Il nuovo vecchio Milan: è la strada giusta?

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Qualche mese fa sembrava tutto fatto per l’approdo di Rangnick a Milano, e con lui una ventata di rivoluzione. Oggi però sembra l’alba di un nuovo vecchio Milan. Con la conferma di Pioli e il rinnovo di Zlatan Ibrahimovic, la società sembra preferire percorrere strade già battute. Non si può negare che il percorso fatto dai Rossoneri nel post-Covid sia notevole, e questo ha portato la dirigenza alla conferma dell’allenatore emiliano. Sarà la strada giusta a lungo termine?

Il nuovo vecchio Milan: è la strada giusta?

Ideologie differenti

Rangnick nonostante la sua giovane età ha ampiamente dimostrato le sue capacità, allenatore e costruttore di squadre, con un’idea di gioco fresca. Pioli invece è un allenatore di esperienza, che ovunque sia andato si è dimostrato un professionista, mai una parola fuori posto o creato problemi. Una figura rassicurante, che piace alla dirigenza e che si è fatto apprezzare anche dalla piazza. La domanda che sorge spontanea è questa: a lungo termine questa scelta ripagherà? La risposta potrà darla solo il tempo. Appare chiaro che la società ha preferito non scombussolare nuovamente l’ambiente, dopo i vari cambi al vertice e di allenatori a cui abbiamo assistito in questi anni, ora si vuole dare un po’ di continuità.

Mercato e nuove prospettive

Il mercato del Milan si è aperto con il rinnovo di Ibrahimovic, il vero colpo però l’ha messo a segno in mezzo al campo, con l’acquisto dell’ambitissimo Tonali. Giovane, talentuoso e di qualità, in prospettiva è sicuramente un grande centrocampista, e potrebbe essere la soluzione al problema di gestione della palla in costruzione. Vedremo ora come si comporteranno i Rossoneri fino alla chiusura della sessione, se si punterà su giocatori di esperienza, o se si virerà su qualche scommessa.

Sarà un nuovo o un vecchio Milan?

Già dal mercato avremo la risposta a questo quesito, negli anni scorsi abbiamo assistito a molti acquisti, che però per lo più non hanno inciso. Ovviamente ci sono giocatori diventati cardine della squadra, molti però non si sono dimostrati all’altezza. Inoltre vedremo nel corso della stagione se ci sarà una filosofia, un’idea alla base del progetto, altrimenti non ci si metterà molto a rimpiangere Rangnick. Noi ci auguriamo però che questo non accada, e che il Milan riesca trovare definitivamente la sua identità.

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