Il Torneo di Viareggio è davvero in declino?

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Trapattoni, Mazzola, Boninsegna, Oriali, Tacchinardi, Del Piero, Pirlo e Pellissier. E ancora: Aubameyang, Pandev, Martins, Criscito, Balotelli, Immobile, Biraghi, Spinazzola, Calabria, Dimarco e Scamacca. Non si tratta solo di calciatori arrivati a vestire alcune fra le maglie più importanti della Serie A ed estere, ma anche di profili che hanno tutti in comune una cosa: aver vinto almeno un’edizione – se non più di una – del Torneo di Viareggio. La competizione è stata, dal 1949 sino ai primi anni del 2000, una vera e propria passerella per i giovani talenti del calcio nostrano ed internazionale. Tuttavia, negli ultimi anni, il torneo disputato originariamente tra il lunedì successivo la 1ª domenica di Carnevale e il lunedì seguente la 3ª domenica della stessa festività a Viareggio (località rinomata per la festa in maschera), sembra aver perso la sua gloriosa reputazione ed essersi avviata ad un inesorabile declino.

Il Torneo di Viareggio è davvero in declino?
Schweinsteiger e Lahm scendono in campo nella Coppa Carnevale con la Primavera del Bayern Monaco.

La storia del Torneo di Viareggio: dagli albori al declino(?)

1949: Il CGC Viareggio istituisce la “Coppa Carnevale”

Nato per volontà di Torquato Bresciani, presidente della polisportiva Centro Giovani Calciatori Viareggio negli anni della sua fondazione (avvenuta nel 1947), il Torneo ha avuto sin dalla sua istituzione l’intento di mettersi alle spalle il difficile periodo bellico e dare nuova linfa al calcio giovanile. Dopo un’edizione di prova (1948) cui presero parte i bar cittadini, nel 1949 si disputò la 1ª edizione ufficiale di quella che fu originariamente nominata “Coppa Carnevale” proprio dal periodo in cui andava in scena. Lo stesso trofeo in palio, una riproduzione della maschera Burlamacco, intendeva mettere in risalto la rinomata tradizione viareggina del Carnevale. Ad aggiudicarselo per la 1ª volta fu il Milan, trascinato dalle reti (5) di Michele Manenti. Tra le 9 avversarie compaiono alcuni club esteri, segno del respiro già internazionale del torneo: i francesi dell’Olimpique Nizza e del Rapid Mentone e gli svizzeri del Bellinzona.

Il Torneo di Viareggio è davvero in declino?

Negli anni successivi, il regolamento della competizione ha subito numerose variazioni, ma alcuni punti sono rimasti fissi tra un’edizione e l’altra: ad esempio la struttura del torneo, che è sempre stato composto da una fase a gironi (con qualificazione delle prime 2 squadre classificate ed eventuali ripescaggi) e una a eliminazione diretta in gare secche (con eventuali tempi supplementari e rigori). Anche il limite anagrafico dei calciatori è sempre stato fissato intorno ai 19 anni, con poche eccezioni di giocatori fuori quota. Molto meno stabile il numero delle compagini partecipanti – che in tempi piuttosto recenti sono state perfino 48 – e la provenienza delle stesse.

Il più grande dei grandi meriti della Coppa Carnevale è stato quello di non essersi confinata in una dimensione provinciale. Essa ha invece assunto sin da subito, a livello di calcio giovanile, grandissimo spessore internazionale, arrivando ad attrarre in pochi anni allo “Stadio dei Pini” di Viareggio una quantità esorbitante di giovani promesse e osservatori da tutto il mondo. Nel 1954, la Rai ha dato risalto ancor più grande alla competizione, iniziando a trasmetterne in pianta stabile una selezione di partite.

Dalla “Coppa Carnevale” alla “Viareggio Cup”: quali sono le cause che hanno portato al declino del Torneo?

Nonostante una storia gloriosa in cui a scrivere pagine memorabili non sono stati solo club nostrani come Milan, Juventus (entrambe a quota 9 titoli), Fiorentina e Inter (che hanno vinto 8 edizioni a testa), ma anche compagini straniere (si pensi ad esempio ai serbi del Partizan Belgrado che nel 1951 furono la 1ª squadra non italiana a vincerla, o ai cechi del Dukla Praga, che ottennero 6 successi tra il 1964 e il 1980), negli ultimi anni il Torneo di Viareggio ha indubbiamente perso parte del suo fascino e si è avviato verso un declino che attualmente sembra difficilmente arrestabile.

Nel 2009, nome e logo della competizione furono stravolti: da “Coppa Carnevale” si passò al più internazionale “Viareggio Cup World Football Tournament” (la vecchia dicitura è rimasta in calce alla nuova per rispetto al suo glorioso passato). Agli osservatori che, muniti di carta e penna per segnarsi i nomi dei giovani più promettenti, si recavano in Toscana durante i giorni del Torneo, si è sostituito un sistema di reclutamento basato su dati e statistiche aggiornati ormai in tempo reale, match analysts attivi sin nelle scuole calcio e simulatori virtuali quali Football Manager.

Da non sottovalutare è poi il peso della Youth League, organizzata dalla UEFA per le formazioni Under-19 dei club partecipanti alla Champions League e per le squadre europee vincitrici dei rispettivi campionati giovanili. Tale competizione, istituita nel 2013 e riformata due anni più tardi, ha tolto gran parte del peso mediatico alla Viareggio Cup, cui ha ridotto anche lo spazio di organizzazione nell’ormai fitto calendario del calcio (anche giovanile) moderno. Il Torneo organizzato nella cittadina toscana ha dunque dovuto necessariamente spostarsi più avanti nel corso della stagione, sino ad essere giocato in concomitanza con il periodo pasquale.

Il Torneo di Viareggio è davvero in declino?
Il logo ufficiale della UEFA Youth League.

Ma le cause del declino del Torneo di Viareggio non si limitano a quelle sopra citate. Il manto del celeberrimo “Stadio dei Pini” (“Torquato Bresciani”) viareggino, nonché le infrastrutture all’interno dell’impianto, necessitavano da tempo di un rifacimento totale, e fra il 2010 e il 2020 diverse big protagoniste abituali del torneo (Milan, Juventus e Inter su tutte, ma anche Napoli, Lazio e Roma), hanno deciso di non prendere parte ad alcune edizioni per non rischiare infortuni nei momenti cruciali delle varie stagioni. Per tentare di salvare il salvabile, il direttivo del CGC Viareggio ha provato a spostare la sede delle partite in differenti località della Toscana e anche in Liguria a La Spezia, ma così facendo, la competizione ha inevitabilmente perso altro appeal. Nel frattempo, la gradinata del “Torquato Bresciani” è stata demolita, e la ristrutturazione dello stadio, cominciata nel giugno scorso dopo anni di 5 anni di passaggi burocratici, dovrebbe terminare solo nel 2025.

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Il Sassuolo Under-18, vincitore della 72ª edizione della Viareggio Cup.

Inoltre, nel 2020, la pandemia di Covid-19 ha costretto gli organizzatori della Viareggio Cup ad annullare la competizione, che non si è giocata neppure l’anno successivo. Nel 2022 il torneo ha ricominciato a disputarsi, ma, per questioni organizzative vi hanno preso parte non le squadre Primavera, ma le Under-18. L’anno scorso, invece, il palcoscenico della fu Coppa Carnevale è stato occupato nuovamente dalle Under-19, anche se i nomi di spicco (italiani ed esteri) sono stati davvero pochi. Allo stato attuale, un ritorno del Torneo di Viareggio alla gloria dei suoi albori non è facilmente pronosticabile: piuttosto è da tenere in considerazione il nuovo ramo della Viareggio Cup, che dal 2019 si è aperta alle compagini giovanili femminili di alcuni club italiani ed esteri. Se non una vera rinascita, perlomeno un piccolo barlume di speranza sotto i pini di Viareggio.

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