Guardalinee sospeso: il gesto benefico che sta facendo discutere

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Mercoledì mattina, 7 Aprile 2021, su tutti i quotidiani sportivi europei, è stata riportata una notizia unica e a dir poco singolare: “un guardalinee europeo è stato sospeso dalla propria federazione di riferimento”. La sera precedente, infatti, all’Etihad Stadium di Manchester era andata in scena Manchester City-Borussia Dortmund, gara valida per i quarti di finale di Champions League.

Alla fine del match, uno dei due guardalinee, il rumeno Octavian Sovre, aveva aspettato Haaland nel tunnel che porta agli spogliatoi per chiedere un autografo al ragazzo. Questo gesto, però, semplice solo all’apparenza, ha acceso uno scandalo di dimensioni enormi. La vicenda ha fatto tanto discutere, sia all’interno degli ambienti UEFA, sia nella patria dell’inconsapevole guardalinee. 

A causa dell’autografo richiesto, il guardalinee è stato sospeso

Le immagini che immortalano Sovre nell’atto di richiedere l’autografo all’attaccante norvegese han fatto storcere il naso ai designatori arbitrali rumeni. Proprio per questa ragione, Octavian Sovre è stato sollevato dall’incarico che la sua federazione nazionale gli aveva affidato. Il 47enne, infatti, non ha ottenuto l’autorizzazione per andare a comporre la squadra arbitrale nella partita di ieri sera (Universitatea Craiova-CFR Cluj).

Guardalinee sospeso: il gesto benefico che sta facendo discutere

In realtà, l’intento del giudice di linea era nobile e validissimo. Octavian Sovre, infatti, ha raccolto la firma di Erling Haaland per poterla vendere e ricavare un’ingente somma di denaro da devolvere in beneficenza. Questa non è stata la prima occasione nella quale l’arbitro dell’est si è distinto per un tale gesto. Anche in passato il guardalinee ha raccolto gli autografi di numerosi calciatori, senza che, però, questo creasse degli strascichi mediatici e “sportivi”.

Guardiola, Rosetti e Sovre: parlano i diretti interessati

Pochi minuti dopo il triplice fischio del match, alcuni giornalisti, già venuti a conoscenza di quel che fosse successo nel tunnel degli spogliatoi, han chiesto all’allenatore del Manchester City un parere in merito alla vicenda. Guardiola si è così espresso: “Non l’ho visto ma me lo hanno riferito. Evidentemente è un suo fan. Sarà un grande tifoso di Haaland. Lui si trovava qui, perché no? A parte questo, gli arbitri sono stati bravissimi. La partita non è stata difficile”.

A differenza di quanto dichiarato dal tecnico spagnolo, il designatore degli arbitri Rosetti, è stato molto più duro e deciso nei confronti del guardalinee poi sospeso: “Se volete lo stesso rispetto che viene riservato ai calciatori, perché chiedete loro autografi o la loro maglia? Non è accettabile una cosa del genere, anzitutto per una questione di dignità. Ci sono le telecamere che adesso registrano ogni gesto”

Guardalinee sospeso: il gesto benefico che sta facendo discutere

Le parole dell’ex-direttore di gara italiano, solo in un primo momento, sono risultate anche fondate e con un senso logico. Molti addetti ai lavori hanno accusato l’arbitro 47enne di non essere stato un esempio di professionalità. Sovre, però, dopo aver visto divampare la polemica, è voluto intervenire. Quest’ultimo ha fornito la propria versione dei fatti e dei propri intenti: “Sono oltre 250 le firme che sono riuscito a prendere e a donare all’ente. Tra queste c’è anche quella di Lionel Messi. Non lo faccio per me ma per aiutare delle persone in difficoltà”

Un confronto tra le frasi di Guardiola e quelle di Rosetti

Quello che fa maggiormente riflettere è il confronto tra le parole pronunciate dall’allenatore spagnolo e le dichiarazioni dell’ex-arbitro italiano. Quel che Sovre ha dichiarato, infatti, ha cambiato ogni possibile interpretazione dei propri intenti. Se il mister degli inglesi, dunque, aveva voluto valutare la direzione di gara, non dando peso all’atto in sé, il designatore arbitrale aveva puntualizzato sulla condotta extra-calcistica.

Indubbiamente, queste due dichiarazioni sono arrivate poco dopo il fischio finale della partita e non prendevano in considerazione quel che il direttore di linea ha poi spiegato. La spiegazione data dall’arbitro rumeno ha fatto cadere ogni possibile capo d’accusa ed ha innalzato l’Uomo. Quest’ultimo, infatti, ha saputo dimostrare che nel calcio, oggi, esistono ancora interpreti capaci di azioni pure e moralmente elevate.

Guardalinee sospeso: il gesto benefico che sta facendo discutere

Octavian Sovre è stato attaccato non solo dai “leoni da tastiera” sui social network; anche alcuni colleghi e la sua federazione nazionale ne hanno criticato la condotta. Le parole del guardalinee han fatto luce sui suoi comportamenti. Il 47enne rumeno, infatti, da diversi anni, sta raccogliendo le firme di calciatori famosi per aiutare la comunità SOS Autism Bihor. Questa associazione, con sede nel distretto di Bihor, aiuta, attraverso mirate terapie, coloro che sono affetti da gravi forme d’autismo.

Anche il presidente dell’associazione rumena si è voluto schierare al fianco di uno dei suoi volontari: “Gli autografi a giocatori famosi hanno consentito in questi anni di raccogliere molti fondi per la nostra associazione”.

Le riflessioni scaturite dalla vicenda del guardalinee sospeso

Al giorno d’oggi, chiunque si sente libero di poter giudicare e di poter esprimere il proprio parere, anche non conoscendo i veri motivi che si celano dietro ad un gesto anche semplice. Il designatore arbitrale ha parlato di professionalità e rispetto; alcuni utenti online hanno accusato il direttore di gara di essersi posto ad un livello inferiore rispetto a quello del calciatore del Borussia Dortmund.

Guardalinee sospeso: il gesto benefico che sta facendo discutere

La verità è che la dignità del gesto fa cadere ogni critica ed ogni polemica. La nobiltà dell’azione ci fa riflettere su quelli che sono i valori che il calcio ci può e ci deve suggerire. Assumendo come valida la buona fede di Octavian Sovre, quel che il 47enne rumeno ci ha insegnato è un valore nobile ed importante. Non bisogna aver paura di sentirsi considerati inferiori e di abbassarsi ad un livello secondario pur di fare del bene e pur di regalare un sorriso anche a chi vive situazioni di difficoltà.

L’arbitro ha colto l’occasione di aver di fronte a sé Haaland non per un tornaconto personale, bensì per donare il proprio supporto a chi non può beneficiare di una buona condizione di salute. Questo non può essere visto come un gesto di insubordinazione ma dovrebbe essere innalzato dalla UEFA, che dovrebbe vedere il gesto di Sovre come dignitoso, da perseguire e, magari, emulare.

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