Gundogan rinasce e il City di Pep vola

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Ilkay Gundogan del Manchester City è l’uomo del momento in Premier League. Fresco di vittoria del Player of the month, il tedesco non si ferma più. L’ultima prodezza è la doppietta al Tottenham di Mourinho. Il secondo gol, in particolare, ha dimostrato le sue doti come attaccante, sì attaccante.

Gundogan ennesimo esperimento nel City di Pep

Pep Guardiola era l’unico a crederci dopo i tanti infortuni che avevano minato la carriera di uno dei migliori centrocampisti in Europa. Ci credeva così tanto da vederne lati nuovi, quelli oscuri che solo l’allenatore catalano vuol tirare fuori. 

“Ho detto più volte che Gundogan avrebbe potuto facilmente giocare un falso nove e la gente ha riso di me. Ha fatto una partita favolosa in attacco. Ha vinto il premio Il giocatore del mese a gennaio e, se continuerà così, lo vincerà anche a febbraio”

Queste le parole di Guardiola che ha schierato Gundogan come attaccante nel falso nueve nella partita con gli Spurs. Lungimirante è lungimirante. Il gol da fantasista e animale d’area di rigore ne è un esempio. Lancio di Ederson, controllo di Gundogan, dribbling e calcia a rete.

Gundogan rinasce e il City di Pep vola

Pep, lo sappiamo, ama la duttilità dei suoi giocatori. Da questo punto di vista è un manager capace di fare il pane con la farina che ha. Costosa o meno, con quell’organico Pep gira e rigira i ruoli per far funzionare il City. Gundogan è solo l’ultimo caso.

Ferran Torres, spagnolo arrivato in estate dal Valencia, per caratteristiche era stato schierato in quel ruolo. Lo stesso De Bruyne, calciatore completo e capace di far reparto da solo è stato piazzato in quel falso nueve che fece le fortune del Barcellona del tiki-taka e di Lionel Messi in particolare. 

La nota più dolce è offerta, però, dalla ripresa di un giocatore che aveva avuto parecchi problemi fisici. Ai tempi del Borussia, va ricordato, giocò solamente 105 partite tra il 2011 e il 2016. Una media spaventosa per quello che era uno dei gioielli del calcio tedesco. Ora a 30 anni ha ritrovato uno splendido stato di forma e una fiducia importante.

Ne sono la dimostrazione gli 11 gol messi a segno da Gundogan in 18 partite di Premier League con il Manchester City. In questo inizio anno è stato più prolifico dei vari Messi e Ronaldo. Ora, con il nuovo ruolo disegnato da Pep, rischia di insidiare il capocannoniere del campionato inglese, ovvero Momo Salah.

Lo stesso campionato sta scivolando sempre più nelle mani del City. Chissà poi che non sia il rilancio, in una nuova prospettiva, di un giocatore che poteva dare di più fino ad ora. Chissà che non sia Gundogan l’ago della bilancia capace di regalare la Premier al City, proprio davanti agli occhi dell’ex-mentore Klopp.

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