione, Pafundi riesce a giocare addirittura 22′. All’inizio di quest’anno, il nuovo tecnico bianconero Andrea Sottil ha deciso di aggregarlo stabilmente all’organico della Prima Squadra, concedendogli però di continuare a giocare anche nella formazione Primavera. Lì, Simone ha collezionato 3 gol e 6 assist in 10 presenze tra Campionato e Coppa. Nella Serie A 2022/23, invece, il giovane ha giocato sinora 9′ in 2 comparse totali.
Anche nel suo percorso attraverso le giovanili azzurre, Pafundi ha sempre giocato in squadre di annate superiori, prima con l’Under-16 e poi con l’Under-17. Nel maggio dello scorso anno, il c.t. Roberto Mancini l’ha convocato ad uno stage riservato ai giocatori italiani più promettenti. Soltanto 6 mesi più tardi, il mister jesino ha deciso di farlo debuttare (anche se solo per qualche minuto) con la Nazionale maggiore. Pafundi è subentrato infatti nel corso dell’amichevole vinta contro l’Albania (1-3). Il friulano è diventato così il 3º più giovane debuttante di sempre nella storia della Nazionale italiana.
Le caratteristiche tecniche di Pafundi
Pafundi è un giocatore brevilineo (è alto 1,66 m e pesa 64 kg) e con il baricentro molto basso, caratteristica fisica che è assolutamente funzionale al suo stile di gioco. Il giovane friulano vede nel dribbling e nel controllo del pallone le sue doti migliori. La sua velocità – con e senza palla – gli consente infatti di agire molto efficacemente da trequartista alle spalle degli attaccanti. Simone Pafundi ha comunque ricoperto anche altri ruoli in carriera, come quello di ala destra o di seconda punta.
Grazie alla spiccata creatività suo piede mancino, il ragazzo è in grado sia di servire con accuratezza i compagni di squadra, sia di tentare la conclusione da fuori area (anche da posizioni molto distanti rispetto alla porta). Altre caratteristiche positive assolutamente da segnalare di Simone Pafundi sono poi la visione di gioco e la sagacia tattica. Esse lo rendono un giocatore imprevedibile e molto difficile da marcare per gli avversari. Abile in pressoché tutti i fondamentali della manovra offensiva (compresi i calci piazzati), il giovane ama abbassarsi spesso per ricevere il pallone e impostare l’azione dal basso: per questo, molti addetti ai lavori hanno rivisto nel suo modo di giocare il primo Messi del Barcellona.
Certamente, i suoi principali punti di debolezza consistono nel gioco aereo e nei duelli fisici, anche se l’ottimo tempismo nelle giocate che lo contraddistingue gli permette sovente di sopperire a queste mancanze e di aiutare i compagni anche in fase di non possesso. Il gioco d’anticipo e la rapidità di pensiero sono infatti le armi con cui Simone ha saputo farsi strada fino al calcio professionistico militando sempre in categorie di età superiore alla sua.
Giovani promesse: il futuro di Pafundi
Pafundi ha firmato nel 2021, a soli 15 anni, il suo primo contratto da professionista con l’Udinese. Si tratta di un triennale che durerà sino al termine della stagione 2023/24. Benché il club sia riuscito a legare a sé il giovane sino al compimento dei suoi 18 anni, però, è poco probabile che il futuro (anche prossimo) dell’attaccante sia in Friuli. Viste le doti eccezionali di Pafundi, infatti, è naturale che diverse big bussino alla porta dei bianconeri per tentare di accaparrarsi il talento di uno dei giocatori forse più promettenti nella storia del calcio italiano.
Ad ogni modo, l’unica squadra che ad oggi pare aver mostrato interesse per il giovane, è stato il Napoli, la scorsa estate. L’Udinese, ovviamente, al momento intende cederlo solo in caso di offerte importanti. Tuttavia – come si sa – molto dipenderà anche dalla volontà del ragazzo e del suo procuratore, che potrebbero mettere pressioni sul club bianconero. Non è da escludere, invece, in caso di permanenza nella squadra friulana la prossima estate, un eventuale prestito (probabilmente in Italia) di Pafundi.