Il Lione graffia 3 volte, addio Champions per la Juve femminile

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Il Lione sfodera una grande prestazione casalinga e batte per 3-1 la Juve femminile. Con un punteggio complessivo tra andata e ritorno di 4-3, le francesi staccano il pass per la semifinale. Si interrompe così la meravigliosa avventura delle bianconere in questa edizione della Champions League. La squadra di Montemurro può comunque ritenersi soddisfatta del proprio cammino, avendo scritto una pagina indelebile nella storia del club.

Ad avere la meglio, alla fine, è la formazione più forte: quella allenata da Bompastor. L’allenatrice transalpina, senza falsa modestia e con vena profetica, aveva ribadito la superiorità delle proprie giocatrici. Il campo dà ragione a loro, mentre il tabellone designa come prossima avversaria le cugine del PSG. Diamo ora uno sguardo più approfondito a questa avvincente partita, analizzandone gli elementi chiave.

Personalità e solidità…ma solo per mezz’ora

Con l’ottimo risultato conseguito nella gara d’andata e nonostante le difficoltà che possono presentarsi in un campo difficilissimo, la Juventus inizia con grande personalità. La prima mezz’ora delle bianconere trasuda maturità. Squadra col baricentro alto, tanta aggressività nel pressing e molto coraggio nel giocare il pallone. Le giocatrici di Montemurro sono consapevoli dei loro mezzi. Sanno che il Lione è forte, ma ha pur sempre dei punti deboli. Soprattutto difensivamente. Ecco allora un atteggiamento propositivo, volto ad attaccare la retroguardia francese con i tagli in profondità delle giocatrici offensive. In particolare, è Hurtig a riuscire a sorprendere il distratto reparto arretrato avversario. La stessa danese, purtroppo, fallisce anche una ghiotta occasione nei primi minuti. Il copione della partita sembra capovolto: la Juve femminile attacca e il Lione attende l’errore per ripartire.

Il Lione graffia 3 volte, addio Champions per la Juve femminile

Col passare del tempo, però, il baricentro delle bianconere comincia ad abbassarsi. Le francesi si affacciano pericolosamente in avanti, ma la difesa juventina regge. La coppia centrale formata da Gama e Sembrant è solida, ma è sugli esterni che qualcosa comincia a scricchiolare. L’atteggiamento spregiudicato delle ospiti non offre una giusta opposizione alla superiorità numerica del Lione a centrocampo. Pedersen e Rosucci faticano sia ad uscire in raddoppio lateralmente, sia ad assorbire gli inserimenti delle mezz’ali francesi. La squadra di Bompastor acquisisce fiducia, schiaccia la Juventus e piazza un terribile uno-due tra il 33° e il 35° minuto. 

Lione-Juve femminile 3-1: superiorità e cinismo francesi

Il doppio colpo assestato dal Lione è una mazzata tremenda per la Juve femminile. Le bianconere vengono spezzate nell’anima e piegate moralmente. Seppur con evidenti limiti difensivi, dalla cintola in su le francesi possono contare su una qualità abbacinante. Portando i terzini su, le azioni si fanno avvolgenti, accerchiando le avversarie nella loro trequarti. Le due ali, Malard e Cascarino, sono dotate di velocità e tecnica: vanno via nell’uno contro uno, fanno piovere copiose quantità di palloni in area e chiudono l’azione sul lato opposto. A portare presenza in avanti ci pensano poi le mezz’ali, con i loro continui inserimenti negli ultimi 16 metri. 

Il Lione graffia 3 volte, addio Champions per la Juve femminile

L’arma più devastante rimane però Ada Hegerberg, la centravanti. È la norvegese a siglare il gol del vantaggio, con un colpo di testa sul secondo palo. La corsia di destra del Lione fa i danni maggiori e, non a caso, è da lì che ha origine il raddoppio. La rete stavolta è siglata da Malard, che sfila alle spalle di Lenzini e infila ancora una volta di testa, chiudendo l’azione sul palo opposto. Da questo momento in poi, la Juventus non riesce più a riprendersi. Fatica a mantenere il pallone e non imbastisce più azioni offensive. Il bandolo della matassa è ormai perso. Le distanze tra i reparti aumentano, dando sfogo alle ripartenze del Lione. Le francesi si permettono il lusso di sprecare diverse occasioni, prima di trovare nuovamente il gol al minuto 73. Premiato l’inserimento in area di Macario, che col controllo aggira Gama e fa partire un bolide di destro che piega Peyraud-Magnin, l’ultima ad arrendersi.

Un po’ di cuore bianconero nel finale

Sotto 3-0, Montemurro prova a giocarsi le ultime cartucce pescando dalla panchina. Dentro la vivacità di Bonfantini, l’imprevedibilità di Caruso e la fisicità di Staskova. Nei minuti finali, arriva qualche timido segnale di ripresa della Juventus. Sforzo ricompensato al minuto 84, quando l’attaccante ceca fa valere la sua stazza e insacca il gol del 3-1 su situazione da corner. È l’ultimo sussulto di una sfida che elimina le bianconere dalla Champions, ma che non cancella assolutamente quanto di straordinario fatto dalle torinesi in questa edizione.

Il Lione graffia 3 volte, addio Champions per la Juve femminile

Arrivata ai quarti per la prima volta nella sua storia e con davanti la squadra più blasonata del panorama europeo, la Juventus può uscire sicuramente con un sorriso da questa sconfitta. La strada tracciata con l’arrivo del tecnico australiano è quella buona, ma bisognerà ora fare tesoro di questa esperienza. Il primo mattoncino è stato messo ed è solido. Sta a queste straordinarie ragazze dare continuità, nei prossimi anni, a questo cammino di crescita. Sempre a piccoli passi, cercando ogni volta di superare i propri limiti. 

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