La giornata di campionato che si è appena conclusa è stata caratterizzata da un risultato epocale: tutte le prime sette della classe, infatti, hanno ottenuto un successo nel proprio match. Sabato il Milan è passato per 3-1 a Parma; il giorno successivo, invece, è stato il turno delle restanti sei: tutte le gare della domenica di “A” hanno registrato la vittoria di una formazione di punta. Per tali ragioni, quest’evento storico ha trovato un proprio posto all’interno del Pagellone della giornata 30 di Serie A.
In fondo alla graduatoria, per ovvie ragioni, piccoli sono stati i passi in avanti. Unicamente il Torino e lo Spezia hanno raccolto i tre punti, sconfiggendo l’Udinese e il Crotone. Per i rossoblù, per il Parma e per il Cagliari, quindi, la corsa al quart’ultimo posto si fa sempre più complicata.
Dopo aver riassunto in poche frasi questa successione di risultati, ecco di seguito il vero e proprio Pagellone della giornata 30.
Da 1… a 10: il Pagellone della giornata 30
Voto 10 – La forza delle “7 Sorelle”
Come già enunciato nell’introduzione di questo Pagellone, la conclamata forza delle “sette sorelle” ottiene il primato della graduatoria. Non solo le vittorie delle prime della classe dimostrano la grande disparità che c’è tra queste e quelle che inseguono; questi successi, infatti, sono un vero e proprio record: era dalla 25a giornata del campionato 2016-17 che non si assisteva ad un tale esito. Le sette classificate più in alto, di fatto, vincono le loro sfide e aumentano il divario tra loro e le inseguitrici.
L’Inter conserva il vantaggio di 11 punti sul Milan; la Roma e la Lazio tengono il passo delle quattro che le sopravanzano; Milan, Juventus, Atalanta e Napoli, invece, danno vita ad una sfida stupenda per un piazzamento alla prossima Champions League. La riflessione più bella è quella relativa alla competitività che si sta andando a creare. Infatti, se tra queste sette formazioni dovesse accendersi ancor più rivalità, questo potrebbe andare solo a migliorare la qualità delle rispettive rose. Dunque, questa battaglia “nazionale”, potrebbe portare grandiosi benefici anche in campo intercontinentale, rendendo magari possibile l’aumento del numero di trofei europei guadagnati dal nostro paese.
Voto 9 – Il Torino trascinato dal Gallo Belotti
Nelle ultime 11 partite giocate, il Torino ha racimolato ben 14 punti, pareggiando e vincendo anche scontri cruciali ed importanti. Non aver perso contro Juventus, Atalanta e Fiorentina è motivo di vanto; ancor più l’aver vinto contro Sassuolo e Cagliari. La squadra di Semplici, infatti, è l’avversaria diretta dei granata, ed ora è distante almeno 5 lunghezze, dato che i ragazzi di Nicola devono ancora recuperare il match con la Lazio.
Belotti, nell’ultima uscita contro l’Udinese, poi, ha ritrovato il gol che mancava dal lontano 6 Febbraio. Il rigore con il quale l’azzurro ha freddato Musso è stato di fondamentale importanza in ottica salvezza, data la sfida proibitiva che, il giorno seguente, avrebbero dovuto affrontare i cagliaritani. Con nove match da disputare, certamente le sfide a Lazio, Roma, Napoli e Milan non possono far dormire sonni tranquilli al tecnico Davide Nicola. La certezza, però, è soltanto una: contro Parma, Spezia e Benevento, i granata potranno ottenere punti vitali per la permanenza in Serie A. L’anima dell’allenatore si è già vista in campo. Ora il segreto è soltanto uno: tenere duro e non mollare.
Voto 8 – Lo Spezia che rimonta il Crotone e “si salva”
Verde, Maggiore e Erlic: questi sono i tre ragazzi che hanno regalato la vittoria allo Spezia di Vincenzo Italiano. I ragazzi bianconeri che si sono distinti nella sfida contro il Crotone sono proprio l’emblema della forza dei liguri. Il primo ha trovato la propria dimensione alla corte di Stefano Chisoli, dopo tante peregrinazioni; il secondo è invece il simbolo del club: il classe ’98, infatti, è cresciuto nello Spezia e quest’anno è davvero esploso; Martin Erlic, infine, rappresenta la qualità dello scouting spezzino.
Il cuore immenso di questo gruppo è sotto gli occhi di tutti: con il 20° monte ingaggi della Serie A, i bianconeri stanno per guadagnare la permanenza in massima categoria. Grazie ai 32 punti guadagnati, sui fatidici 40, la quota salvezza è davvero alla portata. Il risultato grandioso è proprio questo: con soli 8 incontri da disputare, lo Spezia “dei miracoli” si trova al di sopra di squadre ben più blasonate, come Fiorentina e Torino. Questo è motivo di vanto e dimostrazione di come, con un buon progetto alle spalle, ancora oggi, in Italia, si possano ottenere grandi soddisfazioni.
Voto 7 – La Juventus che sembra aver ritrovato la forma giusta
Dopo l’importante vittoria nel recupero infrasettimanale, alla Juventus sarebbe servita l’ennesima dimostrazione di forza. In seguito al successo sul Napoli per 2-1, infatti, Andrea Pirlo era chiamato a consolidare il terzo posto in classifica. La gara tra le mura amiche era proprio adatta per il raggiungimento del suddetto intento. All’Allianz Stadium si è presentato il Genoa, che è caduto nella trappola bianconera ed è stato sconfitto per 3-1.
Pirlo ha rafforzato la propria posizione; Kulusevski, patrimonio della società, è tornato al gol; Dybala ha aggiunto minuti nel proprio percorso di recupero. Queste sono tutte ottime notizie per il club torinese che, dopo la debacle contro il Benevento, era assolutamente tenuta a risollevarsi. Il Milan, ora, dista soltanto una lunghezza e l’obiettivo è certamente quello di centrare il secondo posto in campionato. Se dopo Dybala anche lo “scontento” Ronaldo dovesse riprendersi, il traguardo sarebbe certamente alla portata. Il voto nel Pagellone della giornata 30 è dovuto proprio a questo: alla certezza che la Juventus, con tutti i propri interpreti al meglio, possa impensierire davvero chiunque.
Voto 6 – Le squadre di metà classifica che, però, “falsano” il campionato
Sampdoria, Bologna e Udinese meriterebbero un voto inferiore, in questa graduatoria, ma la sufficienza meno gloriosa riescono ad ottenerla poiché l’obiettivo di inizio stagione sembra lo stiano per raggiungere. Queste tre compagini sono decisamente più solide rispetto alle restanti otto che seguono. Esser definite “squadre cuscinetto”, però, non può farle sorridere. Ogni anno, infatti, queste tre squadre cominciano la stagione con l’obiettivo di salvarsi e lo portano a compimento anche in un breve lasso di tempo.
Il vero “problema” è quello relativo alle ultime gare del campionato. Le tre, spesso, non sono in grado di lottare per raggiungere un piazzamento in Europa League e nelle uscite finali della propria annata giocano solo per “dovere”. Questo atteggiamento, molto spesso, falsa i risultati delle gare che le coinvolgono. Non è inusuale vedere una formazione che lotta per la salvezza guadagnare punti, nelle ultime giornate, in modo semplice contro una delle suddette compagini. Al contrario, un’altra pretendente al quart’ultimo posto, magari, poteva aver perso la propria sfida contro la medesima squadra, proprio perché giocata in precedenza. Ecco spiegato il perché di un “6” quasi stretto: le squadre cuscinetto non fanno il bene del calcio italiano ma rendono meno veritiero il finale di stagione.
Voto 5 – Il Monday Night che non attira interesse
Benevento-Sassuolo è il Monday Night che non ci saremmo meritati, ecco perché guadagna la prima insufficienza di questo Pagellone della giornata 30. La squadra di De Zerbi ritrova Locatelli e Ferrari, ma non ancora Berardi e Caputo. Nonostante queste defezioni, però, i nero-verdi, al Vigorito, si impongono con il risultato di 0-1. La gara in sé, tuttavia, non ha emozionato né esaltato i telespettatori.
Nonostante il successo che rilancia il Sassuolo ad ottava forza del campionato, il match è risultato soporifero e privo di ogni attrattiva. In calendario, forse, ci sarebbero state partite migliori da inserire, anche solo per aumentare il bacino d’utenza. In Germania e in Inghilterra, infatti, si sono giocate sfide poco affascinanti. Se in Italia si fosse programmato un big match nel palinsesto del lunedì, forse, anche il pubblico sarebbe aumentato. Discorsi certamente molto poco profondi, ma che, a volte, potrebbero aiutare ad esaltare il nostro campionato.
Voto 4 – La Fiorentina e il Genoa, che ora rischiano grosso
Come per Cagliari e Parma, che hanno guadagnato solo un “3” in questo Pagellone della giornata 30, anche Fiorentina e Genoa non hanno avviato la propria stagione con i migliori auspici. Sotto la guida di Iachini e Maran, infatti, le due formazioni si sono subito trovate in piena zona calda, rischiando di essere coinvolte anche nella lotta per la salvezza. I rispettivi presidenti, allora, han deciso di esonerare i due allenatori, per poter svoltare i propri rendimenti.
Con l’arrivo di Prandelli e Ballardini, quindi, i viola e i rossoblù si sono risollevati e sono usciti dalle ultime posizioni della graduatoria. Grazie ai gol dei propri centravanti, soprattutto Vlahovic e Destro, le due hanno staccato il gruppetto di coda. Nell’ultimo periodo, però, i risultati non stanno più dando ragione ai due allenatori: Prandelli, addirittura, ha lasciato la Fiorentina, facendo tornare Iachini sulla panchina dei toscani; Ballardini, invece, ha ottenuto un solo successo nelle ultime 9 partite. Se le due non dovessero ingranare nuovamente una marcia alta, la lotta per la permanenza in Serie A potrebbe ancora vederle coinvolte.
Voto 3 – Cagliari e Parma che perdono il treno della salvezza
Il Cagliari e il Parma hanno vissuto una stagione difficile, fin dalle primissime uscite. In principio le battute d’arresto, poi le difficoltà di gestione dello spogliatoio, infine il cambio di panchina e i risultati che sono tardati ad arrivare. A sole otto gare dal termine della stagione, Semplici e D’Aversa hanno tra le mani un’impresa impossibile da compiere. A -7 e a -5 dal Torino “in fuga”, almeno una delle due formazioni è obbligata a recuperare il gap che ora la distanzia dalla compagine granata.
Il vero miracolo sarebbe quello di vederle entrambe ancora in Serie A la prossima stagione. Per far sì che questo si compia, le due squadre devono recuperare 10 e 8 punti al Benevento, che ieri sera ha perso in casa contro il Sassuolo. Quest’ultima eventualità, però, pare davvero irrealizzabile. Il voto così basso, in questo Pagellone della giornata 30, è motivato dal fatto che una delle due, molto probabilmente, l’anno prossimo ha, sarà costretta a giocare il campionato cadetto.
Voto 2 – Il Crotone che sprofonda e “retrocede”
La cura Serse Cosmi non sta funzionando. Dopo alcune settimane sotto la nuova direzione tecnica, questo è quel che si può evincere, partendo dall’osservazione dei risultati della squadra. Sei le gare con in panchina l’ex-Perugia: tre i punti conquistati e 20 i gol subiti. Questo bilancio non può che destare qualche perplessità. Nelle ultime 19 sfide giocate (un intero girone), solo 10 sono stati i punti fatti e ben 15 le sconfitte rimediate. Un ruolino di marcia da ultima della classe e da piena retrocessione.
Con l’approdo in panchina del mister perugino, il trend di lunghezze acquisite non è assolutamente cambiato: rimangono 0,5 i punti conquistati per ogni match giocato. Il Torino, quart’ultimo, si trova a 12 “passi” di distanza; mantenendo la media delle ultime 30 gare, il Crotone raggiungerebbe i granata tra 24 partite (e la squadra di Nicola le dovrebbe perdere tutte). Ecco perché, oggi, ci sentiamo di posizionare i calabresi al penultimo posto del “Pagellone della giornata 30”. Ormai i rosso-blù sono destinati alla retrocessione, ma siamo sicuri che continueranno a lottare su ogni pallone per provare ad onorare la competizione.
Voto 1 – La vicenda Ibrahimovic – Maresca
È il minuto 60 della sfida tra Parma e Milan. La squadra ospite si trova in vantaggio di due gol e sta amministrando il proprio vantaggio, quando l’arbitro Maresca decide di espellere Zlatan Ibrahimovic. In un primo momento questa sembra una scelta scellerata ed inconcepibile, salvo poi venir a conoscenza di quel che il direttore di gara sembra aver udito. Il fischietto della sezione di Napoli ha infatti segnalato nel referto del match che il n°11 si sia a lui rivolto mediante l’espressione: “Sei un bast…”. Stefano Pioli, prima, e la dirigenza rossonera, poi, però, hanno categoricamente smentito le dichiarazioni arbitrali, sostenendo che lo svedese abbia detto: “Mi sembra strano che non te ne freghi… (di quel che dico)”.
Sinceramente, la discrepanza di parole e di significato pare immensa ed inspiegabile. La prova TV, in più, non ha ancora emesso la propria sentenza. Questo vuol dire che non abbiamo, ad oggi, la certezza relativa alle parole pronunciate dal centravanti milanista. Analizzando l’episodio, però, balzano all’occhio dei dettagli “preoccupanti”. Il primo è quello che riguarda un probabile provvedimento dell’AIA, che sembra intenzionata a sospendere l’arbitro napoletano. Perché punire Maresca se ha preso la giusta decisione? Il secondo dettaglio richiama il buon senso: quale motivo avrebbe avuto Ibrahimovic per insultare l’arbitro? Il direttore di gara aveva infatti fischiato un fallo in favore dei rossoneri e il Milan conduceva il match per 2-0. Questi domande fan sì che alla vicenda venga assegnata l’ultima posizione di questo Pagellone della giornata 30.
Quel che è certo è il fatto che la decisione di Maresca ha suscitato perplessità, una volta di più, sul vissuto emotivo arbitrale durante la gestione di una partita. Perché i direttori di gara si sentono sempre attaccati? Perché credono di essere posti sempre sotto accusa e di essere perennemente giudicati? Come mai non si recano ai microfoni delle emittenti televisive per esporre i propri pareri, chiarendo le proprie idee? Isolandosi e dando al resto dell’ambiente calcistico un’immagine di superiorità, il rapporto tra calciatori e arbitri, nel breve periodo, non potrà in alcun modo migliorare.