Nessuno avrebbe scommesso sugli Azzurri, ad inizio torneo, neppure noi italiani. Dopo la grande delusione del 2017, infatti, la fiducia verso i nostri colori era divenuta quasi nulla. L’unico uomo che, fin da subito, ha creduto in questo progetto è stato il nostro condottiero: Roberto Mancini. Il CT ha diramato le convocazioni in modo oculato e ha costruito un gruppo ed una squadra speciali. Ecco perché, oggi, dopo una notte di festeggiamenti e un giorno di riflessione, abbiamo deciso di redigere il Pagellone dell’Italia a Euro 2020.
I nostri eroi sono tornati a Roma con la Coppa in mano, con il trofeo che gli avversari inglesi si erano già tatuati sulla pelle e per il quale avevano fatto spazio all’interno della loro poco ricca bacheca. I ragazzi della nostra Nazionale ci hanno reso orgogliosi di essere italiani, ancor più di quanto già non lo siamo; dal primo all’ultimo calciatore, i 23 di Mancini hanno onorato la maglia e hanno fatto comprendere al mondo quanto grande sia il nostro cuore azzurro.
A Wembley è andato in scena l’atto conclusivo di una competizione disputata in modo magistrale dai nostri ragazzi. Fin dalla prima gara contro la Turchia, tuttavia, i calciatori han dimostrato di avere le carte in regola per arrivare a giocarsela con i più forti.
Per rendere ancor più onore alla loro impresa, ecco di seguito redatto il Pagellone dell’Italia a Euro 2020.
Il Pagellone dell’Italia a Euro 2020
Indubbiamente, dopo un Campionato europeo così entusiasmante, assegnare delle votazioni non è affatto semplice. Forse, più del valore numerico, è attendibile il commento ed il giudizio che ne motiva la valutazione.
Donnarumma 10 – Chi pensa, dopo aver visto questo “10”, che le pagelle siano scritte in modo fazioso, presto avrà modo di ricredersi. A Gianluigi Donnarumma, tuttavia, non possiamo che assegnare il voto più alto possibile. Il prossimo n°1 del Paris Saint-Germain, infatti, ha disputato un Europeo da vero campione.
Durante il girone con Turchia, Svizzera e Galles, seppur sia stato chiamato poco in causa, ha guidato la retroguardia con sicurezza e personalità; contro l’Austria ha compiuto un vero miracolo, sul tiro da fuori area di Louis Schaub, quando l’Italia era avanti 2-0; contro il Belgio, poi, ha realizzato due notevoli interventi su De Bruyne e Lukaku; ha parato il rigore a Morata, in semifinale contro la Spagna, quello che ci ha regalato il pass per Wembley; infine, ha neutralizzato i due penalty a Sancho e Saka, che ci han permesso di alzare la coppa.
In definitiva, il classe ’99 ha dimostrato di essere un vero fuoriclasse. Nonostante le critiche ricevute per la gestione della propria carriera professionale, il n°21 azzurro si è consacrato nell’Olimpo dei più grandi. Forse, dopo sette partite ad Euro2020, Donnarumma ha scalato le classifiche ed è diventato il portiere, se non più forte, almeno più decisivo del mondo.
Sirigu e Meret 7 – I due estremi difensori di Torino e Napoli, congiunti, hanno disputato 2′ durante questo torneo. In realtà, però, il voto lo assegniamo ugualmente. I portieri, infatti, molto spesso si allenano insieme, lontano dalla squadra, avendo modo di confrontarsi e di legare maggiormente.
Anche se non hanno contribuito direttamente, con le loro parate, a questo trionfo, Sirigu e Meret meritano una menzione importante. I due, infatti, hanno sempre sostenuto il compagno più giovane, lo hanno consigliato e lo hanno supportato prima di ogni serie di rigori. Questo fanno i veri compagni; questo fanno gli amici, nel momento del bisogno.
La nostra linea difensiva
I difensori centrali
Chiellini 8,5 – Impossibile non partire dal capitano della nostra squadra, nell’elencare i difensori che ci hanno guidati al successo. Nonostante i numerosi infortuni durante l’arco della stagione, il giocatore juventino sa quando fermarsi e quando accelerare i tempi di recupero. Disputa un europeo fantastico e, come ha detto Schweinsteiger, insieme a Bonucci compone il duo di difensori centrali più forti del mondo (ad oggi).
I due si conoscono e, se al n°19 sono deputati compiti d’impostazione, al classe ’84 vengono assegnati oneri in marcatura. Contro il Belgio annulla Lukaku, che non entra mai in partita; contro l’Inghilterra rende sterile anche Kane, non proprio il tipico n°9. L’Europeo del veterano bianconero è da applausi e, la dedica a Davide Astori, dimostra che dietro ad una corazza da dure si cela un cuore tenero. Capitano vero.
Bonucci 8,5 – È il calciatore che, grazie al suo gol, ha ridonato la speranza del successo. Quella ribattuta in rete contro l’Inghilterra rimarrà sempre negli occhi e nel cuore di tutti i tifosi italiani. Disputa un torneo di altissimo livello: quando gli vengon tolti i doveri da puro marcatore, sa sempre impostare al meglio le azioni della squadra. I suoi passaggi e i suoi lanci sono importantissimi per “aprire il campo” anche per gli inserimenti dei centrocampisti. La vittoria finale è la ciliegina sulla torta di una carriera fatta da alti, bassi e tante critiche. Nella notte di Londra, il n°19 ha zittito tutti.
Acerbi 7 – Chiellini si fa male ed è proprio lui che viene chiamato in causa. Gioca 67′ contro la Svizzera, 45′ contro il Galles e 120′ contro l’Austria, dimostrando di non essere un rincalzo, bensì un titolare di questo gruppo. La grandezza di Chiellini gli toglie spazio ma quando viene gettato nella mischia da mister Mancini, il giocatore della Lazio fa comprendere a tutti il perché della sua chiamata in Nazionale. I dubbi sul suo conto non erano troppi ed, infatti, il classe ’88 non fa rimpiangere il compagno infortunato. Europeo “di sostanza” per un difensore centrale elegante e sempre concreto.
Bastoni 6,5 – Premiato da Mancini per la stagione strepitosa con l’Inter, gioca 90′ nella vittoriosa uscita contro il Galles, a Roma. Il discorso fatto per il classe ’99 vale anche per tutti i comprimari che poi saranno citati: i panchinari, durante una manifestazione così breve, sono di fondamentale importanza. Se ci fossero solamente 11 o 13 ragazzi di livello, la seduta d’allenamento non sarebbe temprante. Se, invece, i titolari riescono a scendere in campo preparati (e non solo fisicamente), tanto merito va dato ai compagni che, nei giorni di pausa, si allenano al 100% e non abbassano mai il livello di attenzione.
I terzini della Nazionale
Spinazzola 8 – Sfortunatissimo il ragazzo di Foligno. Dopo aver giocato un Europeo al di là di ogni più rosea aspettativa, è costretto a saltare la semifinale e la finale. Fino a quel momento, tuttavia, era stato il miglior giocatore del torneo. Agendo da attaccante aggiunto e da ottimo marcatore in fase difensiva, il n°4 aveva convinto tutti (tifosi ed addetti ai lavori). Il suo infortunio al tendine d’Achille non può far dimenticare le 5 gare strepitose che ha disputato. Assist, scorribande sulla fascia, premi di Star of the Match: il n°4 nostrano, per quasi un mese, ha incantato gli occhi di milioni di telespettatori.
Emerson 7 – Deve prendere il posto di Spinazzola quando l’esterno della Roma si infortuna. Purtroppo le qualità in fase offensiva non sono le medesime, ma anche il ragazzo del Chelsea disputa incontri di alto livello. Si destreggia meglio in fase difensiva ma comunque crea anche qualche grattacapo alle retroguardie avversarie. Meno appariscente rispetto al compagno, il n°13 non può che ritenersi soddisfatto per la stagione disputata: dopo la Champions League con il Chelsea, ora vince anche l’Europeo con l’Italia.
Florenzi 6,5 – Purtroppo un guaio fisico durante la gara con la Turchia lo estromette dal torneo. Rientra solo in finale, per giocare i 3 minuti conclusivii della sfida. Il suo impiego è limitato ma l’importanza di avere un capitano nel gruppo (alla Roma era il leader dello spogliatoio) non può che essere un arma in più, sia per l’aggregazione che per l’esperienza che porta in dote. Purtroppo, anche per il poco minutaggio, è uno dei “peggiori” in questo Pagellone dell’Italia ad Euro 2020.
Di Lorenzo 7 – Salta solamente 45′ del torneo, i primi. Mancini fa affidamento sul terzino del Napoli e, a tratti, viene ripagato. Dalla fase finale conduce un Europeo a fasi alterne. La gara con l’Austria è buona, quasi convincente. Contro il Belgio, tuttavia, causa il rigore che rimette in partita Lukaku e compagni, soffrendo molto la velocità di Doku e non riuscendo mai ad arginarlo; contro la Spagna, anche grazie alle numerose coperture e diagonali difensive, si eleva tra i migliori. Infine, contro l’Inghilterra, perde la marcatura su Shaw in occasione del gol dell’1-0. Il voto così alto è motivato dal fatto che, comunque, la concretezza ci sia sempre stata, che pur non eccellendo in fase propositiva, il ragazzo toscano sia riuscito sempre a condurre in porto il proprio match.
Il Pagellone dell’Italia a Euro 2020 – il centro del gioco
Jorginho 8,5 – Il metronomo della squadra, il geometra della mediana, la chiave del nostro bel gioco: Jorginho, in questo europeo, è stato tutto questo. Incoronato da tutti i media internazionali per essere uno dei migliori centrocampisti del globo, il naturalizzato brasiliano ha saputo unire concretezza e giocate superlative. Mancini ha affidato all’ex-Hellas Verona le redini della squadra e il classe ‘91 ha condotto un campionato europeo da vero fuoriclasse. Il rigore finale segnato contro la Spagna è il tocco di classe che ha fatto impazzire 60 milioni di italiani.
Barella 7 – Il centrocampista dell’Inter è arrivato all’appuntamento continentale con tante partite giocate sulle spalle. Nelle prime tre gare il suo rendimento è stato superlativo; dagli ottavi in poi, tuttavia, alcune sono state le sviste del ragazzo sardo. Nonostante la poca lucidità nelle giocate, che poi sono anche state delegate agli altri due centrocampisti, Barella non ha mai fatto mancare il proprio apporto per quantità di chilometri percorsi. Il n°18 azzurro ha disputato un buonissimo torneo ma le fatiche della stagione si sono fatte indubbiamente sentire.
Verratti 7,5 – Mezzo voto in più rispetto a Barella. Rientra dall’infortunio quando l’Europeo è già iniziato e subito dopo la prestazione mostruosa di Manuel Locatelli contro la Svizzera. Molti lo mettono in discussione ma, già dalla prima presenza, fa comprendere il perché della sua imprescindibilità. Ruba palloni, imposta l’azione, riparte quando serve ed elude il pressing avversario quando c’è bisogno di aprire gli spazi per gli inserimenti dei compagni. Il giocatore del PSG ha grandissima esperienza e, nei momenti difficili, sostiene, insieme a Jorginho, tutta l’impalcatura italiana. Non si iscrive all’interno tabellino dei marcatori ma è fenomenale in gran parte delle proprie giocate.
Locatelli 8 – Il voto più alto (dopo Jorginho), per il centrocampo, in questo Pagellone dell’Italia ad Euro 2020. Il regista del Sassuolo non fa rimpiangere Verratti nelle prime due uscite della manifestazione, anzi. Inizia con le marce basse ma durante il secondo incontro vince il premio di “Star of the Match” grazie ad una prestazione strabiliante. La doppietta e il lancio per Berardi sono da campione vero. Mancini poi lo fa sedere in panchina e lo chiama a sé poche volte, rispetto a quanto ci si potesse aspettare. Il classe ’98 fa gruppo, unisce diversi fronti dello spogliatoio e si consacra agli occhi del pubblico mondiale.
Pessina 7,5 – Convocato all’ultimo momento, a causa dell’infortunio di Stefano Sensi, il giocatore atalantino risponde con entusiasmo e si integra alla perfezione nel gruppo italiano. Il gol contro il Galles ci regala vittoria e primo posto nel girone; la rete da vero campione contro l’Austria ci porta ai quarti di finale. Decisivo in due momenti delicati, Matteo Pessina ripaga la fiducia che Juric, Gasperini e Mancini gli hanno dato. Indubbiamente, da oggi, il classe ’97 sa di aver di fronte a sé un futuro importante.
Cristante 7 – Se Mancini lo ha inserito sempre in campo, un motivo valido ci sarà stato. Bryan è un calciatore “d’altri tempi”, che sporca tanti palloni e che è poco appariscente: è un mediano silenzioso. La sua applicazione e attenzione ai dettagli difensivi lo hanno reso un gregario importante per la nostra rappresentativa. La spizzata sul primo palo, in occasione del pareggio di Bonucci contro l’Inghilterra, dimostra il perché della tanta fiducia datagli dal CT. La forza nel gioco aereo ha reso il giallorosso un’arma importante. Anche contro il Belgio l’ex-Atalanta ha aiutato Jorginho in fase d’interdizione e ha stoppato le sortite offensive belghe.
Bernardeschi 7 – Poco preso in considerazione alla Juventus; deriso dai fan superficiali per la frase: “In Nazionale posso rischiare la giocata”; non tenuto in considerazione dalla maggior parte del tifo italiano. Il ragazzo di Carrara non dà ascolto ai propri detrattori, risponde presente alle chiamate di Mancini e, nel momento più difficile del nostro Europeo, realizza il calcio di rigore che ci dà speranza. L’ex-Fiorentina non sarà il fuoriclasse che nasce ogni 20 anni ma certamente non è neppure il giocatore tanto preso di mira dagli haters del web. Il suo europeo, in termini di minuti giocati, dura poco. I penalty realizzati contro Spagna e Inghilterra, però, dimostrano la sua grande forza mentale e la sua importanza per il raggiungimento dell’obiettivo.
Castrovilli S.V. – Il centrocampista della Fiorentina non scende praticamente mai in campo durante questo campionato europeo. Chiamato per sostituire Pellegrini, l’ex-Cremonese non ha spazio per dimostrare le proprie doti, chiuso da compagni a dir poco strepitosi.
L’attacco della nostra Nazionale
Immobile 6,5 – Il peggiore di questo Pagellone dell’Italia a Euro 2020. Il bomber napoletano, nonostante venga schierato sempre da titolare, non riesce ad incidere come vorrebbe. Passi la volontà e la forza di rialzarsi sempre dopo le critiche ricevute ma, onestamente, da una ex-scarpa d’oro, ci si sarebbe aspettati qualcosa di più. Belotti, in appoggio, lo supera e come cattiveria agonistica sembra superiore. Il “17” laziale deve ritrovare il feeling con la porta se, tra un anno e mezzo, vuole trovarsi sull’aereo che porta in Qatar.
Chiesa 8,5 – Dopo i veterani e Spinazzola, Chiesa è indubbiamente il migliore all’interno di questo Pagellone dell’Italia a Euro 2020. Partito a fari spenti, come fatto anche con la Juventus, il figlio d’arte si è guadagnato le copertine dei giornali. Le prestazioni contro Austria e Spagna sono state davvero impressionanti e, se la gara di Champions League contro il Porto non fosse stata sufficiente, lo hanno innalzato all’interno del panorama calcistico europeo. Anche il nuovo tecnico del Bayern Monaco, Nagelsmann, lo ha inserito nella propria lista dei desideri, sebbene la Juventus sia intenzionata a blindare il proprio esterno. In occasione dei due gol, agli ottavi e in semifinale, Chiesa ha dato prova di tutte le proprie qualità: scatto, progressione, dribbling e tiro in porta. Il classe ‘97, insieme a Donnarumma, è il futuro della nostra Nazionale.
Berardi 7 – Le prime tre gare del girone sono disputate da protagonista assoluto: il gol dell’1-0 contro la Turchia nasce da una sua invenzione; l’assist per Locatelli contro la Svizzera è di ottima fattura. La titolarità con l’Austria è già meno scontata ma l’esterno del Sassuolo si fa sempre trovare pronto. Anche se Chiesa gli “ruba” il posto, il n°11 non demorde e quando viene chiamato in causa risponde presente. La sua tecnica non si discute, il suo dribbling è veramente efficace; se alzasse ancor di più l’intensità delle giocate, diventerebbe un calciatore di livello stellare.
Insigne 7,5 – Il tiro a giro sotto l’incrocio segnato contro il Belgio rimarrà impresso nei nostri occhi per tanti anni, forse per sempre. Come dichiarato da un noto commentatore televisivo, proprio in quell’istante abbiamo compreso di esser davvero una pretendente per il titolo. Il suo torneo è convincente, anche se l’arma più mortifera è ormai conosciuta dal grande pubblico (e dagli avversari). La tecnica e i movimenti sono impeccabili; la felicità con la quale fa parte di questa squadra è lo specchio della nostra Nazionale. In campo Mancini non riesce mai a rinunciarvi e un motivo ci sarà. La cosa incredibile è che ci siano ancora margini di miglioramento.
Belotti 7 – Inspiegabile il suo poco impiego. Quasi impossibile, tuttavia, muovere delle critiche al nostro commissario tecnico. Il giocatore del Torino, tuttavia, quando entra, sembra aver maggior furore agonistico negli occhi, rispetto a quello di Immobile. Sul dischetto, in semifinale, segna un gol fondamentale (Locatelli aveva appena sbagliato il penalty). Sarebbe stato bello poter ammirare la sua forza di volontà a partire dal primo minuto. Il rigore neutralizzato da Pickford in finale non macchina un Europeo di grande sacrificio.
Raspadori S.V. – Il giovane ragazzo del 2000 viene aggregato alla spedizione azzurra quasi in extremis. Stacca il pass per il primo (e forse unico) europeo itinerante della storia in seguito alle prodezze fatte registrare con l’Under-21. I 16 minuti in Italia-Galles non bastano per poter assegnare un giusto voto all’attaccante del Sassuolo. La certezza è che anche in futuro avremo la possibilità di ammirare il suo talento in Nazionale.
Pagellone Italia Euro 2020: il nostro allenatore
Roberto Mancini 9,5 – Mezzo voto in meno rispetto a quello assegnato a Donnarumma ma il nostro CT, in questo Pagellone dell’Italia ad Euro 2020, avrebbe meritato una votazione fuori da ogni tabella valutativa. Incredibile sotto ogni punto di vista: trovare un lato negativo nella sua gestione sarebbe davvero difficile. Fa giocare la Nazionale come se fosse una squadra di club, pur non avendo tanto tempo per inculcare nella mente dei propri ragazzi tutti i dettami tattici che vorrebbe. L’Italia è, senza dubbio, la miglior squadra del torneo e lo dimostra all’interno del rettangolo di gioco. Intelligente la scelta di sostituire Berardi con Chiesa, dato che il gioiello della Juventus stava rendendo maggiormente.
La gestione dello spogliatoio, l’aver creato un gruppo di amici e l’aver riunito sotto un’unica bandiera tutto il popolo italiano sono solo tre dei suoi grandi meriti. L’unico che a Maggio 2018 disse che non fosse impossibile vincere l’Europeo, oggi torna a casa sapendo di aver compiuto un’impresa grandiosa e di incredibile valore.
Considerazioni finali
Il gruppo, l’amicizia, la voglia di dimostrare il proprio valore e la forza di volontà ci hanno portati al trionfo. L’unione tra veterani e giovani leve è stata importante, ai fini della vittoria del trofeo. La coesione e l’atmosfera magica che si è andata a creare in queste settimane, sicuramente si proverà a mantenere almeno fino al Mondiale di fine 2022.
Indubbiamente questo mese di sfide ci ha regalato stupende emozioni. La Nazionale italiana ci ha fatto vibrare il cuore e ci ha resi orgogliosi di esser rappresentati da questi campioni. Dopo tanta sofferenza, è tornato a splendere il sole. Grazie ragazzi.